domenica 28 luglio 2019

Sindaco, Soprintendente e balilla


Il Sindaco Tambellini ha giustamente messo in riga una nuova Soprintendente in vena di protagonismo, riportando nel giusto quadro Istituzionale chi esercita il potere di scelta perché eletto dal popolo e chi invece perché scelto burocraticamente.
Lucca, di maleducati Istituzionali non ne ha bisogno, di Tecnici preparati che aiutino nelle giuste scelte, si.
Sul merito, invece, Tambellini deve riflettere perché una soluzione permanente dei due eventi, Summer e Comics, su balilla non è compatibile con il ripristino del verde anche solo per qualche mese, se non vogliamo prenderci in giro.
Il Summer per preparare gli eventi di luglio, deve deturpare il prato fin da metà maggio in piena stagione turistica.
I Comics debbono iniziare a lavorare sul balilla a metà ottobre per restituirlo libero per Natale.
Non è fattibile il ripristino del balilla e la nascita del verde fra agosto e metà ottobre
E la semina invernale non produrrà verde fino a Aprile e… a Maggio, si ricomincia.
Deturpare gli spalti per tutto l’anno non è accettabile, abbiamo fatto una battaglia 40 anni fa,  per liberare quelli davanti al Giannotti, dalle Giostre del Settembre lucchese, che duravano solo un mese.
Dobbiamo salvaguardare i Comics che sono la nostra bandiera culturale nel Mondo assieme a Puccini e le Mura e la deturpazione del balilla per i Comics avviene solo per un paio di mesi, tra l’altro di bassa stagione e per tutta la primavera-estate il verde sarà sugli spalti.
Il Summer occupa già Piazza Grande per quasi tre mesi e i turisti estivi non la potranno mai ammirare e già questo mi sembra un sacrificio importante per Lucca.
Un appello al nuovo Presidente dei Comics, Pardini: il Padiglione dei Giochi sul balilla è montato su plinti e il pavimento è pensile, non poggia sul prato.
La ghiaia viene messa per utilizzare il retrostante magazzino che ne ha necessità per la base e per  l’ingresso dei Tir di approvvigionamento.
Spostando il magazzino anche davanti nel Carducci, sparirebbe l’80% della ghiaia, con un risparmio in denaro e di verde incommensurabile.
Presidente, tutto non si può avere: salviamo il Padiglione Giochi che può andare solo sul balilla e facciamo qualche sacrificio sul resto.

Francesco Colucci, Riformisti per +Europa.


 foto NOITV

giovedì 25 luglio 2019

Campo balilla 2019


Seneca soleva dire: “…è perverso comunque tutto ciò che è troppo” e la vicenda dell’oggi del campo balilla da ragione al filosofo dell’antica Roma.
Il Summer festival è certamente un valore aggiunto per Lucca, ma non può occupare “militarmente” due punti nevralgici della città, per mesi e mesi.
Perdere Piazza Grande per quasi tre mesi è già un tributo grande sull’altare del Summer. 
Unire l’occupazione del balilla, estremamente necessaria per il successo dei Comics, è il “troppo che storpia” e la Soprintendenza qualche ragione ce l’ha.
Avere qualche ragione non vuol dire fare giustizia sommaria. 
Il Comune ha fatto un errore di valutazione dell’impatto ambientale sul balilla per così tanti mesi, ma i Comics 2019 vanno salvati.
Si faccia un compromesso con la Soprintendenza con un accordo certo e migliore per il 2020 in cambio di una soluzione transattiva per quest’anno.
Per il futuro va dato l’uso del balilla solo al padiglione giochi dei Comics, spostando il mega magazzino annesso, che è il vero inquinante, che può stare benissimo nel parcheggio Carducci.
Personalmente punterai ad un accordo con la Soprintendenza che preveda un “assestamento” del balilla con mattoncini traforati sotterrati che consentano l’inerbimento permanente, ma anche la facile l’istallazione del solo padiglione giochi dei Comics senza l’aggressione della ghiaia, che è necessaria per i Tir che riforniscono l’adiacente magazzino, da spostare in tutti i modi.
Credere che i Vivai Testi risolvano il problema è ingenuo: sia per i tempi che per l’ingorgo e la paralisi della viabilità della zona e non solo, per la contemporanea presenza della Ricorrenza dei Morti, nell’adiacente Cimitero Comunale.

Francesco Colucci, Riformisti per +Europa






domenica 7 luglio 2019

+Europa: Assemblea degli iscritti Toscani. Il Partito e la Regione


Lunedì si terrà a Firenze la riunione degli iscritti a +Europa, della Toscana, alla presenza di Benedetto della Vedova,  Segretario Nazionale.
L’incontro si tiene a meno di un anno dalle prossime elezioni Regionali, anche con la possibilità di elezioni nazionali anticipate.
Cosa chiedere a questa riunione? Il  mio pensiero in 4 punti:
1- Quando parliamo dell’Europa dobbiamo maggiormente calcare la mano sul +. 
Vuol dire che dobbiamo far capire agli Italiani che siamo per l’Europa ma non ci accontentiamo di questa di ora, burocratica e sclerotica.
Vogliamo una Europa dei popoli, che avanzi verso una futura inevitabile fusione. Iniziando da un Esercito unico, un bilancio unico, una applicazione unica delle burocratiche norme europee, dopo averle rese più rispettose delle tradizioni e dei cittadini. 
Non possiamo apparire come difensori di retroguardia di una Europa in affanno ma bensì i continuatori di un sogno Europeo più completo e efficiente.
2- Vogliamo confermare le nostre battaglie per i Diritti, ma a queste battaglie dobbiamo unire una corposa proposta per la giornaliera vita materiale degli Italiani: Lavoro e Salari,  Economia e Spesa pubblica, Ambiente e Innovazione, Famiglia comunque intesa e nuove generazioni.
Dobbiamo far identificare +Europa come un serio partner di Governo, un partito che ha idee e chiare sullo sviluppo economico e sociale di tutto il Paese.
Che ha una sua completa proposta di miglioramento della società Italiana e che non vive solo di sporadiche “improvvisate radical-chic”. Più sostanza, meno folclore.
3- In Toscana, sulle elezioni e le alleanze, si deve avviare un discorso aperto a tutta la società toscana. 
+Europa è  un partito riformista, liberale, moderato che deve dare corpo alle idee, alle istanze e ai bisogni delle persone che vogliamo rappresentare.  
La nostra visione politica in una Toscana, divenuta ormai contendibile, dopo mezzo secolo di governo di sinistra, deve essere legata ai programmi e alla scelte sui temi del lavoro, dell’ambiente, dei giovani, dell’industria, del commercio, del turismo, della lotta alla asfissiante burocrazia regionale frutto di vetuste visioni dogmatiche.
Solo coraggiose e significative scelte di cambiamento nelle cose da fare, possono portare a future alleanze, elettorali e di governo. 
Nessuna continuità col passato.
La scelta a sinistra non può e non deve essere data per scontata, a prescindere.
Vi sono sommovimenti separatisti in ambedue gli schieramenti nazionali.
Vi sono interessanti fibrillazioni di liste civiche anche dietro a Sindaci rampanti.
Tutte cose da valutare, prima di una scelta strategica.
Dobbiamo da subito valorizzare +Europa toscana come motore di aggregazione e soggetto ispiratore di una nuova ampia polarità liberale, democratica, progressiva, attorno alla quale coagulare le istanze politiche e sociali - associazioni, reti civiche, rappresentanze sociali e dei ceti produttivi - dell’Italia che non si rassegna al racconto populista e sovranista a cominciare dai quei soggetti politici che hanno fatto con noi la battaglia europea, dando l’esempio, al nostro interno, del superamento da subito dell’identità distintiva dei soggetti fondatori e federati.
Il rapporto con il PD Toscano deve essere chiaro: non possiamo continuare ad accettare la sua illusione di essere esaustivo e totalizzante, non possiamo accettare la sua politica del voto utile e del ruolo subalterno dei suoi alleati.
Se il PD toscano vuole aprire con noi un confronto, deve cancellare pubblicamente queste posizioni aprendo un vero tavolo programmatico, con ampia disponibilità ai cambiamenti ma anche alla consapevolezza che  ogni possibile accordo a sinistra deve avere come passaggio le primarie di coalizione e non la proposizione di un candidato frutto solo di compromessi di potere all’interno del PD.
In alternativa, meglio ricercare una terza posizione, assieme alle liste civiche ai movimenti libertari, a chi ci sta, per una battaglia di testimonianza.
A chi mi contesterà che questo potrebbe portare ad un capovolgimento politico dopo mezzo secolo, dico che comunque il cambiamento  sarebbe un fatto eclatante di movimento, di liberazione da vincoli, di sconvolgimento di incrostazioni burocratiche e politiche a volte devastanti per l’azione della Regione Toscana. 
Se saremo coinvolti in una Toscana di cambiamento molto bene, ma fra cieca conservazione e rivoluzione, meglio questa ultima. Ci darà più spazio in futuro.
4- Per una azione politica efficace in Toscana, la Direzione Nazionale deve approvare o meglio far eleggere, subito il nuovo gruppo dirigente toscano, dando ampio mandato a percorrere la strada tracciata dal Congresso e dall’ultima Assemblea Nazionale.
E’ indispensabile che coloro che andranno a ricoprire gli incarichi di +Europa a livello regionale dichiarino subito e ufficialmente che NON si presenteranno candidati alle prossime elezioni Regionali, dando al partito vera autonomia politica e efficienza organizzativa, in campagna elettorale.
Condivido infine le decisioni dell’ultima Assemblea: dobbiamo ripartire dalle migliaia di nostri attivisti, dai gruppi territoriali e dalla loro iniziativa, dando loro strumenti di azione, luoghi di confronto e coordinamento, rendendoli nuovi protagonisti nella vita pubblica e nel dibattito mediatico, investendo sulla loro capacità di rappresentare e far crescere il partito.
Solo un partito che sia parte attiva della società, nei Comuni e nelle Regioni, dove si decidono il 90% delle questioni che interessano i cittadini, le imprese e le famiglie, può crescere e consolidarsi. 
Demonizzare la gestione dei Comuni è autolesionismo.
Pensare che +Europa possa decollare presentandosi solo ogni cinque anni alle elezioni politiche nazionali e a quelle Europee, è pura follia.

Francesco Colucci, 













martedì 2 luglio 2019

+EUROPA: Assemblea di tutti gli iscritti della Toscana


 L’assemblea degli iscritti toscani a +Europa si terrà:

a Firenze, l’8 luglio alle ore 19,
presso la società Macchiavelli, via del Trebbio 14 rosso.  

Sarà presente il Segretario Nazionale Benedetto della Vedova.



lunedì 1 luglio 2019

+Europa. L'occasione che rischia di sfumare



Pubblico volentieri sui miei Blog, questo articolo di Vincenzo Caciulli, per continuare il dibattito da più parti avanzato per “liberare” +Europa da lacci e laccetti dei “Costituenti” e  finalmente spiegare le vele per costruire un nuovo autentico partito aperto a tutti coloro che condividano i valori del Riformismo: laico, cattolico, liberale.

Seguendo i lavori dell’ Assemblea nazionale di + Europa del 22 e 23 giugno, leggendo i documenti approvati, l’impressione di una difficoltà ad imboccare con chiarezza e decisione  la via dello sviluppo e della crescita del movimento è forte. Nata quasi casualmente ( per l’offerta di Tabacci a Della Vedova e Bonino di sollevarli dalla raccolta delle firme e, probabilmente, per volontà di Matteo Renzi allora leader del PD) alla vigilia delle elezioni politiche del 2018, + Europa è riuscita a ritagliarsi uno spazio politico-elettorale che ha condotto al congresso di fondazione del gennaio 2019. Un percorso che ha suscitato interesse e adesioni, con la nascita di gruppi territoriali e tematici ad arricchire l’originario patto dei fondatori (Radicali Italiani – Centro Democratico – Forza Europa). 
L’idea base, quella cioè di creare un movimento definibile con vecchi schemi Lib Lab, era un’idea di riformismo forte che poteva puntare a rappresentare fasce d’età e settori economico-sociali ampi. Dal Congresso in poi, tuttavia, al netto del malpancismo di settori radicali per le modalità e l’esito dell’assise, la crescita del movimento si è fermata, la sua capacità d’attrazione spenta. Il  risultato delle elezioni europee parla chiaro. Nonostante gli accordi elettorali con Italia in cammino di Pizzarotti e il PSI di Maraio e Nencini, non solo non si è raggiunta la soglia del 4% ma si sono persi voti assoluti rispetto alle politiche del 2018. I risultati, poi, delle scelte compiute e condotte nelle amministrative , salvo qualche rara eccezione, sono addirittura disastrosi.  E’ gioco forza ritenere che il segretario e il gruppo dirigente formatosi al congresso non siano riusciti a dare il giusto impulso al movimento nei mesi cruciali nei quali si preparavano le elezioni europee e locali. Di sicuro due limiti si sono evidenziati. Il primo riguarda lo sviluppo organizzativo, il secondo la parte programmatica e comunicativa di + Europa. Dopo Milano nessuna relazione né orizzontale né verticale è stata creata tra i gruppi territoriali che, abbandonati a sé stessi anche nell’organizzazione della campagna europea, poco o nulla hanno potuto fare per incidere. Sul piano programmatico, al di là della poco partecipata conferenza di Firenze, ancora più buio. Mentre l’Italia intera si accapigliava sulla politica interna e i suoi temi, i gialloverdi interpretavano governo e opposizione, e il PD provava il richiamo identitario, il voto utile ed occupava con Calenda un territorio affine, i “dichiaranti” televisivi di + Europa recitavano l’unico mantra dell’importanza dell’Europa. Così come avveniva sui social  con interventi  stereotipati  e con l’immagine di Bonino che si sperava (o riteneva) salvifica.  Di una presa d’atto dei problemi di percorso si trova  traccia nei documenti dell’Assemblea  del giugno. Una traccia tenue che non alimenta, per ora, speranze particolari. Eppure, oggi più che mai, di una forza Lib Lab l’Italia avrebbe bisogno. Una forza riformatrice che abbia radicalità d’idee e di linguaggi, che voglia mettere mano alle tante storture del nostro paese in campo economico, sociale, politico ed anche degli assetti istituzionali. Le sfide della regolazione seria del conflitto d’interessi, vero e proprio cancro italiano, insieme a quella delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni, a partire da quella della RAI, di una fiscalità più leggera ed equa, alcuni dei terreni da esplorare. La riforma degli istituti di welfare, con il riordino che ne renda efficace il sostegno alle persone e alle famiglie, e la tutela dei consumatori un altro. Il radicale ripensamento del sistema istituzionale, infine, un terzo.  I temi, in realtà, sarebbero infiniti se si vuole costruire un’Italia più  europea e che resti saldamente in Europa. E’ possibile che una “offerta” politica modernizzante con queste caratteristiche possa incontrare il favore di un segmento non banale  di popolazione.   Ed è possibile farne il perno del contrasto agli sguaiati populismi grillo-leghisti. + Europa è un’occasione da non perdere lasciandola divenire quella che si è avviata ad essere: Una sigla e un gruppo dirigente.

Vincenzo Caciulli




Vincenzo Caciulli. Dottore di ricerca in Crisi e trasformazione sociale si è occupato a lungo di ricerca storica e sociale presso università italiane e straniere. E’ stato consigliere regionale e membro dell’Autorità per le Comunicazioni della Toscana. Da oltre dieci anni lavora nella comunicazione con esperienze di amministrazione di società editoriali. Collabora con vari periodici tradizionali e online.