venerdì 28 aprile 2023

TTR: Il nuovo Statuto di Italia Viva

Pubblichiamo come Think Tank Reformists alcuni stralci, i più significativi, del nuovo Statuto di Italia Viva, che con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.92 del 19-04-2023, è entrato in vigore.

Il nuovo Statuto può essere consultato sul sito ufficiale www.italiaviva.it, dove è riportato in maniera integrale e modifica in maniera sostanziale l’organizzazione della nostra associazione (non Partito).

Per comodità dei nostri lettori mettiamo in luce alcuni punti delle principali modalità organizzative stabilite per la nostra Associazione, ma consiglio a tutti di leggere integralmente il nuovo Statuto, che è quello pubblicato sul sito.

I Riformisti apprezzano e condividono pienamente il nuovo Statuto e leggono cinque principali novità, utili a parere nostro a costruire una forma diversa di associazione, superando la vetusta e sorpassata organizzazione dei vecchi Partiti e attrezzandoci meglio per la prossima Federazione del Terzo Polo.

Primo: viene istituita la figura del Presidente Nazionale di Italia Viva, eletto dall’Assemblea, che sta in carica 5 anni, fino al Congresso.

Il Presidente nomina la maggior parte dei componenti dell’Assemblea, del Comitato e della Cabina di Regia, nonché tutti i Coordinatori Regionali e Provinciali. Un potere forte, ma elettivo

Secondo: Italia Viva è una Associazione

Terzo: Italia Viva si articola su: una rete di amministratori, i Coordinamenti Territoriali, gli Organi Nazionali.

Quarto: Gli organi di Italia Viva sul Territorio sono due: I Comitati Tematici e i Coordinatori Territoriali. Nessun altro organo è previsto.

Cinque: Il Congresso elegge il Presidente Nazionale scegliendolo tra le candidature presentate (ticket) ed esprime un voto sulle questioni che sono sottoposte agli Associati dal Comitato Nazionale o dall'Assemblea Nazionale

Ecco alcuni stralci dello Statuto:

Art.1, Finalità: sono definiti gli scopi della Associazione

 

Art. 2, Denominazione, sede, simbolo, durata, è stabilito che Italia Viva è una Associazione, la durata è illimitata, quale è il simbolo e le modalità per lo scioglimento.

Art. 3, Partecipazione alla vita dell'Associazione: principi generali.

Al punto 3.5 si legge:

Italia Viva si articola come segue:

a) una rete di cittadine e cittadini, amministratrici e amministratori locali, che riconoscendosi nelle finalità di Italia Viva intendono portare il loro contributo sul piano politico, culturale e sociale. A tal fine possono anche associarsi, simpatizzare, promuovere e riunirsi in Comitati tematici;

b) i Coordinamenti territoriali, supportati da due coordinatori di genere diverso, articolati sul territorio nazionale e all'estero, hanno la funzione di coordinare e controllare l'attività degli Associati, dei Simpatizzanti e dei Comitati nel rispetto della loro autonomia;

c) gli organi nazionali che, tra l'altro, indicano la strategia dell'Associazione.

Articolo 4, Associati e i Simpatizzanti:

4.1.1 Sono Associati coloro che aderiscono a Italia Viva iscrivendosi tramite la piattaforma telematica o altri strumenti, anche non telematici. Gli Associati possono promuovere o aderire ai Comitati secondo le disposizioni del presente Statuto. Gli Associati partecipano attivamente alla vita dell'Associazione dando alla stessa impulso e collaborazione per il conseguimento dei suoi scopi statutari. Costituiscono requisiti per iscriversi come Associati l'essere cittadine o cittadini dell'Unione Europea residenti in Italia, cittadine e cittadini di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno, ovvero cittadine o cittadini italiani residenti all'estero iscritti all'AIRE. Possono associarsi tutte le persone che hanno compiuto il sedicesimo anno di età. Aderendo dichiarano di voler contribuire a conseguire le finalità di Italia Viva accettandone le regole dettate dal presente Statuto e dai relativi regolamenti di esecuzione, quando esistenti. Nell'ambito delle finalità di cui all'articolo 1, Italia Viva riconosce e rispetta il pluralismo delle opzioni culturali di tutti gli Associati al suo interno come parte essenziale della sua vita democratica e riconosce pari dignità a tutte le condizioni personali, quali li genere, l'età, le convinzioni religiose, le disabilità, l'orientamento sessuale, l'origine etnica.

Articolo 5, Organizzazione territoriale:

5.1.1 I Comitati sono il nucleo essenziale di Italia Viva e consentono all'Associazione medesima di estendere le proprie attività a tutto il territorio nazionale e presso le comunità di italiani residenti all'estero.

5.1.2 La loro costituzione e la loro promozione può avvenire su iniziativa del singolo Associato, su base tematica, e possono essere partecipati da Associati e da Simpatizzanti.

5.1.3 I Comitati perseguono le finalità di Italia Viva nel rispetto delle direttive e sotto il coordinamento e la vigilanza del livello nazionale, regionale, provinciale o della città metropolitana, di zona e comunale, in coerenza con le disposizioni di legge e del presente Statuto. All'estero, i Comitati operano sotto li coordinamento e la vigilanza del livello nazionale di cui alla lettera c) dell'articolo 3.5, del livello continentale e del sistema Paese di riferimento.

………………………………………………………………………………………….

5.2 I Coordinamenti Territoriali

5.2.1 I Coordinamenti territoriali sono articolati gerarchicamente sul territorio nazionale su base regionale, provinciale o di città metropolitana, di zona e comunale e all'estero su base dei confini dei continenti, delle aree e degli stati.

I Coordinamenti territoriali sono supportati da due Coordinatori di genere diverso; i Coordinamenti regionali possono tuttavia essere affidati anche ad un solo Coordinatore purché il principio di equilibrio di genere sia rispettato a livello nazionale nel complesso delle regioni.

5.2.2 Il numero e la definizione dei Coordinamenti territoriali sono stabiliti dal Presidente nazionale con proposta motivata e riesaminata periodicamente, ratificata dal Comitato Nazionale.

5.2.3 Scopi dei Coordinamenti territoriali sono, nei rispettivi ambiti di azione:

a) attuare le indicazioni degli organi nazionali e di quelli gerarchicamente superiori;

b) fungere da supporto e coordinamento degli Associati, dei Simpatizzanti e dei Comitati;

c) svolgere funzioni di supporto e raccordo con gli amministratori del territorio;

d) svolgere azione di controllo e coordinamento dei Comitati;

e) indicare le strategie di indirizzo circa le attività da svolgere.

5.2.4 Il Presidente nazionale nomina due Coordinatori territoriali, un uomo e una donna, per ciascun Coordinamento territoriale, ratificati con voto dal Comitato Nazionale. Le cariche hanno durata di 5 anni e possono essere rinnovate.

Essi hanno funzioni di sostegno, coordinamento e controllo dell'attività che vengono svolte nel proprio Coordinamento territoriale e svolgono attività di collegamento con gli altri livelli e organi dell'Associazione. Il Comitato Nazionale, su proposta del Presidente nazionale, può revocare o sostituire uno o entrambi i Coordinatori territoriali qualora ne ravveda l'opportunità, con propria deliberazione.

Articolo 6 - La piattaforma telematica

6.1 Il Comitato Nazionale promuove, sostiene e organizza forme di partecipazione associativa tramite la rete ed in particolare l'allestimento e la manutenzione di una piattaforma telematica nonché di altre tecnologie digitali, conformi alla normativa vigente in materia di trattamento dei dati personali, con particolare riguardo a quanto disposto dal Regolamento europeo DPR, dai provvedimenti e dalle disposizioni del Garante per la protezione dei dati personali e da eventuali future modifiche legislative alla normativa vigente.

Articolo 7 - Organizzazione nazionale

7.1 Sono Organi dell'Associazione a livello Nazionale:

1) l'Assemblea Nazionale (anche detta Assemblea);

2) il Comitato Nazionale;

3) il Congresso;

4) Il Presidente nazionale;

5) il Tesoriere;

6) il Comitato di Tesoreria;

7) i Comitati di Garanzia di prima e seconda istanza.

Articolo 8 - Assemblea Nazionale

8.1 L'Assemblea Nazionale è composta da:

a) il Presidente dell’Associazione;

b) i componenti del Comitato Nazionale;

c) gli Europarlamentari associati a Italia Viva;

d) i Parlamentari nazionali associati ad Italia Viva;

e) i membri di Governo associati ad Italia Viva;

f) i Presidenti di Regione, gli assessori regionali e i consiglieri regionali associati ad Italia Viva;

g) 150 amministratori locali individuati dal Presidente nazionale, nel rispetto del criterio della parità di genere e rispettando proporzionalmente gli esiti del Congresso;

h) 150 Associati ed esponenti della cd. società civile individuati dal Presidente nazionale, nel rispetto del criterio della parità di genere e rispettando proporzionalmente gli esiti del Congresso;

i) il Tesoriere;

]) gli ex Presidenti del Consiglio dei Ministri.

Hanno inoltre diritto di partecipare con diritto di parola ma senza diritto di voto:

k) i componenti degli organismi di garanzia;

I) i Coordinatori territoriali regionali, provinciali e delle città metropolitane;

m) i Coordinatori territoriali per gli italiani all'estero.

8.2 L'Assemblea Nazionale, che è presieduta dal Presidente nazionale, ha competenza in materia di indirizzo della politica nazionale dell'Associazione, di organizzazione e funzionamento di tutti gli organismi dirigenti nazionali.

8.3 L'Assemblea Nazionale esprime indirizzi sulla politica dell'Associazione attraverso il voto di mozioni sia attraverso riunioni plenarie, sia attraverso Commissioni permanenti o temporanee, ovvero, nei casi di necessità e urgenza, attraverso deliberazioni effettuate per via telematica sulla base di quesiti individuati dal Presidente o dal Comitato Nazionale.

8.4 L'Assemblea è convocata mediante comunicazione scritta anche a mezzo di strumento informatico che consenta la verifica di avvenuta ricezione o a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno, ordinariamente dal Presidente almeno due volte all'anno, in via straordinaria se lo chiedono almeno un quinto dei suoi componenti.

8.5 L'Assemblea Nazionale può, su mozione motivata sottoscritta da almeno un quinto dei suoi componenti, approvata con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti, sfiduciare il Presidente nazionale. In tal caso l'Assemblea procede ad eleggere un nuovo/una nuova Presidente nazionale o ad indire il Congresso entro 60 giorni.

8.6 L'Assemblea può deliberare la modifica del presente Statuto, del simbolo e della denominazione di Italia Viva, così come previsto all'articolo 2.7.

8.7 L'Assemblea è regolarmente costituita con la presenza almeno della metà più uno degli aventi diritto a parteciparvi. Ciascun partecipante può rappresentare tramite delega un solo altro avente diritto. La delega deve essere fatta per iscritto. In caso di mancanza del numero legale l'Assemblea può svolgere i propri lavori ma non procedere a deliberazioni.

8.8 Salvo diversa disposizione del presente Statuto le deliberazioni dell'Assemblea sono adottate con il voto favorevole della maggioranza dei presenti aventi diritto di voto. Le deliberazioni di modifica dello Statuto devono essere approvate con il voto favorevole di almeno il 60% degli aventi diritto. La deliberazione di scioglimento dell'Associazione deve essere approvata con il voto favorevole di almeno tre quarti degli aventi diritto al voto. La convocazione viene effettuata anche con avviso affisso all'albo della sede ovvero con pubblicazione sul sito internet dell'Associazione almeno 15 giorni prima della data dell'Assemblea. Delle delibere assembleari viene

data pubblicità mediante affissione presso la sede del relativo verbale o pubblicazione sul sito internet di Italia Viva.

Articolo 9 - Comitato Nazionale

9.1 Il Comitato Nazionale è l'organo di organizzazione e di indirizzo politico, dà attuazione al progetto politico definito dal Congresso. Esso è presieduto dal Presidente nazionale.

9.2 Esso è composto da:

a) Il Presidente dell'Associazione;

b) i membri di Governo associati ad Italia Viva;

c) i parlamentari nazionali e gli europarlamentari associati ad Italia Viva;

d) 50 membri eletti dall'Assemblea Nazionale su un elenco proposto dal Presidente nazionale dei quali 25 eletti tra candidature maschili e 25 tra candidature femminili rispettando proporzionalmente gli esiti del Congresso;

e) i membri della Cabina di regia.

Hanno inoltre diritto a partecipare al Comitato Nazionale con diritto di parola ma senza diritto di voto i Coordinatori regionali.

9.3 Il Comitato Nazionale, che dura in carica 5 anni e i cui membri sono rinnovabili, è convocato almeno due volte all'anno dal Presidente nazionale, di cui una per l'approvazione del rendiconto d'esercizio, tassativamente entro i termini previsti dalla legge.

9.4 Le convocazioni del Comitato Nazionale sono fatte mediante comunicazione scritta, anche a mezzo di strumento informatico che consenta la verifica di avvenuta ricezione o a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno, a ciascuno dei componenti almeno tre giorni prima della data fissata per la riunione, in caso di urgenza "ad horas". La richiesta di convocazione può essere avanzata, con istanza motivata ed indicazione dei temi da trattare, da un terzo dei componenti del Comitato Nazionale, cui il Presidente provvede entro quindici giorni.

9.5 Ogni componente ha diritto ad un voto.

9.6 Il Comitato Nazionale è regolarmente costituito con la presenza di almeno la metà più uno dei componenti. Le deliberazioni del Comitato Nazionale sono adottate con il voto favorevole della maggioranza dei presenti. Le riunioni e le deliberazioni possono avvenire anche telematicamente, in caso di necessità. In caso di mancanza del numero legale il Comitato Nazionale può svolgere i propri lavori ma non procedere a deliberazioni.

Articolo 10 - Il Presidente Nazionale

10.1 Il Presidente nazionale è eletto dall’Assemblea, resta in carica 5 anni e può essere rieletto. Al termine del mandato, viene indetto il Congresso per eleggere il nuova/o Presidente secondo le modalità previste da apposito Regolamento approvato dall'Assemblea Nazionale. Il Presidente è coadiuvato da una "Cabina di regia" con esclusive funzioni esecutive, composta dai capigruppo di Camera e Senato, capi delegazione, ministri e fino a dodici componenti scelti dal Presidente nel rispetto del principio di parità di genere che rimangono in carica per la durata dell'incarico del Presidente. Il Presidente può sostituire i componenti della cabina di regia in caso di dimissioni, morte o revoca.

10.2 Il Presidente convoca e presiede le riunioni dell'Assemblea, del Comitato Nazionale, convoca e presiede il Congresso e sovrintende al rapporto tra gli organi di Italia Viva.

10.3 Il Presidente dirige l'Associazione e la rappresenta in tutte le sedi istituzionali, elettorali e politiche. Dà attuazione agli indirizzi e alle determinazioni del Congresso, dell'Assemblea e del Comitato Nazionale, secondo le rispettive competenze statutarie. Ha potere di nomina secondo le disposizioni del presente Statuto, convoca il Comitato Nazionale ed esercita i relativi poteri a loro assegnati secondo le modalità disposte dal Regolamento approvato dall'Assemblea.

10.4 La rappresentanza legale dell'Associazione spetta al Presidente. Rappresenta l'Associazione anche in giudizio e di fronte ai terzi a tutti gli effetti, con riguardo allo svolgimento di ogni attività di rilevanza economica e finanziaria, in nome e per conto dell'Associazione, con poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, ivi inclusa, via esemplificativa, la stipula di contratti e negozi di qualsiasi natura, l'apertura e la gestione di conti correnti e di operazioni bancarie ogni genere, la gestione del personale, la prestazione di garanzie reali e personali e la presentazione di qualsiasi richiesta, istanza o dichiarazione relativa a rimborsi elettorali o ad altri contributi o finanziamenti pubblici di qualsiasi natura. Gestisce, secondo le indicazioni del Comitato Nazionale, ogni attività relativa ai contributi, rimborsi, benefici e finanziamenti elettorali ricevuti, pubblici e privati, ivi incluso l'eventuale trasferimento di tali importi a partiti o movimenti che hanno promosso il deposito congiunto del simbolo e della lista da parte dell'Associazione, nel rispetto della legge e degli accordi eventualmente stipulati con tali soggetti.

10.5 In caso di dimissioni del Presidente nazionale, l'Assemblea Nazionale procede all'elezione di una nuova/un nuovo Presidente nazionale per il tempo residuo del mandato. L'Assemblea può altresì decidere di indire il Congresso entro 60 giorni.”

Articolo 11 - Il Tesoriere

11.1 Il Tesoriere è l'organo responsabile della gestione economico-finanziaria e patrimoniale, ad esso è affidata l'organizzazione amministrativa e contabile dell'Associazione. Deve svolgere tale funzione nel rispetto del principio di economicità della gestione, assicurando l'equilibrio finanziario di Italia Viva.

11.2 Il Tesoriere è eletto dall'Assemblea a maggioranza dei voti espressi, resta in carica per 5 anni e può essere rieletto.

11.3 Per l'espletamento delle attività il Tesoriere può avvalersi di professionalità esterne in materia legale, fiscale, previdenziale ed altro. La sua funzione primaria è consentire all'Associazione di raggiungere gli scopi associativi nel rispetto del principio di economicità della gestione assicurando sempre l'equilibrio finanziario.

Articolo 12 - Comitato di tesoreria

12.1 Il Comitato di tesoreria è composto da 6 componenti eletti e dal Tesoriere che ne è membro di diritto e lo presiede. Gli altri componenti sono eletti dal Comitato Nazionale nella prima seduta successiva all'elezione dell'Assemblea.

12.2 Il Comitato di tesoreria coadiuva il Tesoriere nello svolgimento delle sue funzioni di indirizzo e verifica rispetto alla gestione contabile, alle fonti di finanziamento e alla allocazione delle risorse finanziarie. Il Comitato di tesoreria, segnatamente, valuta il bilancio consuntivo e quello preventivo redatti dal Tesoriere, e autorizza quest'ultimo a sottoporli al Comitato Nazionale per l'approvazione.

12.3 I componenti del Comitato di tesoreria durano in carica 5 anni e possono essere rieletti.

Articolo 13 - Il Congresso

13.1 Il Congresso è il momento di espressione diretta della volontà di tutti gli Associati di Italia Viva, che ne stabiliscono li progetto e gli obiettivi politici generali. È convocato dal Presidente in via ordinaria ogni 5 anni, in via straordinaria su richiesta della maggioranza dei membri dell'Assemblea.

13.2 La partecipazione degli aventi diritto può avvenire anche mediante voto sulla piattaforma telematica.

13.3 Le deliberazioni del Congresso sono prese a maggioranza semplice e sono valide qualunque sia il numero dei votanti.

13.4 Il Congresso elegge il Presidente Nazionale scegliendolo tra le candidature presentate (ticket) ed esprime un voto sulle questioni che sono sottoposte agli Associati dal Comitato Nazionale o dall'Assemblea Nazionale. Le decisioni del Congresso sono prese a maggioranza semplice e determinano la linea dell'Associazione, in tutte le sue articolazioni territoriali.

13.5 Le modalità di convocazione del Congresso, di verifica della legittimazione al voto, di svolgimento dei lavori, di esercizio del voto, di comunicazione delle deliberazioni assunte sono stabilite con Regolamento congressuale, approvato dall'Assemblea.

Articolo 14 - I Comitati di Garanzia di prima e seconda istanza

14.1 I Comitati di Garanzia di prima e seconda istanza sono rispettivamente composti da 4 e 8 Associati eletti dall'Assemblea Nazionale su un elenco proposto dal Presidente Nazionale nel rispetto dell'equilibrio di parità tra i generi. Al momento della loro elezione nei Comitati di Garanzia, i suoi componenti decadono da tutti gli incarichi eventualmente ricoperti all'interno dell'Associazione e permangono in stato di incompatibilità con gli altri incarichi dell'Associazione per tutta la durata del mandato. La durata della carica è di 5 anni rinnovabili.

14.1-bis Non può comporre il Comitato di Garanzia di seconda istanza il componente che abbia già avuto parte cognitiva in procedure trattate dal Comitato di Garanzia di prima istanza.

14.2 Le decisioni assunte dal Comitato di Garanzia di prima istanza possono essere impugnate di fronte a quello di seconda istanza, nei modi e nei tempri previsti dal presente statuto.

14.3 I Comitati di Garanzia hanno il compito di risolvere conflitti con e tra gli iscritti e con e tra gli eletti inerenti la corretta interpretazione o applicazione delle regole statutarie e di ogni altra norma afferente al funzionamento dell'Associazione, e al corretto utilizzo delle risorse economiche. Hanno potere disciplinare da esercitarsi conformemente al presente Statuto nei confronti degli Associati e degli eletti che vengano meno ai doveri assunti con l'iscrizione e l'elezione.

 

Seguono altri 10 articoli, fino al n. 24 da leggere come già detto integralmente sul sito di Italia Viva

 


 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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 Radio Leopolda

domenica 23 aprile 2023

Think Tank Reformists

Si è tenuto il Convegno sul 25 aprile promosso dal Blog Think Tank Reformists, alla presenza di un folto e qualificato pubblico.

Colucci ha ringraziato gli intervenuti e ha dato la parola al Prof. Razzuoli che ha illustrato la finalità del Convegno “25 aprile: esistono le condizioni perché diventi anche il giorno della riconciliazione nazionale”

L’arcivescovo Giulietti ha aperto i saluti con un alto messaggio di pace nel rispetto dei valori della Costituzione, il Sindaco Pardini ha portato un pregante saluto, di politica istituzionale, la Dirigente Scolastica Buonriposi ha parlato dei giovani e della scuola di fronte a queste ricorrenze.

La parola è passata ai due relatori, due scrittori e storici lucchesi Prof. Berto Giuseppe Corbellini Andreotti e dott. Francesco Poggi, che hanno svolto due lectio magistralis, con diverse angolature, sul fascismo, la guerra civile, la resistenza e la liberazione.

Sono poi intervenuti Simonetti per ATVL e Antonini per l’ANPI, illustrando le posizioni delle loro associazioni.

Sono seguiti gli interventi programmati di Baccini, Ballini, Bianchi, Cecchini, Del Carlo, Fornaciari e Tagliasacchi.

Tutti interventi di alto livello culturale, con diverse sottolineature sul tema dato.

A conclusione Think Tank Reformists ha annunciato un nuovo Convegno di approfondimento su un altro dei temi “difficili” della società italiana, per il mese di giugno.



lunedì 17 aprile 2023

TTR: Francesco Poggi

Oggi presentiamo il secondo scrittore lucchese, Francesco Poggi e il suo libro “Il fascismo sospeso” che aprirà con l’altro scrittore Berto Giuseppe Corbellini Andreotti, il Convegno promosso da Think Tank Reformists su 

“25 aprile: esistono le condizioni perché diventi anche il giorno della riconciliazione nazionale?” che si terrà venerdì 21 aprile a Lucca, sala dell'Agorà ore 16,45.

Francesco Poggi, bancario, docente all'università di Pisa, esperto in economia, per 10 anni (dal 2004 al 2014) sindaco del comune di Borgo a Mozzano.

Un filo conduttore: dottrina sociale cristiana, spirito comunitario, legame con il territorio, politica locale improntata al civismo riproposta di una economia civile e sociale.

Dalla lista comunale "Andare Oltre" (oltre la destra e la sinistra), la candidatura alla Camera dei Deputati con Scelta Civica; l'ideazione di decine di eventi culturali tra cui il Teatro di Verzura (con i suoi 250 grandi ospiti) e il Festival Economia e Spiritualità di Lucca e Capannori, oggi allargato a Firenze e Prato (con più di 100 ospiti nazionali ed internazionali), da cui scaturisce anche la sua presenza nella Istituzione Don Milani di Firenze.  

Oggi impegnato al percorso lanciato dal prof. Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, ed al suo manifesto "Insieme" (di cui è responsabile nazionale per la Transizione Ecologica) che ha due pilastri: una economia civile che valorizzi la persona e una ecologia integrale che ci permetta di vivere in armonia con l'ambiente, per un nuovo modello di sviluppo ed un nuovo paradigma di convivenza.  

Scrittore ha recentemente ha pubblicato un nuovo libro “Il Fascismo sospeso”

IL FASCISMO SOSPESO: TENDENZE, ANOMALIE, INTERPRETAZIONI E DOMANDE ANCORA APERTE – DI FRANCESCO POGGI Dalle stampe di Franco Angeli editore, con una prefazione di Franco Cardini.

 Il 28 ottobre sono cento anni dalla marcia su Roma. Eppure il fascismo è di moda come non mai. Siamo passati dall’oscurantismo all’oscuratismo. Già, così possiamo intitolare questa fase di grande ritorno di interesse verso il fascismo. Proprio Antonio Scurati con i suoi tre romanzi su Mussolini guida una lunga lista di opere, che spaziano dai film (esempio, Sono tornato di Luca Miniero, con Matano e Popolizio, del 2018 e la serie Sky del regista Joe Wright) al teatro (con Moni Ovadia in tournée nel 2022, Raimo e lo stesso Scurati), ai tanti saggi usciti proprio nel 2022 (Cazzullo, Rizzo e Campi, Pasquino, Civati, Serri ecc.). Poco di scientifico in realtà, molto invece di giornalistico a servizio di progetti editoriali orientati alla pancia del lettore, alle emozioni, alla polemica di parte. Un esempio su tutti il recente progetto di Repubblica che ha allegato al quotidiano due lavori di Francesco Filippi, già pubblicati da Bompiani, Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo (2019) e Ma perché siamo ancora fascisti? Un conto rimasto aperto (2020). E infine, si ristampano in questi giorni addirittura i discorsi del duce (Feltrinelli) … beh … probabilmente tenere viva la memoria serve anche a vendere.

Il volume nasce da una ricerca accademica su un tema totalmente nuovo, mai affrontato in precedenza. Il rapporto tra Mussolini e gli economisti, presentato nel corso di un convegno dell’Aispe presso l’Università di Pisa. Economisti del passato (Marx, ovviamente) ed economisti a lui contemporanei (Pareto, Pantaleoni, Einaudi e Keynes). La base del lavoro sono le fonti dirette degli scritti di Mussolini, articoli, discorsi, interventi riuniti nelle 18.000 pagine dell’Opera Omnia. Questa è la vera base di partenza per una analisi sull’esperienza fascista, divisa nelle sue diverse e anche contraddittorie fasi storiche: Fasci del 1919, con in parallelo l’esperienza filo anarchica del Carnaro di D’annunzio a Fiume, il primo periodo di governo di orientamento liberale, la lunga fase corporativa, ed infine il ritorno alle origini nei punti di Verona del 1943 della repubblica Sociale (In allegato al volume inseriamo estratti, riferimenti bibliografici e pagine web, dei documenti e dei manifesti principali, spesso poco conosciuti o totalmente omessi nei manuali). Obiettivo: isolare le tendenze e le anomalie di un percorso non lineare per aggiornare le possibili interpretazioni (rielaborate sulle più qualificate, da De Felice a Mosse, da Gregor a Emilio Gentile) e tentare nuove risposte alle tante domande ancora aperte. In un’ottica scientifica, ma anticonformista e libera. Ringrazio una casa editrice importante come la Franco Angeli per aver programmato la pubblicazione e uno dei più importanti storici viventi come Franco Cardini per aver accettato di scrivere la prefazione

Lo sviluppo del volume tocca alcuni ambiti utili a comprendere nascita ed evoluzione del fenomeno: la grande cultura italiana (avanguardie artistiche, cinema, architettura, accademie), le relazioni internazionali (politica doganale e autarchia, Europa corporativa e Internazionale fascista), la società civile e la politica (donne, ebrei, mondo cattolico, partito comunista, massoneria, mafia).

Due aspetti particolari: a) La storia di alcuni controversi protagonisti dell’epoca (Gentile, D’annunzio, Bombacci, Margherita Sarfatti, Ezra Pound); b) il binomio cesura/continuità tra fascismo e la nuova repubblica nata dalla resistenza, negli istituti, nel costume e negli uomini (“dalla camicia nera all’antifascismo”, con i casi di Fanfani, Scalfari, Bocca, Ingrao, Bobbio e le centinaia di figure che diventeranno centrali nella cultura e nella politica italiana del dopoguerra).

La relazione con Margherita Sarfatti apre un capitolo centrale della vita del fondatore del fascismo: il ruolo di tre donne, di ricca famiglia ebrea, nella sua formazione e nella sua affermazione. Prima la russa Kuliscioff e il salotto con Turati, poi la ucraina Balabanoff che lo introduce alla cultura socialista e alla filosofia, infine e soprattutto la Sarfatti che lo introduce nelle relazioni principali, con le avanguardie culturali ed artistiche e con i vari D’annunzio, Toscanini, Marconi, Pirandello, Marinetti ecc.. La Sarfatti, prima donna manager dell’arte italiana e direttrice di giornali e riviste, non sarà solo musa ma vera ispiratrice e creatrice del personaggio Mussolini, ne inventerà i richiami alla romanità, come i riti e i miti del futuro regime (scriverà un volume dal titolo “Dux” nel 1925, tradotto in 18 lingue, che farà conoscere Mussolini a livello internazionale).

Tante le domande aperte: cos’è il fascismo? Possiamo isolarne dei caratteri specifici ? Qual è il fascismo (nelle diverse fasi) ? Fu un incidente di percorso ? Mussolini è il fascismo? Fu una rivoluzione ? Può esserci ancora ? Tutti i regimi autoritari sono fascisti ? Chi volle l’uccisione di Mussolini e lui fu un modello per altri dittatori ? Fascismo e antifascismo sono state due manifestazioni di popolo ? La chiusura è su un’ultima domanda … Il fascismo è stato un regime totalitario ? Per la più importante studiosa dell’argomento, Hannah Arendt, no …

Francesco Poggi







 

 

  

 

 

domenica 16 aprile 2023

TTR: Berto Giuseppe Corbellini Andreotti

Think Tank Reformists promuove per venerdì 21 aprile a Lucca (sala dell'Agorà ore 16,45) un Convegno su “25 aprile: esistono le condizioni perché diventi anche il giorno della riconciliazione nazionale?”

Il Convegno sarà aperto da due scrittori lucchesi: 

Oggi presentiamo il primo Berto Giuseppe Corbellini Andreotti e il suo ultimo libro “La lezione di Carlo e Nello Rosselli”

Berto Giuseppe Corbellini Andreotti, già docente di Lettere italiane e Storia nelle scuole secondarie superiori.

Ricercatore, si è occupato di Storia costituzionale, Storia della Resistenza, Storia della prima guerra mondiale, Storia locale, Intellettuali e Scrittori tra Otto e Novecento.

Tra i suoi contributi ha curato insieme a U. Baldocchi “Sudditi e cittadini” (Lacaita Editore 1997); “La grande guerra. Il contributo della Versilia, Massa e Lunigiana” a cura di A. e Giorgio, Bandecchi e Vivaldi Editori (2015); “L’impegno interventista di Ceccardo” in “Il Vate apuano” a cura di S. Bucciarelli ETS Editore (2020), “Ritratto di Augusto Mancini” in “Maestri e allievi contro il fascismo” a cura di S. Bucciarelli ETS Editore (2021).

È stato presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Provincia di Lucca dal 1997 al 2011.

LA LEZIONE DI CARLO E NELLO ROSSELLI a cura di B. G. Corbellini Andreotti Prefazione di Z. Ciuffoletti Edizione Impressum 2022

“Questo libro è nato dalla volontà del Circolo culturale “Fratelli Rosselli” di Pietrasanta, costituitosi quaranta anni fa su iniziativa di un gruppo locale e con la collaborazione di Giorgio e Valdo Spini e dell’omonimo Circolo fiorentino, di presentare ai giovani ed al vasto pubblico dei lettori l’opera dei due illustri intellettuali con adeguata rassegna della loro personalità, della vita, del pensiero e degli scritti.

Un lavoro divulgativo quindi, che ho svolto tenendo presente un costante riferimento: il bisogno di informare e documentare in modo sintetico quanto è essenziale alla comprensione di Carlo e Nello Rosselli, senza scadere nel semplicismo e nella banalizzazione degli argomenti e senza indugiare in sottili dispute specialistiche. 

Il quadro offerto è ampio ed è consapevole del dibattito scientifico sui Rosselli, di cui ho riferito gli aspetti più importanti, anche con qualche autonoma valutazione.

La sezione antologica composta dall’epistolario e da diversi scritti intende rappresentare i momenti salienti della loro attività riguardo allo sviluppo del pensiero politico e politico-culturale. Non vi compaiono i testi più squisitamente tecnici, dedicati da Carlo ai temi economici e del sindacalismo, né quelli prettamente storiografici di Nello, dato il loro rilevante taglio specialistico, che richiama altro tipo di trattazione, impossibile in questa sede.

L’invito alla lettura dei fratelli Rosselli è oggi più che mai opportuno ed utile a” snebbiare i cervelli” (espressione cara a Filippo Turati) in quest’epoca degli “dei falsi e bugiardi”: l’idolatria del mercato, del pensiero comune, dei mass media e delle tecnologie digitali passivamente accolti e conformisticamente utilizzati senza intelligenza critica, il tramonto della politica (cito solo i fenomeni più rilevanti). 

Leggere, riflettere, meditare sulla lezione di Carlo e Nello Rosselli è operazione che produce stimoli, idee e propositi per riaffermare il controllo degli uomini sul corso delle cose e degli eventi.

Nelle bisacce delle nuove generazioni che s’apprestano al percorso della vita c’è posto per gli scritti dei Rosselli e per il loro esempio morale, intellettuale, civile e politico, che indica un’altra Italia, un’altra Europa, un’altra temperie di spirito e di volontà.”

Il volume si articola in una serie di capitoli: la personalità e la formazione di Carlo e Nello Rosselli; biografia cronologica di Carlo e Nello Rosselli; il pensiero politico di Carlo Rosselli fino a socialismo liberale”; il pensiero politico di Carlo Rosselli negli anni dell’esilio; l’europeismo di Carlo e Rosselli; Nello Rosselli storico; “Al confino” e “Diario politico” di Nello Rosselli; l’interpretazione storiografica di Carlo e Nello Rosselli; antologia delle lettere e degli scritti di Carlo Rosselli; lettere di Nello Rosselli; scritti politici di Nello Roselli; materiale iconografico.

“Carlo si orienta decisamente negli studi economici, sociali e politici con buona riuscita nella ricerca; Nello è avviato in modo sicuro verso una carriera accademica di studioso e di storico.

Entrambi partecipano attivamente al dibattito culturale e si impegnano consapevolmente a proporre e discutere i temi rilevanti della vita culturale e sociale, esponendo nei loro primi scritti giovanili una vivace istanza di rinnovamento rispetto al vecchio mondo.

La loro partecipazione è energica e combattiva nell’area ispirata a Salvemini, all’orientamento liberale, democratico, riformista. 

Conoscono e collaborano con Piero Gobetti. Il liberalismo di partenza si evolve: Carlo, introdotto da Alessandro Levi, comincia a frequentare l’ambiente socialista riformista (Turati, Treves, Mondolfo), partecipa da auditore al congresso di Livorno del ‘21, si iscrive al PSU nel ’24, dopo la morte di Matteotti, con propositi radicalmente innovativi e per offrire un profondo contributo al rinnovamento del socialismo italiano; Nello, più defilato e riservato, aderisce all’Unione democratica Nazionale di Amendola. Più tardi si avvicinerà alla tendenza socialista, sia pure senza coinvolgimento diretto ed operativo, e condividerà sostanzialmente le riflessioni e le proposte di Carlo, nell’autonomia della sua personale collocazione di studioso lontano dalla politica praticata attivamente.

Carlo e Nello sono egualmente concordi nell’individuare e descrivere i tratti identitari del fascismo, fenomeno che irrompe sulla scena politica italiana e sconvolge gli schieramenti e le logiche convenzionali, si afferma con notevoli rapidità nella crisi dello stato liberale, generalmente non compreso e sottovalutato da interpretazioni superficiali. 

Il fascismo ha le sue novità e le sue continuità radicate nella storia italiana; non è solo reazione di classe, soppressione delle libertà, dittatura, repressione, dominio incontrastato dei ceti privilegiati, è anche crisi morale della nazione, cioè servilismo, conformismo, inerzia, rifiuto delle responsabilità, culto della forza, ottusità delle coscienze.

La loro avversione è netta, inequivocabile ed irriducibile e la loro battaglia per sconfiggerlo è un’operazione non soltanto di strategia politica ma anche culturale, civile, morale, per un’Italia libera, giusta, democratica, rinnovata e risanata nel costume, matura nelle coscienze educate finalmente alla responsabilità ed al sentimento del dovere. Battaglia comprensibilmente a lungo termine, aspra e severa.”

“Nello è convinto che lo stato d’animo generale sta cambiando e non a favore del regime e si domanda quanto potrà durare il fascismo. Risponde così: “…il fascismo è un treno che corre a precipizio su un binario morto, a un certo punto incontrerà i respingenti che lo bloccheranno – gli italiani cominciano, sia pur smarriti, a guardare ai fasci di binari di corsa che si distendono paralleli, che portano sì alle più varie mete, ma almeno non finiscono, in una delle prossime curve, in un terrapieno!

È una considerazione illusoriamente ottimista: il fascismo si consoliderà vigorosamente negli anni successivi.

Ma il ragionamento di Rosselli mantiene la sua vitalità ed il messaggio è profondo: non bisogna contare su avventure, colpi di mano, né confidare su cadute catastrofiche ed errori fatali del regime.

Solo una conseguente azione di massa, delle masse risvegliate, coscienti e maturate potrà raggiungere i risultati sperati.

Oppure una guerra, una guerra terribile, come aveva previsto Carlo Rosselli, e come in effetti avverrà; ma in essa e grazie ad essa molti giovani uomini e donne sentiranno il bisogno di lottare per la Liberazione e la fine del fascismo. 

Purtroppo la tragedia della guerra portò con sé la “guerra civile, tra italiani, provocando ferite profonde che solo la storia e la conoscenza di quei tragici tornanti potranno aiutare a superare.

L’esempio dei Rosselli, in questo senso, può essere assai istruttivo. Essi agirono e morirono convinti per avere lottato contro le dittature che negarono le libertà fondamentali e, insieme, anche la giustizia.

Non a caso il movimento fondato da Carlo Rosselli si chiamava “Giustizia e Libertà”.”

“23 novembre 1929 – La mia immagine è questa: il fascismo è un treno che corre a precipizio su un binario morto, a un certo punto incontrerà i respingenti che lo bloccheranno – gli italiani cominciano, sia pur smarriti, a guardare ai fasci di binari di corsa che si distendono paralleli, che portano sì alle più varie mète, ma almeno non finiscono, in una delle prossime curve, in un terrapieno! Ma come è scoraggiata e misera la borghesia liberale! Alcuni, sapendomi alieno dal dedicar la mia vita alla politica, stupiscono che di questi tempi io persista ad occuparmene, quando ad una modesta, limitata attività politica, stupiscono che di questi tempi io persista ad occuparmene, quando ad una modesta, limitata attività politica corrispondono rischi, sacrifici, necessità di dedizione enormi. E non intendono che si è proprio il diritto del cittadino qualunque ad occuparsi di politica che io voglio rivendicare e al quale ritengo sia giusto sacrificare qualcosa. Il male delle democrazie è forse, in parte, dovuto al fatto che la politica in esse, mentre teoricamente compete a tutti, in pratica è appannaggio di una élite di specialisti. In Italia il male è logicamente più grave che altrove. 

È urgente creare la passione politica nei più larghi strati sociali. Onestà, dittatura, buon senso saranno tanto più diffusi nella cosa pubblica quanto più largo sarà il controllo e l’interessamento dei cittadini intorno ad essa. Ed è proprio oggi, quando più costa l’affermare questo che è un diritto-dovere dei cittadini di tener le mani sopra alla cosa pubblica, che bisogna proclamarlo. Se tutti gli italiani, o almeno quanti si trovavano nelle migliori condizioni materiali e morali per farlo, avessero sempre continuato, nonostante la bufera, a preoccuparsi in privato e in pubblico, con le parole e con l’azione, della pubblica cosa, non si sarebbe arrivati al punto nel quale ci troviamo. 

Bisogna promuovere il risveglio dei politici marginali, che costituiscono poi la base più salda, la tutela più illuminata e il controllo più severo e disinteressato dell’amministrazione. Per affermare questo diritto alla compiutezza delle funzioni del cittadino vale la pena, oggi, di sacrificare alla politica tutto il resto. Si lotta per conquistarsi il godimento di una vita normale.”

Il libro è disponibile presso le librerie: Luccalibri a Lucca e Libreria Pellegrini a Pisa.






 

 

venerdì 14 aprile 2023

Think Tank Reformists: Convegno sul 25 aprile

Think Tank Reformists,

organizza a Lucca per venerdì 21 aprile, all’Agorà, con inizio alle ore 16,45

un Convengo sul tema:

25 aprile: esistono le condizioni perché diventi anche il giorno della riconciliazione nazionale?

Il Convengo avrà tre momenti clou

I messaggi di saluto:

Mons. Paolo Giulietti, Arcivescovo di Lucca

Dott. Mario Pardini, Sindaco di Lucca

Prof. Donatella Buonriposi, Dirigente scolastico

Le relazioni introduttive dei due scrittori lucchesi, che di recente hanno pubblicato due libri sul ventennio fascista.

Berto Corbellini Andreotti,

autore del libro “La lezione di Carlo e Nello Rosselli”

Francesco Poggi, che con il Dip. Di Economia Università Pisa

è autore del libro “Il fascismo sospeso”

Moderatore del Convegno: Prof. Paolo Razzuoli

Gli interventi preannunciati di: Alberto Baccini, Giordano Ballini, Massimo Bianchi, Elvio Cecchini, Alessio De Giorgi, Giuseppe Del Carlo, Leonardo Fornaciari, Marco Remaschi, Andrea Tagliasacchi.

Per l’ANPI Provinciale interverrà Filippo Antonini



domenica 9 aprile 2023

Onorando la Santa Pasqua e uno scrittore lucchese da riscoprire

Per onorare la Santa Pasqua Think Tank Reformists pubblica una poesia di uno scrittore versiliese che solo ultimamente è stato rivalutato per le sue opere, per i suoi pigmalioni e per la sua vita eclettica e avventurosa.

Enrico Pea, nato a Seravezza, nel 1881 ha vissuto in Egitto ma anche a Viareggio e Lucca ed è morto a Forte dei Marmi, nel 1958.

E’ stato poeta, scrittore, drammaturgo e impresario teatrale italiano.

Ho inventato e diretto per molti anni il teatro Politeama di Viareggio.

Ha riscoperto e valorizzato la tradizione dei Maggi della Valle del Serchio.

Dopo la seconda guerra mondiale ha abitato per lunghi periodi anche a Lucca frequentando il famoso caffè letterario Di Simo-Caselli, luogo d’eccellenza della cultura lucchese, dedicandosi al recupero delle tradizioni popolari e contadine della Lucchesìa.

La sua lucchesità è all’origine della sua attività letteraria, il suo primo libro Fole è stato pubblicato per intercessione di un altro famoso poeta, di origine lucchese Giuseppe Ungaretti, con cui fu molto amico in Egitto e in Italia.

La sua vita letteraria si intreccia con Ezra Pound, non solo amicizia ma anche lavoro, come testimonia un carteggio recentemente edito a cura di Barbara Patrizi su Pea-Pound. Ezra tradusse la maggiore opera di Pea, Moscardino, in inglese.

A Villa Bertelli di recente un contributo di Massimo Marsili e Fabio Genovesi proprio su Moscardino, Pea e Pound.

La Poesia “pasquale” scelta per ricordare anche Enrico Pea.

Il Pettirosso

Il pettirosso, ch'è di me più saggio,

non si lamenta se il raccolto è scarso.

se la neve ha coperto le campagne,

se l'acqua s'è gelata alla sua sede

e se il vento stentegna il suo ricetto.

Dopo l'annata magra ecco che viene

l'abbondanza nell'aria e dopo il verno

il ruscello ricanta, il vento è brezza,

al pettirosso dolce ninna nanna.

Il pettirosso ch'è innocente e bello

sa che la Provvidenza lo sostenta,

sa che chi pate è poi racconsolato,

conosce il sangue, il pianto e la speranza

come ogni creatura che si lagna,

ma non conosce la disperazione.

Il pettirosso che porta le insegne

di Cristo sul candore del suo seno,

che fu presente al pianto di Maria

quando la terra si coprì di nubi,

l'augellino prescelto a colorirsi

d'una stilla di sangue di Gesù,

vive, paziente, d'ogni Provvidenza,

sicuro aspetta, spera, crede e canta,

si specchia al cielo che gli pare suo!



 

venerdì 7 aprile 2023

On.le Luigi Marattin Newsletter n. 24 18 marzo - 7 aprile

Think Tank Reformists ha deciso di pubblicare d'ora in avanti anche le news letter di Luigi Marattin. Ammiriamo Luigi per la profondità delle sue idee, la chiarezza di come le comunica, la franchezza anche brutale con cui le espone, la lucidità e la linearità del suo messaggio. Ci piace la determinazione per raggiungere il partito unico liberaldemocratico, aperto pluralista, contendibile. Per ttutto questo e anche altro diffonderemo le sue news letter.

Cari amici,

bentrovati con il consueto appuntamento della newsletter.

Dall’ultima che vi ho spedito ho avuto modo di girare molto per il Paese, ascoltando le nostre comunità locali che sono vive, vivaci e in azione. 

Sono stato a Prato  con Nicola Danti, in una sala gremitissima a parlare del con la comunità che darà vita al nuovo partito liberal-democratico: non solo Italia Viva e Azione ma libdem, cattolici, riformisti liberali. 

A Omegna (VCO) dove c’è una squadra liberal-democratica meravigliosa per le elezioni amministrative di maggio a sostegno di Mario Cavigioli. 

A Brescia con la comunità liberale, democratica e riformista per una bella discussione su fisco, politica e il percorso verso il partito unico dei riformisti.

In Aula alla Camera invece ho avuto modo di dire ciò che penso sul DL Cessione Crediti facendo la dichiarazione di voto sulla fiducia a nome del Terzo Polo. 

Compresa l’ultima cialtronata in extremis inserita dal Governo, riguardante i titoli di stato. 

Visto che c’ero ho avuto anche l’occasione per smentire una volta per tutte le due bufale che continuano a girare sul Superbonus 110%, ossia che avrebbe avuto un forte impatto sull’aumento del PIL e che stia aiutando non poco la transizione ecologica. 

Parlo di cifre e dati certi, quindi non ho la pretesa che entrino nel dibattito. Purtroppo.

Ovviamente non vi sarà sfuggita la polemica che è divampata sulla stampa e nei talk show a proposito del PNRR innescata dalle parole del Ministro Fitto all’evento organizzato dalla Corte dei Conti in cui veniva presentata la relazione semestrale sull’impiego dei fondi di Next Generation EU. 

A quell’evento ho partecipato anche io fra i relatori e ho colto l’occasione per ricordare ai molti dei miei colleghi politici cos’è in realtà il PNRR e cosa ci insegna questa polemica. 

Spoiler: ci insegna che non è vero che basta spendere soldi pubblici per risolvere i problemi del Paese.

Arriviamo alla delega fiscale. Ne ho parlato con la Stampa e il Corriere della Sera, spiegando che essendo per un buon 90% una copia esatta della Delega Fiscale del Governo Draghi (che contribuimmo a scrivere nella scorsa legislatura) non abbiamo nessun problema a votarla. 

Ma, c’è un ma. A patto che vengano tolte le bandierine populiste di Salvini. Giro a voi una preghiera “aperta” che ho rivolto un po’ a tutti: non cadiamo nel tranello di Salvini e Meloni, non ci facciamo trascinare in un dibattito surreale sulla flat tax. Anche perché, banalmente, non c’è nessuna flat tax di cui discutere. 

Rischiamo di fare la fina del dibattito su “POS sì / POS no”. A proposito, sapete come è finita? Ve lo dico qui.

Chi mi segue sa bene che non mi arrenderò mai ad una politica fatta da curve di ultrà contrapposte che si gridano slogan. 

E contro questo modo di intendere la politica abbiamo presentato nella sala stampa della Camera le nostre proposte su sanità, industria 4.0, dissesto idrogeologico e salario minimo. 

Proposte rivolte tanto al governo quanto alle altre opposizioni. Confrontarsi sul merito delle proposte archiviando le reciproche delegittimazioni è l'unico modo di fare bene quello per cui siamo stati eletti. 

Segnalo anche che in Commissione Esteri è iniziato l'esame della nostra proposta di legge per ratificare la riforma del MES: ora il governo sarà chiamato a decidere in maniera ufficiale senza più nascondersi dietro alibi populisti.

Rientrando a Roma dalle mie varie tappe sul territorio ho partecipato all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Ferrara alla presenza del Presidente della Repubblica. 

Ho ascoltato con attenzione il discorso della studentessa-ribelle e qui vi spiego perché non ho applaudito.

Prima di lasciarvi con l’elenco delle trasmissioni tv e radio alle quali ho partecipato, ne approfitto per fare a voi e ai vostri i miei migliori auguri di una felice Pasqua di Resurrezione.

Potete rivedere e riascoltare le mie interviste a:
1) Superpartes Canale5 
2) Agorà Rai3
3) Radio InBlu2000
4) Fanpage.it 

Un abbraccio, 
Luigi. 


Nella foto Marattin con i nostri due coordinatori lucchesi di Italia Viva

 

mercoledì 5 aprile 2023

TTR, 25 aprile: Parliamone

 Think Tank Reformists, organizza un Convegno su un tema complesso ma di grande attualità:

“25 aprile: esistono le condizioni perché diventi anche il giorno della riconciliazione nazionale?”

Auditorium dell’AGORA’ - Piazza dei Servi - Lucca

Venerdì 21 aprile alle ore 16,45.

 Il dibattito sarà introdotto da due scrittori lucchesi, che con l’occasione commenteranno i libri da loro recentemente pubblicati.

Prof. Andreotti Berto Corbellini: “La lezione di Carlo e Nello Rosselli”

Dott. Francesco Poggi, dip. economia Univ. Pisa: “Il fascismo sospeso”

Porteranno il loro saluto:

Mons. Paolo Giulietti, Arcivescovo di Lucca
Dott. Mario Pardini, Sindaco di Lucca
Prof. Donatella Buonriposi, Dirigente scolastico

Moderatore: Prof. Paolo Razzuoli

Sono previsti interventi di: Alberto Baccini, Giordano Ballini, Massimo Bianchi, Elvio Cecchini, Alessio De Giorgi, Giuseppe Del Carlo, Leonardo Fornaciari, Marco Remaschi, Andrea Tagliasacchi.

Per ANPI Provinciale interverrà Filippo Antonini




 

 

lunedì 3 aprile 2023

Occorre un nuovo ascensore sociale per i giovani. Un articolo di Claudia Conte e Luigi Tivelli x formiche.net.

Think Tank Reformists vi propone un articolo di Claudia Conte e Luigi Trivelli per formiche.net del 02/04/2023 sulla necessità di un nuovo ascensore sociale per i giovani 

La questione giovanile, sia dal punto di vista occupazionale sia sociale, sia da quello dei diritti, si presenta come una delle questioni più gravi di questo Paese. Ma qualche segnale di speranza arriva. 
Il commento di Claudia Conte e Luigi Tivelli x formiche.net

Giorni fa si è celebrata la “Giornata mondiale dedicata all’ascensore”, prezioso strumento di elevazione, installato per la prima volta dalla signora Otis nel 1857 a New York. Decisamente una grande innovazione, che la tecnologia ha posto al servizio dei cittadini, migliorandone la vita. Quello di cui parleremo qui, però, è un altro tipo di lift: “l’ascensore sociale”.

Partito nel nostro Paese nei primi anni della ricostruzione postbellica, dopo la parentesi buia del fascismo, l’ascensore sociale ha permesso a milioni di giovani italiani di salire man mano i gradini della scala sociale. Alcuni magari sono stati costretti a spostarsi da certi Paesi del Mezzogiorno fino a Milano o Torino, ma intanto sono saliti a bordo dell’ascensore. Un fenomeno durato più o meno fino a tutti gli anni Sessanta. Poi ha iniziato a rallentare, fino ad arrestare la sua corsa verso i primi anni del 2000.

Dopo gli anni Sessanta, i giovani che man mano provavano a pigiare i bottoni dell’ascensore, si rendevano conto che esso rimaneva gravemente inceppato, fermo al piano terra o, con molte difficoltà, al massimo poteva raggiungere il primo piano. I millennials, invece, non si pongono affatto il problema, non sapendo nemmeno cosa sia. È questa una questione gravissima per una società come quella italiana, in cui i giovani e le giovani sono una risorsa preziosa, anche alla luce dell’andamento della natalità negli ultimi decenni. Questo è un vero e proprio trabocchetto, un trabocchetto demografico, che sarebbe necessario evitare.

La questione giovanile, sia come questione occupazionale e sociale, sia come questione dei diritti, si presenta come una delle questioni più gravi di questo Paese. In relazione ad essa avviene però qualcosa di simile a quello che avviene per la “questione femminile”. Sembra, infatti, che la questione dell’occupazione delle donne, della condizione sociale e della tutela contro la violenza di genere, sia una questione che riguarda solo le donne. Dovrebbe invece riguardare anche gli uomini e tutte le componenti della società. E così la questione giovanile sembra che riguardi solo i giovani. Eppure la storia recente ha smentito la sentenza di Croce per cui l’unico problema dei giovani fosse “diventare magari più vecchi”, ma esiste una specificità forte della questione giovanile. Solo che questa tematica non si può affrontare se non diventa una vera questione nazionale, riguardante tutta la società. È questa la via per superare l’assetto che ha preso la società italiana da tempo, quasi da “società mangia-giovani”.

Eppure nel nostro Paese le risorse ci sarebbero. Sono dei giorni scorsi gli ultimi ranking internazionali delle università dove si vede che grandi università italiane, come La Sapienza di Roma, stanno consolidando e migliorando il loro ranking rispetto agli anni precedenti. Anche molte università private, come la Luiss, hanno scalato molte posizioni. Vediamo da tempo, però, il fenomeno dei molti giovani cervelli che sono dovuti fuggire all’estero per affermarsi. Ciò significa che il nostro sistema universitario (anche se risulta un po’ basso il tasso di iscrizioni e di conseguimento della laurea) regge in modo significativo ma manca un “dopo”.

Diversamente, infatti, si pone la questione della formazione post laurea e per i canali occupazionali. Abbiamo i centri pubblici per l’impiego peggiori d’Europa, che intermediano il 3-4% della domanda di lavoro. Non c’è ancora una legislazione che lasci il giusto spazio alle agenzie private del lavoro. Non esiste quasi, dopo i disastri dei navigator e similari, una forma adeguata di politica attiva del lavoro. L’agenda della questione giovanile si potrebbe integrare con vari altri punti, ma già questi sono sufficienti per avere il senso dell’emergenza in atto.

Qualche speranza viene dal fatto che siamo in presenza di una giovane premier che è cresciuta e si è fatta strada politicamente come leader politico giovanile. C’è una leader del maggior partito di opposizione ancora più giovane, che ha iniziato molto presto la sua attività politica. Non potrebbero trovare qualcosa che le accomuni? La risposta è sì e riguarda proprio l’impegno per la questione giovanile, magari con visioni legittimamente diverse ma possibilmente senza forme di wrestling. Il tentativo di risoluzione del problema potrebbe essere qualcosa che intacchi quella sorta di bipolarismo muscolare che rischia di affermarsi e che non porterebbe a nulla di buono.