venerdì 29 gennaio 2021

Renzi finirà per diventare anche “simpatico”.

Matteo Renzi ha una visione per l’Italia, idee chiare, propone politiche coraggiose per il sistema Paese.

Difficilmente le sue posizioni sono contrastate nel merito, si preferisce colpirlo disegnando una sua caricatura: è antipatico, indisponente, inaffidabile, intempestivo, amico di Capi di Stato esteri (dell’occidente e non, come altri, della Cina e della Russia), gioca a pallavolo con i figli, compra la casa con il mutuo e così via.

A forza di trovare ed esaltare i suoi difetti, di denigrare la sua figura, di dare colpe immaginarie finiranno, per farlo divenire anche “simpatico”, esaltando la scelta di Dante Alighieri nella “legge del contrappasso”.

Anche in questa crisi i suoi detrattori iniziano sempre dicendo “Renzi dice cose giuste, ma le dice male, non è il momento, parla poco, parla troppo.

La proposta politica di Renzi, sempre chiara e netta, non viene combattuta sulle idee, ma sulla maldicenza: la verità può essere mistificata per un po’, ma alla lunga emerge per forza.  

Tutti sanno che questo Conte ha governato male, sia la Pandemia con provvedimenti contradditori e senza intervenire tempestivamente su operatori e strutture sanitarie, sia sulla scuola e i giovani, ma soprattutto sull’economia, scegliendo la strada dei sussidi, pochi e mal distribuiti, ad una politica coraggiosa di crescita e di sviluppo

Tutti sanno che avremo denari solo per pochi mesi per finanziare ancora la Cassa Integrazione e per il blocco dei licenziamenti.

Tutti sanno che se non investiamo subito e bene, in opere pubbliche e in attività che diano reddito ad imprese e cittadini, finiremo velocemente alla bancarotta.

Tutti sanno che il Governo Conte è stato sollecitato da mesi, da Italia Viva a cambiare passo, ad accelerare, a decidere, ma tutto è stato vano.

Tutti sanno che ci vuole un Premier diverso, Ministri competenti, una maggioranza più ampia, perché siamo sull’orlo del precipizio economico, ma PD e grillini come orchestrali del Titanic, continuano a suonare una musica ormai alla frutta: vogliamo il Conte ter, senza dire per fare cosa.

Tutti sanno che dietro la richiesta del Conte ter vi è solo l’incapacità di PD e 5stelle di fare scelte politiche coraggiose e dirompenti per far riprendere l’economia.

Zingaretti dice: Conte è il punto di equilibrio nella maggioranza, ma non dice che lo è perché promette tutto a tutti, tutto e il contrario, sempre rinviando ogni decisione, bloccando tutto perché ritiene che solo l’immobilismo, può tenere assieme il suo Governo.

Tutti sanno che non c’è più tempo per compromessi al ribasso, per immobilismo, per pannicelli caldi.

E l’ora di sbloccare i cantieri, fare investimenti nel mondo produttivo, nella scuola, nella sanità, senza incertezze, ritardi, posizioni ideologiche.

La politica del NO a tutto, della decrescita felice è morta di Covid19, il Vaccino per l’Italia è riprendere a crescere, investendo con decisione, su tutto quello che può portare occupazione e reddito, ad imprese e cittadini. Anche sul Ponte di Messina, sulla Gronda, sull'Alta Velocità.

Un Conte ter, con questi Ministri, questa maggioranza, potrebbe fare questo? Quello che non è stato capace neppure di iniziare in questo anno?

Tutti sanno che ci vuole un Governo dei “migliori” e una maggioranza più vasta, che diluisca il potere di veto dei signori del NO

Tutti sanno! ma il loro obiettivo non è salvare l’Italia, bensì liberarla da Matteo Renzi perché dice delle verità scomode, perché vuole decidere, perché è più bravo di loro.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva



mercoledì 27 gennaio 2021

Conte ter: una barzelletta italiana.

Il Premier Conte, dopo aver perso l’appoggio di Italia Viva, ha ritardato di molti giorni le sue doverose dimissioni, cercando di sopravvivere a sé stesso aprendo un indecoroso mercimonio di Senatori.

Fallito il tentativo di galleggiare, si è dimesso cercando un reincarico per un Conte ter, insistendo nella ricerca di una maggioranza raccogliticcia, fondata sul tradimento di qualche Senatore, ingolosito da incarichi prestigiosi.

Perché un Conte ter sarebbe una barzelletta? 

Perché di fronte ad una crisi sanitaria, aggravata dalle sue decisioni di non attivare il MES, in presenza di una crisi economica devastante per imprese e lavoratori, dovendo in poche settimana colmare le sue precedenti inefficienze in tema di Recovery Fund da presentare all’Europa, 

proporre al Presidente della Repubblica un governo Conte ter con una pseudo maggioranza di pochi voti, garantita da voltagabbana un tanto al kilo,  eterogenea e contradditoria, non può che essere una favoletta da raccontare a veglia ai nipotini…c’era una volta un Conte ter…..

Non stupisce l’ambizione di Conte, uomo di tutte le maggioranze pur di restare a Palazzo Chigi: Con il Conte uno è stato sovranista e antieuropeo, con strascichi ancora pendenti, alla Magistratura, in tema di immigrazione.

Con il Conte due, si è trasformato in grande europeista, ma il suo governo è stato largamente insufficiente nell’azione di contrasto alla crisi economica, alla sofferenza di moltissime categorie, incerto e contradditorio sulla Pandemia.

Conte fa il suo gioco personale, quello che disgusta è il sostegno del PD ad un Conte ter, che nascerebbe morto

Cosa spinge il PD in una strada assurda e senza uscita? Possibile che l’odio per Matteo Renzi, li porti sull’orlo del suicidio politico? 

Un Governo Conte ter con una manciata di Senatori accattata nel Suk per affrontare le Pandemie sanitari ed economiche? Per investire 200 miliardi? Perdita della realtà o desiderio di autocastrazione?

Possibile che i dirigenti del PD non si rendano conto che per affrontare i disastrosi problemi del Paese, ci vuole una maggioranza ampia con un Premier autorevole, preparato, deciso, stimato. 

Inutile dare la colpa ai 5Stelle, loro non andranno mai alle lezioni anticipate.

Togliatti e Berlinguer si rivolteranno nella tomba a vedere l’ignavia, l’insipienza, ma anche la mancanza del ridicolo di fronte a queste posizioni e all’esaltazione di un Conte, salvifico come la Madonna di Montenero.

Matteo Renzi sarà antipatico, scostante, primo della classe, ma evidenzia sempre la realtà dei fatti, dice cose serie, propone politiche concrete, offre prospettive reali per la salvezza del nostro paese, da una crisi economica devastante.

Se Alessandro Manzoni tornasse oggi aggiornerebbe la celebre riflessione messa in bocca a Don Abbondio: Zingaretti, chi era costui??

Francesco Colucci, Rifornisti per Italia Viva



 

 

martedì 26 gennaio 2021

Conte ter: una dannosa perdita di tempo

Speriamo che il Presidente Mattarella abbia il coraggio necessario per evitare al Paese altri mesi di immobilismo, con un Conte ter.

Non siamo in grado di valutare le capacità decisionali del Premier Conte, ma un dato politico è ormai chiaro: ci sono oltre 300 Parlamentari Grillini, allo sbando, senza una struttura di Partito, senza un leader, che stanno assieme avvinghiati a quelle poche parole d’ordine populiste su cui hanno raccattato un terzo dell’elettorato italiano: NO Tav, NO Tap, NO Alta Velocità, NO autostrade, NO Inceneritori, No Ilva, NO a tutto, solo una illusoria decrescita felice.

Dobbiamo avere un Premier che non sia schiacciato, come Conte, sui grillini, un Premier autorevole e indipendente che sappia contenere il NO a tutto dei 5Stelle e prendere le decisioni necessarie per la ripartenza economica dell’Italia.

Un Conte ter sarebbe ugualmente inesistente, bloccato su tutte le decisioni più importanti.

Matteo Renzi ha reso chiaro a tutti questa verità e quale sia il problema Italia dell’oggi.

Solo l’insipienza e anche incoscienza politica di un PD ripiegato su se stesso rischia di far proseguire questo equivoco che rischia di castrare la ripresa economica italiana.

Un Conte ter, con un Premier succube dei 5stelle, sarebbe un governo di pochi mesi destinato a scoppiare di fronte alla grave situazione economica in essere.

Presidente Mattarella ci risparmi quattro mesi di sofferenze e di stallo, ci dia subito un Presidente del Consiglio autorevole e forte.

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva

 


domenica 24 gennaio 2021

Presidente della Provincia: Essere o non essere…?

Il Sindaco di Viareggio ha accusato la Provincia di immobilismo per aver abbandonato all’incuria, da anni, un proprio prestigioso palazzo nella centrale Piazza Mazzini.

Gli abitanti della Val Freddana contestano alla Provincia l’abbandono della strada provinciale fra Lucca e Camaiore, pericolosa e disastrata.

Nel resto della Provincia lo stato delle opere pubbliche di competenza, strade, scuole, edifici, è spesso carente. Ritardi e immobilismo regnano sovrani.

A tutte queste opere ferme per ritardata manutenzione, si aggiungono le grandi opere bloccate per scelta politica: Assi Viari, raddoppio della Ferrovia, Casello di Mugnano o per errori e carenze amministrative gravi: Nuovo Ponte sul Serchio.  

Come ha argutamente osservato il Sindaco Del Ghingaro, “Ogni tanto leggiamo di fantomatiche risorse stanziate tramite comunicati stampa tranquillizzanti, rivelatesi col tempo peró purtroppo effimeri e fuorvianti”.

Emergono tre cose: Gestire un ente complesso come la Provincia va oltre il tempo o le capacità del Presidente Menesini, che dovrebbe avere il coraggio di dimettersi, per occuparsi del suo Comune.

Il PD dovrebbe esprimersi su questi ritardi e inadempienze per capire se ne è connivente o li subisce per ignavia. La Giunta della Provincia è tutta PD.

Il novello assessore regionale, Baccelli, dovrebbe intervenire nell’interesse della collettività lucchese e toscana, per quanto di sua diretta competenza, che non è poco: Assi Viari e raddoppio della Ferrovia. Anche lui tace.

Sono ormai molti mesi che segnaliamo, questi ritardi e omissioni, tutti tacciono: lampante ammissione delle loro responsabilità.

Ci diranno che siamo irresponsabili perché c’è il Covid? La Pandemia è un grande problema sanitario, ma non può essere strumentalizzata per essere la panacea di tutte le scelte sbagliate e di tutto quello che non funziona, a Lucca come a Roma.

I lavori pubblici sono essenziali proprio per difenderci dai danni economici e sociali della Pandemia.  

Noi Riformisti continueremo a batterci perché, come diceva Milan Kundera, “La battaglia dell'uomo contro il potere è la battaglia della memoria contro l'oblio della dimenticanza.”

Non consentiremo che l’oblio scenda su questi lavori: Se il PD e l’Assessore Baccelli continueranno a fare come Ponzio Pilato e a tacere, si assumeranno la grave responsabilità di avere pugnalato alle spalle l’occupazione e la ripresa economica dell’intera Lucchesia.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva



 

 

 

 

 

 

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venerdì 22 gennaio 2021

Petizione alla Procura della Repubblica di Roma.

“Tutti uguali davanti alle Legge”

La Costituzione Italiana, all'art. 3 recita: Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Silvio Berlusconi quando era Presidente del Governo Italiano, è stato indagato e condannato per aver convinto alcuni Senatori di altri gruppi parlamentari a votare per il suo Governo.

Adesso assistiamo alla stessa situazione, il Premier Conte, sta palesemente cercando di convincere altri Senatori a sostenere il suo Governo, abbandonando i loro gruppi parlamentari per crearne uno nuovo a suo sostegno.

Per pari trattamento, per giustizia, chiediamo cortesemente alla Procura della Repubblica di Roma di valutare, nella sua indiscussa autonomia, anche questa situazione.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva

PER FIRMARE LA PETIZIONE: http://chng.it/dr5J2qn9

 


 

 

Gli italiani sono un popolo di credenti: A TUTTO!

La frase di Gianni Boncompagni è quanto mai azzeccata in questo momento politico.

Siamo di fronte ad un Presidente del Consiglio, Conte, che da mesi non decide su nulla, rinvia sempre tutto, per i veti assurdi dei grillini.

La pandemia è gestita con visibili contraddizioni e pochissime certezze, intere categorie economiche sono alla disperazione, i Ristori sono insufficienti e mal gestiti, la Cassa Integrazione, in colpevole ritardo.

Abbiamo aumentato il debito pubblico per oltre 100 miliardi, che pagheranno i nostri figli, senza un programma serio e fattibile.

Matteo Renzi e Italia Viva dopo aver detto per mesi, inascoltati, che così non si poteva andare avanti, di fronte a nuovi inaccettabili rinvii, fanno dimettere i loro Ministri, per non continuare a condividere le responsabilità del pessimo operato di questo Governo.

Tutti dicono, avete ragione ma questo non era il momento c’è la Pandemia, la crisi economica e sociale, ci sono migliaia di morti. 

Sandro Pertini diceva: “il modo migliore di pensare ai morti è pensare, ai vivi“

Questo è il momento! Ora dobbiamo correggere le scelte per la Pandemia e i Vaccini, ora dobbiamo intervenire per salvare decine di migliaia di imprese, milioni di posti di lavoro.

Rimandare a quando finirà al Pandemia, se mai finirà, è folle, saremo al disastro del Paese, non più rimediabile.

Siamo in una situazione drammatica e non ha senso comune andare avanti solo perché c’è la Pandemia, per andare a sbattere.

Dobbiamo intervenire ora. Occorre un nuovo Governo con un Premier e dei Ministri più competenti, forse meno simpatici, ma che sappiano cosa fare e lo facciano, senza esitazioni e rinvii.

Riteniamo che un Governo di unità nazionale, che si affidi a Draghi e a tecnici competenti, sarebbe la scelta migliore per uscire da questa situazione, ma siamo aperti a ogni soluzione purché sia un Governo di competenti e non di chi passava di lì, per caso.

La pancia del popolo, ben orchestrata da una comunicazione pelosa, dice che siamo irresponsabili!

L’Intelligenza comune dice il contrario: siamo molto responsabili e diciamo pubblicamente quello che gli altri pensano e non dicono.

Questo Governo è palesemente in sufficiente, ha Ministri da barzelletta, ci porterà ad un disastro annunciato, sia sulla Pandemia, ma soprattutto nell’economia e nella socialità, sperperando i 200 miliardi dell’Europa, in mance e mancette

I nostri detrattori hanno solo una parola in bocca Pandemia e con questa giustificano tutto, anche atti, come la compravendita di Senatori, che prima denunciavano come turpi, compreso il chiedere e ottenere l’intervento della Magistratura, quando li faceva Berlusconi.

Come diceva Giulio Andreotti: “In politica i tempi del sole e della pioggia sono rapidamente cangianti.” Qui siamo all’arcobaleno.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva



 

 

 

 

 

 

mercoledì 20 gennaio 2021

Vicolo San Carlo e Lucca Romana

Quando, il Sindaco Fazzi decise la riapertura del vicolo, fece fare dei lavori di scavo sotto il manto stradale ed emerse una casa tardo-romana, molto ben conservata.

Chiedemmo allora, come APT, di procedere al consolidamento della casa, rendendola visibile, con una pavimentazione in vetro, per dare una occasione culturale in più ma anche di transito a vicolo.

Il Comune optò per la ricopertura delle vestigie storiche e per una pavimentazione a pietra.

Crediamo che forse converrebbe riscavare, con fondi pubblici dedicati disponibili e/o sponsor privati, non solo dove allora fu trovata la casa romana, ma anche nel resto dell’area, che certamente riserverà altre piacevoli soprese archeologiche, viste le ulteriori vestigie esistenti sotto il limitrofo ex cinema Mignon.

Realizzare una zona archeologica di origine romana visibile attraverso una pavimentazione trasparente renderebbe la zona molto interessante da visitare e quindi molto appetibile, per attività commerciali di ogni genere.  

Manca a Lucca una valorizzazione della Lucca Romana, lo fa egregiamente solo un privato: la Domus Romana con la “Casa del Fanciullo sul Delfino” e poco altro esiste.

Il Teatro Romano è da sempre chiuso e abbandonato in mezzo alle erbacce, l’Anfiteatro è valorizzato prevalentemente come bellissima piazza. Anche qui quando furono scoperte le fondazioni e i muri dell’anello più esterno vi fu analoga richiesta, sempre ignorata, di valorizzare le vestigia, con una chiusura a vista.

Questa Pandemia ha ucciso il turismo anche a Lucca: sul Recovery Fund, ci siamo battuti come Italia Viva, per elevare dai 3 miliardi della prima orrida stesura Conte, agli attuali 8 miliardi, per interventi sul turismo e la cultura.

Vi saranno certamente stanziamenti a fondo perduto per allargare la proposta turistica italiana: per questo, come Riformisti, invitiamo il Comune di Lucca e la Soprintendenza a preparare Progetti per accedere ai finanziamenti che ci saranno, puntando a valorizzare le vestigia della Lucca Romana, creando anche una nuova occasione di visita per la città.

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva



 

lunedì 18 gennaio 2021

Zingaretti, la Dottrina Ždanov e il novello Kominform

 Il PD di Zingaretti ha deciso di abrogare Italia Viva e Matteo Renzi.

Ho sposato Conte, Grillo, Di Battista e Mastella, per affrontare la grave crisi economica che la Pandemia, sta apparecchiando per il nostro Paese.

Ne prendiamo atto, continueremo ad essere Responsabili verso l’Italia, votando, in Parlamento, a favore dei provvedimenti per la Pandemia, ma non saremo più in maggioranza di questo Governo Conte, “ingessato” e non all’altezza, della situazione drammatica che stiamo vivendo.

La nostra scelta era per un Governo dei “più competenti” con Presidente del Consiglio, Mario Draghi, una autorità in materia economica, stimato da tutto il mondo. 

In democrazia si può concordare o dissentire sulla vita di un Governo, mai si era visto, dai tempi del Kominform, un Partito voler annientare un altro, con cui ha, tra l’altro, maggioranze in Regioni e Comuni.

Una decisione di Staliniana memoria e di un PCI in cui non era consentito neppure dimettersi: se, uno lo faceva, le sue dimissioni, venivano respinte ed era espulso per indegnità morale.

La logica di oggi è la stessa di ieri: l’annientamento di chi dissente.

Ne prendiamo atto: sospendiamo, nel nostro territorio, ogni rapporto con il PD.

Nessun incontro per parlare delle elezioni locali dei prossimi due anni, nessun sostegno a candidati Sindaci PD.

Parleremo con altri partiti e movimenti che, come Italia Viva, credono nella democrazia, nel rispetto delle idee degli altri, nel Riformismo, nell’Europa e respingono la Dottrina Ždanov, gli anatemi ideologici e la demonizzazione delle decisioni altrui.

Zingaretti tenta la pulizia “etnica” verso Matteo Renzi e di “esecrare e asfaltare” Italia Viva.

Un errore politico colossale perché siamo tutti schierati, forti, compatti e solidali nel difendere le nostre idee, il pluralismo, il diritto al dissenso ed il nostro Leader.

A Zingaretti ricordiamo Sir Winston Churchil: “Il politico diventa uomo di Stato quando inizia a pensare alle prossime generazioni invece che alle prossime elezioni.”

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva  

Ždanov

sabato 16 gennaio 2021

Assessore Baccelli: più fatti e meno selfie!

La prima uscita pubblica del nuovo assessore regionale lucchese Baccelli, il Convegno sulla “Rigenerazione urbana” è stata una Caporetto.

Dapprima costretto a scusarsi per aver invitato al Convegno un solo Parlamentare del territorio, guarda caso del PD e suo sponsor politico, costringendo anche la Fondazione CRLucca a prenderne le distanze.

Bacchettato poi duramente dal suo collega Assessore regionale della Toscana alle Politiche sociali, Spinelli che lo ha accusato pubblicamente di: “scarsa conoscenza del patrimonio residenziale pubblico”.

Un Convegno sulla Rigenerazione urbana, in salsa PD, sostenuto dalla Fondazione CRLucca, in mezzo al guado del Progetto della Manifattura, assieme al Sindaco Tambellini, che dà del “ridicolo e tragico” ad altri anziché guardarsi allo specchio, per i suoi comportamenti amministrativi.

Pur di trovare una foglia di fico sulla contestata operazione “Coima” si cerca di coinvolge la Regione Toscana in squallide manovre di sostegno, sacrificando la correttezza Istituzionale e l’unità della Giunta Regionale Toscana.

Crediamo che l’assessore Baccelli farebbe bene ad occuparsi dei suoi compiti in Regione visto che non ha ancora mosso un dito per fermare il “blocca tutto” Presidente Sindaco Menesini, per sbloccare i lavori degli Assi viari, del nuovo ponte sul Serchio, del raddoppio della Ferrovia, del Casello di Mugnano.

A livello nazionale sono Conte e i 5Stelle a bloccare miliardi di lavori pubblici: in Lucchesia, è il PD

Sono del PD il Ministro dei lavori pubblici, l’Assessore Regionale alle infrastrutture, il Presidente della Provincia, i Sindaci di Lucca e Capannori. Se i lavori previsti nel nostro territorio, già finanziati da anni, non partono, v’è solo un responsabile: il PD.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva



 

  

giovedì 14 gennaio 2021

Tre Sepolcri imbiancati

I Sindaci di Lucca, Tambellini, Capannori Menesini e D’Ambrosio Altopascio, si lanciano in populistiche critiche alle posizioni di Matteo Renzi ed Italia Viva, sui ritardi e le inefficienze del Governo Conte.

Italia Viva ha semplicemente espresso il suo dissenso sull’azione di questo Governo ed ha fatto dimettere i suoi due Ministri, ma ha assicurato che approverà tutti quei provvedimenti urgenti che il Governo ha attivato per la Pandemia e i Ristori alle categorie colpite dalla crisi economica.

Quale maggior rispetto della tragica situazione che stiamo vivendo: lasciamo le poltrone del Governo ma continuiamo votare a favore dei provvedimenti che lo stesso sta adottando per la Pandemia.

Invocano responsabilità e responsabilità è stata data: forse volevano invece che Italia Viva facesse da foglia di fico alla inefficienza di questo Governo ostaggio dei veti grillini, su tutte le politiche di sviluppo.

Un Presidente come Conte che ha cercato di far passare nel buio della notte un Recovery Fund che sprecava decine e decine di miliardi e che solo grazie ad Italia Viva è stato approvato completamente cambiato e migliorato, non poteva continuare ad avere la nostra fiducia.

Ci condannano per le critiche a Conte perché c’è la Pandemia e si scorda che proprio Conte rifiuta di utilizzare i fondi europei del MES per intervenire sulla Sanità Italiana, per nuovi reparti ospedalieri, più medici e più infermieri, per attrezzarsi e curare meglio le vittime del Virus.

Noi rispettiamo sempre le opinioni di tutti anche le più bizzarre ed ingiuste, ma sentire da Tambellini dare del ridicolo a Matteo Renzi ci fa disgusto.

Tambellini dovrebbe associare, con più obiettività, la parola ridicolo alla sua gestione della Manifattura Tabacchi, ai rapporti con Coima e a tutta l’azione della sua Giunta, scadente, sciatta, miope.

Siamo certi che chi ci ritiene ridicoli e pericolosi non vorrà per fare liste con noi alle prossime elezioni comunali, per cui li rassicuriamo volentieri: dove saranno schierati questi tre Sindaci, non ci sarà Italia Viva.

Alberto Baccini, Italia Viva Lucca

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva



 

mercoledì 6 gennaio 2021

L’ipocrisia del Presidente della Provincia.

Leggiamo sui giornali che la Provincia di Lucca ha aumentato la spesa prevista per la realizzazione del nuovo Ponte sul Serchio, di circa due milioni di euro.

Il presidente-sindaco Menesini ha firmato un decreto che aggiorna i costi, che passano da 17 milioni e 520 mila euro, di circa un anno fa, agli attuali 19 milioni e 700 mila euro.

Le motivazioni date sono due.

Una maggiore spesa per le misure di sicurezza dei cantieri richieste dall’emergenza Covid19

L’adeguamento del prezzario regionale 2021

La Provincia di Lucca già nel 2019 aveva aumentato i costi del Ponte, di altri due milioni circa di euro, sempre invocando gli aumenti del prezzario regionale toscano.

Quattro milioni di aumento, dal 2019 ad oggi, imputati, al “prezzario regionale” e non al fatto che i lavori del Ponte più volte annunciati negli anni e mai partiti, portano all’inevitabile aumento dei costi di costruzione.

Non una parola sull’ennesimo rinvio al 2021 della gara del nuovo Ponte dovuto ad un errore marchiano della Provincia che non si è accorta che una parte dei permessi urbanistici necessari, erano scaduti fin dal 2017.

Non una parola su quanti di questi costi aumentati sono dovuti ai molti mesi di ritardo nella gara che doveva tenersi prima nel 2019 e poi nella primavera del 2020 e che ancora non è stata bandita, per le carenze della Provincia di Lucca.

Si preferisce l’ipocrisia e la mistificazione ad una ammissione sincera di responsabilità politica e all’accertamento delle eventuali responsabilità.

Se non avverrà una pubblica ammissione sui veri motivi di questi nuovi costi, come Riformisti esamineremo la possibilità di una denuncia alla Corte dei Conti della Toscana, per procurato danno erariale, al fine di avere la verità dei fatti accaduti e delle relative responsabilità.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva



 

 

 

 

 

 

domenica 3 gennaio 2021

Pandemia: Il Presidente Conte nella confusione più completa

Oggi, si discute di Regioni gialle e arancioni, a turno, due giorni gialle due giorni arancioni. Il Festival dei colori.

Italia Viva dissente e prende le distanze da tanta confusione, ormai questo Governo “è cotto” da mandare a casa 

Dal Corriere.it: ……I capi delegazione e il premier hanno ascoltato gli scienziati e si sono convinti che, visti i dati allarmanti dell’epidemia, sia necessario mantenere misure rigorose anziché allentarle.

Al vertice non sono mancate le tensioni politiche.

La ministra di Italia Viva Teresa Bellanova è andata all’attacco, denunciando «l’insufficienza del sistema sanitario», la «poca chiarezza sul piano vaccinale», la mancanza di certezze.

E chiedendo a Conte di tirar fuori il governo dallo “stallo”.

«Il patto con le categorie penalizzate a Natale va mantenuto e il DL per i ristori va fatto subito.

Sappiamo perfettamente che la ristorazione è stato uno dei settori più esposti e colpiti.

I ristori vanno quantificati e garantiti nel prossimo DL.

E vanno decisi ristori adeguati per il sistema agroalimentare, su cui ricadono le misure di chiusure e limitazioni del canale ristorazione “…..

Dall’ANSA: Iv di nuovo all'attacco –

"Ancora una volta di più oggi verifichiamo l'insufficienza del sistema sanitario, sancita dalla necessità di far scattare le Regioni arancioni o rosse con soglie di Rt più basse di quanto indicato in precedenza per evitare ulteriori criticità.

E si verifica l'insufficienza e la poca chiarezza sul piano vaccinale.

Se si vuole uscire da questo stallo dando un messaggio chiaro ai cittadini c'è un solo modo: continuare puntuale tracciamento e far chiarezza sul piano vaccinale".

Lo avrebbe detto secondo fonti IV la Ministra Bellanova durante la capidelegazione in corso.

"Il solo messaggio restate in casa è evidente che psicologicamente ed economicamente ai cittadini non basta più.

A fronte di un sacrificio che chiediamo alle persone, dobbiamo dare certezze. E io per i dati che leggo, ancora ne vedo poche".

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva



 

 

Il piccolo Peron Italiano

Il Presidente Conte nel suo modo di concepire e condurre la politica ricorda molto un politico argentino del passato, Juan Domingo Perón.

Arrivato, anche lui, per caso alla Politica, riuscì a coniugare il populismo con un misto di comunismo sovietico e di fascismo Italiano.

Il movimento da lui fondato, oggi tornato al potere in Argentina, si forgiò durante la sua prima presidenza della Repubblica argentina 1946-1955, con l'aiuto propagandistico di sua moglie Evita Perón.

I suoi seguaci più tenaci provenivano dagli stati popolari della società argentina e per questo furono chiamati “descamisados”.

Il Peronismo era un coacervo di posizioni diverse che attraverso il populismo univa socialismo e sovranismo patriottico e, in economia, rincorreva una terza via, fra fascismo italiano e socialismo di Stato. 

Perón creò una forte presenza dello Stato in una economia mista pubblico-privato, con un largo impego di assistenzialismo di regime.

La figura di Evita fu fondamentale nel sostegno mediatico alla sua Presidenza.

Giuseppe Conte a noi pare si muova su questa strada, coniugando politiche dirigiste, con un ritorno a pesanti interventi statali nei settori produttivi (Ilva, Alitalia) ad un assistenzialismo diffuso in maniera organica, alla ricerca di una decrescita felice.

Conte ricorda Peron anche nella comunicazione ossessiva a sostegno della sua figura, solo che al posto di Evita, troviamo Casalino.

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva



 

 

venerdì 1 gennaio 2021

Il grande Bluff

Lasciamo senza rimpianti un 2020 disgraziato, come si conviene ad un anno bisestile, con due temi irrisolti: il Governo e la Pandemia

Sulla Politica aleggia un grande Bluff che questo nuovo anno vedrà smascherato.

L’inizio del 2021 vede un PD spaurito e senza guida certa, un Conte con ambizioni Peroniste, la diaspora di centinaia di parlamentari grillini allo sbando, con sindrome esistenziale ed elettorale.

Un centro-destra ancora prigioniero di antieuropeismo suicida.

Un PD da fantascienza che, nel suo odio anti-renziano, riesce a ipotizzare elezioni anticipate con liste elettorale assieme ai grillini, con Conte candidato premier dalla sinistra: Quel Conte campione del populismo, scelto a suo tempo, da Grillo e benedetto da Salvini e Trump.

Questa auspicata alleanza elettorale PD- Grillo, con Conte leader della sinistra, quale programma di Governo potrebbe presentare al Paese?

No al Lavoro, No all’Industria, solo assistenzialismo e decrescita felice, No al Progresso, a TAV, TAP, MES, ILVA, No alle Opere Pubbliche e alle Olimpiadi, perché tutti rubano, No al Commercio e Turismo, perché sono tutti evasori.

I Grillini e Conte potrebbero presentarsi alle elezioni senza i loro cavalli di battaglia? Senza il loro populismo anti-casta? Abbandonando ogni dissenso che hanno sempre cavalcato?

Il PD potrebbe presentarsi alle elezioni con i programmi di Grillo e di Casaleggio?

E’ credibile che il PD e 5stelle facciano liste comuni al maggioritario? indispensabili per vincere. Magari con Di Battista in lista in Toscana assieme a Enrico Rossi?

A questo inciucio politico elettorale il PD e i 5stelle arriverebbero compatti? Sarebbero in grado, su ipotetici e difficoltosi candidati comuni nel maggioritario, di sommare i loro voti?

Fanno ridere i sondaggi che fanno la somma dei voti presunti dei due partiti, una somma che in politica non avviene mai e soprattutto poi con i grillini.

Questo è il grande Bluff che ci lascia il 2020 e che Matteo Renzi non avrà difficoltà, a portare alla luce e al fallimento.

Nel 2021 non è questo Bluff che deve preoccuparci e neppure il risibile ricatto di fantomatiche elezioni anticipate.

Quello che spaventa è il PD: per la mancanza di identità e di leadership, per il vuoto politico e l’assenza di programmi credibili. Un gigante dai piedi di argilla.

Dobbiamo temere il dissolvimento del PD come Partito nazionale, affogato nel grillismo, teso unicamente a mantenere lo status quo, perché, qualunque movimento, sarebbe letale per la sua unità o per l’alleanza con i 5stelle

Rimaniamo basiti quanto vediamo sproloquiare per il PD personaggi Pirandelliani come Franceschini, Bettini, Boccia, che ne determinano le decisioni.

Sembra di vivere una farsa, ma è una tragedia.

Il PD è ancora una forza importante all’interno del Paese, grazie soprattutto alla sua forte presenza nelle autonomie locali, che sa ben gestire, nei programmi, nelle realizzazioni e nel potere.

Avere un forte radicamento popolare per saper amministrare, spesso bene, città e paesi, ma non avere una linea politica per il Governo del Paese, di prospettiva e credibile, potrebbe essere letale, per tutto lo schieramento progressista italiano.

Se nel 2021 questo PD confermerà di essere “politicamente bollito” una brutta copia dei 5stelle e a loro asservito, sarà inevitabile iniziare a porre lo sguardo al centro e non solo al centro, 

perché morire grillini non si può.

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva.