domenica 6 dicembre 2020

I morti e la dignità di un Popolo

I morti sono una cosa seria e dolorosa ed anche un solo morto in più è da prevenire ad ogni costo.

La Pandemia esiste e la maggior parte delle misure adottate per contenerla sono indispensabili: Distanziamento sociale, mascherina, igiene personale, divieto di assembramento, comportamenti responsabili.

Non è il rigore che contestiamo, necessario di fronte al Covid19, bensì l’irragionevolezza di certe misure, eccessive, inutili, disumane.

Nessuno sottovaluta le difficoltà degli ospedali e degli operatori, la carenza di strutture e di macchinari.

Si contesta che Conte e Speranza hanno fatto molto poco per organizzarsi per la seconda ondata: c’era il tempo, c’erano i soldi, c’era il MES stupidamente rifiutato per ragioni ideologiche incomprensibili.

Nessuno sottovaluta le morti: troppe, atroci, disumane nel modo, ma non è accettabile che siano usate, distorte nei dati, sventolate per spaventare, per piegare la dignità di un Popolo. Condanniamo l’uso propagandistico, morboso, distorto che ne viene fatto.

In Italia, prima di questa Pandemia, dati Istat del 2018 e 2019, morivano circa 1.700 persone al giorno e i dati presentati pochi giorni fa sui decessi del 2020 al 30 settembre, mostrano uno scostamento in aumento dell’ 8% circa, sugli anni precedenti: sempre tanti ma molto meno di quanti annunciati, che vuol dire che morti di altre patologie sono spesso iscritti al Covid.

Siamo negazionisti? NO, cerchiamo di ragionare lucidamente, con la testa, sui dati reali, sulla scienza, su misure di prevenzione efficaci che siano percepite dai cittadini non solo come necessarie, ma anche giuste e ponderate.

Imporre un divieto indiscriminato di lasciare il proprio Comune di residenza il 25, 26 dicembre e 1° gennaio, vuol dire consentire agli abitanti delle grandi città rapporti sociali con milioni di persone, mentre gli abitanti dei piccoli comuni subiscono restrizioni assurde e limitazioni inaccettabili a parità di possibilità di contagio.

Il problema non è l’estremo rigore nelle misure di contenimento necessarie, ma alcune scelte discriminatorie fra cittadino e cittadino e l’insensibilità a considerare alcuni diritti inalienabili dell’uomo, come quello di onorare il padre e la madre.

Misure che su situazioni simili di possibile contagio, sono decise, non per scelta sanitaria, ma “politica”.

SI alla Messa in presenza, NO a spettacoli teatrali o a pranzi contingentati in ristoranti. Il pericolo di contagio è identico, diversa la decisione.

Alla Messa i presenti sono in buona parte anziani, nonni, quei nonni con i quali non possiamo pranzare, in pochi, durante le festività.

I soggiornanti in un Hotel possono cenare al suo ristorante interno, tutte le sere, ma l’ultimo dell’anno, possono essere serviti solo in camera: come se nella camera non si possano fare brindisi e festeggiamenti anche in più persone. Apposteranno un carabiniere sotto ogni letto di albergo?  

Conclusioni: non sono accettabili decisioni del Governo palesemente assurde e punitive per alcuni e non per altri, non è accettabile che si voglia normare e punire ogni singola libera decisione, come se il popolo italiano sia un gregge da tenere in riga, con i cani maremmani, da terrorizzare anche con numeri di morti assemblati ad arte, mobilitando migliaia di poliziotti, per piegarne anche il pensiero.

Questa Pandemia ha distrutto moltissime vite umane, molti Diritti Costituzionali, moltissimi posti di lavoro, non possiamo consentire che in suo nome si voglia distruggere anche la nostra dignità, di uomini liberi e responsabili, in un libero Stato. 

"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza"

Vogliamo essere governati con intelligenza e non tirati per le orecchie.

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva


 

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