mercoledì 31 marzo 2021

Una riunione a Lucca per la battaglia Riformista.

“Riformismo, voce sulla Treccani: Movimento e metodo d’azione politica che, ripudiando sia i sistemi rivoluzionari sia il conservatorismo, riconosce la possibilità di modificare l’ordinamento politico, economico e sociale esistente solo attraverso l’attuazione di organiche, ma graduali riforme.”

A livello nazionale è nato un appello sottoscritto da molti e una discussione che potete leggere su https://www.linkiesta.it/2021/02/riformisti-alleanza-italia/

Un appello a Italia Viva, Azione, +Europa, ma anche a quello che rimane degli storici partiti risorgimentali: Socialisti, Liberali, Repubblicani, ai tanti movimenti Radicali, Verdi e a quelli del PD che non accettano la deriva frontista ed egemonica, PD-5Stelle-Leu

Questa battaglia per una Alleanza Riformista va portata avanti anche a Lucca, iniziando dai tre partiti laici più strutturati e sensibili su questo tema.

Come Riformisti, chiediamo ad Alberto Baccini, Marco Remaschi, Massimo Bulckaen, leader a Lucca, di Italia Viva, Azione e +Europa, di dare la disponibilità per un incontro dopo Pasqua, si spera in presenza, per iniziare un discorso assieme, cercando di delineare una piattaforma comune sui maggiori problemi della lucchesia e soprattutto per valutare un “patto privilegiato di consultazione” da tenersi prima di ogni altro approccio con altri partiti e movimenti in preparazione delle prossime elezioni comunali da Altopascio a Lucca, da Porcari a Bagni di Lucca e alle altre che si terranno fra l’autunno 2021e la primavera 2022.

Noi Riformisti siamo pronti a fare da collante organizzativo per questa prima riunione, appena avremo ricevuto il consenso dai leader dei partiti.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva



 

 

 

 

 

venerdì 19 marzo 2021

“Gott mit uns”.

A Luca Menesini, Presidente Sindaco, ora Cavaliere Teutonico ora Fred Flintstone, non basta tener bloccati da anni i lavori già finanziari dell’asse viario Nord-Sud, gli espropri per il raddoppio delle Ferrovia Montecatini-Lucca, il nuovo casello autostradale di Mugnano, essere il responsabile del mancato appalto del Ponte sul Serchio.

Adesso vuole un nuovo lockdown generalizzato, per due settimane, di tutta la Toscana.

Non paiono abbastanza i sacrifici morali e materiali fatti fino ad oggi da una popolazione stremata dalle chiusure parziali, ma che danno qualche ragione di vita in più, dalle categorie del turismo, commercio, artigianato, delle partite IVA, da moltissime piccole aziende di ogni settore produttivo.

Governo e Regioni cercano di graduare chiusure parziali, zone arancioni, blocchi mirati, per mantenere un equilibrio fra la necessità di contenere il Virus e non colpire mortalmente persone ed aziende, già al limite della sopravvivenza.

Novello Fred Flintstone, vuole riportarci all’età della pietra, distruggendo, con un nuovo lockdown generalizzato di 15 giorni, tutta l’economia e la socialità residua della Toscana.

Il fatiscente PD tace, prono.

Menesini, da buon catto-comunista ritiene di avere la “verità rivelata”, ben al di là della scienza e del Governo Nazionale e come Pietro d'Amiens lancia alto il suo “Deus le volt”, novello alfiere dell’ “Ordo Teutonicus”.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva

 



 


sabato 13 marzo 2021

PD: il partito sbagliato.

Il Centro-destra dopo il fallimento dell’unione Berlusconi-Fini ha ritenuto opportuno mantenere più Partiti, con la loro autonomia, a rappresentare aree ed elettorati non sempre omogenee, per compattarsi nella fase elettorale su alcune bandiere comuni, ottenendo importanti successi che sarebbero stati totalizzanti, nelle elezioni locali, se avessero saputo scegliere candidati più autorevoli, invece del solito squallido “do ut des”.

Il centro sinistra invece, nel 2007, ha effettuato una “fusione a freddo” fra i post comunisti dei DS e i cattolici di sinistra della Margherita.

Una unione mai completata in tutti questi anni, con pochi tratti distintivi comuni e quelli che c’erano, non tutti positivi, anzi.

La poca chiarezza sulle finalità e sui mezzi per raggiungerle ha sempre tenuto in fibrillazione il Partito, da sinistra, se alle redini c’era un Democristiano, da destra, se alle redini c’era un Comunista.

Non c’è mai stata una vera saldatura fra le due anime, salvo su alcuni punti che ritengo deleteri come il giustizialismo, l’utilizzo politico delle Procure d’assalto, l’assistenzialismo populista e stupido.

Proprio su questi punti oscurantisti, si sta cercando, non solo l’unità interna, ma anche la costruzione di una alleanza politica frontista con Leu e 5Stelle, fondata sul Giustizialismo, lo Statalismo, il Populismo, l’ambientalismo talebano.

Facendo un ardito volo pindarico si riproduce all’interno del PD la differenza epocale agli albori del marxismo leninismo: Stalin che riteneva prioritaria l'idea di un "socialismo in un solo paese" e Trockij, che credeva in una prospettiva planetaria e globale.

I post comunisti, gli Stalinisti arroccati: solo duri e puri; gli ex-democristiani,  aperturisti verso tutte le anime della sinistra,.

La teoria della lotta politica alle persone e non alle idee, che Stalin ha “inventato” è stata portata avanti nel tempo, da PCI, PDS e DS  ed è transitata intatta nel PD e rischia di divenire il collante dell’accordo con i 5Stelle.

Una lotta politica che puntava e punta solo alla distruzione dell’avversario portatore di idee diverse.  

Così fece Togliatti su Nenni quando al Congresso di Venezia ruppe il fronte popolare dopo la repressione Ungherese, così Berlinguer nei confronti di Craxi, così il PDS, DS nei confronti di Berlusconi ed ora il PD nei confronti di Matteo Renzi.

Il metodo che Stalin aveva creato negli anni della repressione boscevica ripreso e attualizzato: non si combattono le idee avverse, ma si cerca di distruggere l’uomo simbolo di quelle idee.

Leader da sputtanare, con orchestrate campagne, anche di una parte compiacente della stampa, per raggiungere e mantenere il potere politico, al di là della proposta.

Dopo il fallimento di un leader post-comunista come Zingaretti ci prova uno democristiano come Letta, ma se anche lui fallirà, come probabile, la cosa più giusta, non solo per la sinistra, ma per l’Italia tutta è tornare ad avere più Partiti nello schieramento di centro-sinistra con le loro differenze e le loro aree di rappresentanza che si compattano alle elezioni su alcune prospettive generali e alcuni punti strategici.

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva




 

 

 

 

 

 

lunedì 1 marzo 2021

Rinascimento d’Arabia

PD e 5Stelle, in piena crisi esistenziale, senza linea politica e classe dirigente, hanno messo al centro della loro azione politica dell’oggi le dichiarazioni di Matteo Renzi ad un convegno in Arabia Saudita, soprattutto nella parola Rinascimento.

Cosa importa loro se siamo in piena recrudescenza della Pandemia, alle prese con una campagna vaccinale mai partita, alle soglie di una crisi sociale ed economica epocale, avendo poco più di un mese per indicare all’Europa come investire i 200 miliardi del Recovery Fund, cercando di rimediare ai disastri di Conte e Casalino.

L’importante è trovare il modo di attaccare Renzi che, anche in questa crisi di Governo ha fatto fare loro la figura dei peraccottari schiacciati su “Conte o elezioni”.

Siamo Riformisti: vorremmo dedicare il nostro tempo a parlare delle reali urgenze del popolo Italiano e non delle “distrazioni” populiste create per incartare i gonzi, ma non ci sottraiamo al confronto e perderemo un po’ di tempo per raccontare cose vissute.

Pochi anni dopo la prima Guerra del Golfo e la liberazione del Kuwait, fummo invitati nell’Emirato, dall’Associazione Italia-Kuwait, per valorizzare la ripresa turistica del paese e della Fiera del Lusso che si apprestavano a lanciare.

Ospitati in un Hotel, come gli altri occidentali presenti, difeso da postazioni di mitragliatrici e blindati, abbiamo toccato con mano la realtà di una Paese musulmano chiuso e arretrato, nei rapporti con le donne, le altre religioni, i dogmi del Corano.

Nella confinante Arabia Saudita la situazione era ancora peggiore, in fatto di libertà e di parità di genere, lo sperimentammo quando fummo respinti alla frontiera, in malo modo e con nostre paure, perché della delegazione facevano parte donne, vestite castamente, ma all’occidentale.

Negli ultimi cinque anni l’Arabia Saudita ha fatto passi da gigante per uscire da un medio evo chiuso e maschilista, iniziando una serie di liberalizzazioni epocali per il Paese. Donne che possono guidare, che possono andare alla Stadio, agli eventi culturali e così, via.

Cose fino a pochi anni fa non solo proibite ma perseguite con anni nelle patrie galere.

Questi cambiamenti, in corso nel paese arabo, possono giustificare la frase detta da Matteo Renzi, sul Rinascimento d’Arabia?

Sulla Treccani, Rinascimento: Il fatto di rinascere, solo con riferimento al rifiorire delle civiltà, delle arti, degli studî o anche di altre attività.

Si può dissentire o condividere, è una disputa culturale più che politica, forse si è allargato troppo, forse ha voluto incoraggiare e spingere il cambiamento.

E’ questo il problema di oggi dell’Italia? 

L’Arabia Saudita, anche nella versione più medievale di anni fa, ha sempre fatto parte dell’Occidente, il nostro alleato più fedele in Medio-oriente, partner commerciale privilegiato. Il suo Principe ereditario è stato ricevuto con onori dai maggiori capi di Stato esteri. Di che parliamo!

Pd e 5Stelle vadano in analisi per curarsi dalla sindrome renziana e pensino ai problemi veri di questa Italia, abbandonando le strumentali posizioni populiste.

State sereni, tanto ora ci pensa Giuseppe Conte a tutti e due.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva