lunedì 15 aprile 2024

PD: il suo suicidio politico è un bene per la sinistra e per l’Italia

Il PD è diventato, in questi ultimi anni, un mostro politico che ha inquinato la vita politica dell’Italia, per consegnarla infine alla destra più estrema.

È stato costruito a freddo, a tavolino, quindici anni fa fra i vertici post-comunisti e i cattolici progressisti.

I comunisti erano nella necessità di dare una verniciata moderna e paciosa ad una delle ideologie mondiali più primitive e funeste, che si è retta e si regge nei pochi paesi dove resiste, solo su carrarmati e milioni di morti.

I cattolici più integralisti erano alla ricerca di coniugare i valori più estremi della loro religione, per gli umili e i poveri, con una proposta politica coerente con le problematiche di uno Stato moderno ad economia libera, fondato sul lavoro, sul merito, sul fare impresa, sull’iniziativa privata, sul legittimo guadagno.

Fondamento di questo connubio fra comunisti e cattolici progressisti è stata la creazione di una nuova filosofia: il “politicamente corretto” coniugata da questo PD in maniera maniacale.

Nei regimi e nei partiti comunisti vigeva il dogma: “il partito ha sempre ragione” nel PD: quello che affermiamo noi è “politicamente corretto” tutto quello che dicono gli altri no. 

Una casta politica “eletta” diversa e unica rispetto agli altri.

Il “verbo” del PCI allora e del PD ora, è la discriminante politica: sono loro che davano e danno le patenti di democrazia, antifascismo, cultura, onestà, agli altri Partiti e alle persone.

Ovviamente a parole…nella pratica la carenza di onestà si è fatta sentire e democrazia e antifascismo sono finiti ad essere solo slogan discriminatori.

All’interno del PD il vero potere decisionale è quello di chi ha l’imprimatur “comunista” quello che è comunemente conosciuto come “la Ditta”.

Ai cattolici si può lasciare il comando, le cariche, se si cammina sulla strada indicata dalla Ditta, se si scelgono strade autonome e diverse va di moda il bastone e non la carota.

Basta ricordare la feroce guerra interna fatta al Segretario Matteo Renzi reo di aver portato il PD al 40% e di volere una Italia diversa, più libera e democratica. Colpevole indiscusso di voler emarginare la Ditta, una volta per sempre.

La Ditta usa sempre i metodi dell’allora PCI, scelti da Togliatti: il controllo di parte della Magistratura come lotta politica e quello di parte della Scuola, come indottrinamento.

La guerra indecorosa fatta a Silvio Berlusconi, reo di vincere le elezioni al posto del PCI prima e del PD dopo è durata trent’anni e non è finita nonostante la sua morte.

Una guerra “stalinista” per “uccidere politicamente” l’avversario che non si riesce a battere con il voto democratico.

Una guerra politicamente suicida perché alla fine ha indebolito un avversario democratico e moderato come il Cavaliere per trovarsi davanti, vincente, la destra più pericolosa della Meloni.

L’immagine più veritiera dell’attuale PD è quella pugliese, meglio quella di Michele Emiliano, Magistrato sempre in ruolo, che ricorda le Satrapie orientali, per le sue “normalizzazioni” che tutto avvolgono, tutto addomesticano.

La Giunta Regionale ne è l’emblema: assessori di destra, sinistra, populisti e estremisti rivoluzionari.

Ritenersi intoccabili, porta a commette degli errori fatali e quello che sta avvenendo il Puglia può portare veramente al suicidio del PD.

Italia Viva ha la coscienza a posto, ha sempre combattuto il PD di Emiliano e se alla fine questo PD si dissolverà, non può che essere positivo per la sinistra e per l’Italia.

Quello che è stupefacente è vedere i Riformisti che si dicono ancora presenti del PD, ma c’è da dubitarne.

Silenti, passivi, unicamente interessati al mantenimento di quelle poltroncine che la Ditta gli lascia molto volentieri, purché non disturbino il manovratore.

Dobbiamo lavorare per la Lista SUE, Stati Uniti d’Europa, perché il successo di questa lista è determinante per l’Italia e l’Europa, lasciando il PD alla sua deriva suicida.

Non un voto, non un pensiero nostalgico a questo PD

Francesco Colucci, Riformisti x Think Tank Reformists



sabato 13 aprile 2024

Una iniziativa dei Radicali per Israele e per gli Ebrei che i Riformisti Toscani condividono e sostengono.

Sabato 13 aprile dalle ore 11 alle ore 12.30, manifestazione in Piazza Duomo (Siena), promossa dal Partito Radicale, dal titolo “Stella di David, stella di libertà”. Ha aderito l’associazione Libdem, ma auspichiamo che altre associazioni e partiti vogliano essere al nostro fianco.

Questa iniziativa sarà l’occasione per Siena per non dimenticare il 7 ottobre, per non dimenticare il massacro delle donne israeliane, per ricordare che circa 100 ostaggi israeliani sono ancora in mano ad Hamas.

Questo momento non è facile, per questo pensiamo che si debba essere vicini a Israele e a tutti gli ebrei del mondo. Non possiamo dimenticare e non possiamo ignorare che Israele è l’unica democrazia in Medio Oriente, l’unico Paese dell’area in cui vige lo Stato di Diritto, mentre Hamas è e rimane una crudele organizzazione terroristica colpevole nei decenni dell’uccisione di migliaia di civili inermi palestinesi e israeliani.

Come tutte le democrazie Israele può commettere errori, ma è pur sempre una democrazia. Riprova ne è che migliaia di cittadini israeliani negli ultimi mesi sono scesi per le strade per chiedere nuove elezioni, in protesta alle politiche del primo ministro Benjamin Netanyahu. Mi domando in quale altro Paese del Medio Oriente sarebbero possibili manifestazioni contro il governo.

E in questo quadro così complesso gli israeliani trovano comunque la forza di trasmettere un messaggio chiaro e coraggioso: “vogliamo manifestare contro il nostro primo ministro ma allo stesso tempo la maggior parte di noi è convinta che la sicurezza di Israele e la costruzione di una democrazia in Palestina non possa che passare dall’eliminazione di Hamas”.

Con questa manifestazione di sabato vogliamo ricordare e non dimenticare, sicuramente non abbiamo le forze per riempire le piazze, ma comunque è importante dire e far sapere che noi ci siamo.

Giulia Simi, membro del Consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento Transpartito Transnazionale, membro del direttivo Libdem Cellulare 3391029814



giovedì 28 marzo 2024

Stati Uniti d’Europa. Hip Hip Urrà!

I Riformisti accolgono con gioia ed entusiasmo l’accordo raggiunto fra vari partiti e movimenti per la realizzazione di una lista unitaria per le elezioni europee, con il nome prestigioso di “Stati Uniti d’Europa”.

Un accordo che vede protagonisti Italia Viva, +Europa, PSI, LDE, Radicali Italiani, i giovani di Volt e molte Fondazioni culturali e think tank dell’area riformista.

I professori Marco Mayer (Luiss), un caro amico e Carlo Fusaro (Università di Firenze) hanno lanciato due giorni fa un appello in rete. https://www.pensalibero.it/europee-limportanza-del-voto/ “…Per contrastare il rischio che nel Parlamento Europeo, come piacerebbe al Cremlino, si formi una nuova maggioranza di destra comprensiva di Alternative fur Deutschland e di altri partiti neonazi, putiniani e/o filocinesi è imperativo presentare alle elezioni europee una lista unitaria di tutte le forze che si riconoscono in Renew Europe…”.

I Riformisti di Think Tank Reformists condividono questo appello, lo fanno proprio e lo estendono a tutti i democratici, cattolici, liberali, socialisti che anche a Lucca, vorranno aderire e impegnarsi per la lista “Stati Uniti d’Europa”, ad iniziare dagli iscritti di Azione e del PD che non accettano le incomprensibili e suicide decisioni dei loro leader, di questi mesi.

Un appello a tutti coloro, donne e uomini, che credono nell’Europa unita, senza se e senza ma, che vorranno contribuire al successo della lista Stati Uniti d’Europa, al centro dello schieramento politico italiano.

Ci rivolgiamo ai cattolici di Insieme di Francesco Poggi, ai Popolari e Moderati di Gaetano Ceccarelli, alla lista civica lucchese di Cecchini-Giorgi-Marchini e alle altre liste civiche esistenti o che si stanno formando per le prossime amministrative, nella Valle del Serchio e non solo.

Dobbiamo unire tutti coloro che credono fermamente in una Unione Europea politica in grado di difendere efficacemente sé stessa, i suoi cittadini, la sua economia, il suo ambiente, la sua democrazia.

Aiutateci a creare una vasta aggregazione di tutte le forze appassionatamente e incondizionatamente europeiste, che si riconoscono in Renew Europe e che vogliono scongiurare una Europa populista e sovranista, espressione di partiti neonazisti, filo-putiniani e/o filo-cinesi.

Francesco Colucci, Riformisti.



domenica 17 marzo 2024

Matteo Renzi, come Pietro Micca: fuoco alle polveri.

Matteo ha iniziato la campagna elettorale con una serie di interventi con la sua faccia: Con alcuni Post, sui maggiori social e con manifesti in tutta Italia, con lo slogan “Al Centro con Renzi”.

Una campagna aggressiva, rivolta a dare corpo a quel “Centro” invocato da molti, criticando le insufficienze e gli errori del Governo Meloni, da un lato e dall’altro mettendo in luce le scelte errate di un PD, sempre più grillizzato e populista.

Una nuova centralità di Italia Viva, equidistante dai “sinistri” massimalisti e dalla destra sovranista, che trova cartina di tornasole nel sostegno dato al Presidente della Basilicata, Berlusconiano, sponsorizzato dal centro-destra.

Notizia anticipata da questo Blog in tempi non sospetti.

I Riformisti apprezzano e condividono questa Campagna elettorale, si impegnano a sostenerla e farla conoscere, invitando fin d’ora, iscritti, simpatizzanti ma anche coloro che apprezzano le cose dette da Matteo, a dare una mano, condividendo questi Post, sui social, con i propri amici.

Fa sensazione il Post sulle elezioni di Firenze, dove Matteo, in prima persona, illustra la principale differenza fra PD e Italia Viva.

Chi vota PD sceglie di destinare 55 milioni di euro allo Stadio, chi vota Italia Viva vuole dare questi 55 milioni alle scuole, agli ospedali, alle strade.

Mettere la sua faccia ad un attacco frontale al PD, su scelte programmatiche derimenti, lascia presagire uno scontro globale in Toscana e in Italia, nelle prossime settimane.

Un Post lanciato il giorno in cui la Schlein era a Firenze a sostenere Funaro, chiosando di allargare la sua coalizione.

I Riformisti si augurano che nei territori si avverta questa impostazione e si capisca che questa sarà la decisiva battaglia elettorale, per le elezioni Europee.

Un nostro grande successo elettorale, a due cifre, in Toscana è indispensabile per superare il 4% in Italia.

Qui il PD ha una sua roccaforte elettorale, qui è evidente il tradimento del PD ai valori del Riformismo, qui, nella regione renziana, possiamo far decollare Italia Viva, anche a costo di qualche momentanea rinuncia di potere amministrativo.

Dobbiamo seguire e sostenere l’impostazione politica che Matteo Renzi sta dando e darà nelle prossime settimane portando un visibile e coerente sostegno alle sue scelte, senza cercare di minimizzarle, a locale fatto fiorentino.

Se Renzi ha scelto di fare in prima persona la battaglia x Firenze, non potrà mai essere un fatto locale, ma sarà battaglia per l’Italia e per la Toscana, anche in vista delle prossime elezioni regionali.

Il suo Post è un chiaro messaggio a tutti i toscani, anche agli iscritti di Italia Viva.

Matteo lo aveva detto anche alla Leopolda: Molti, anche amici miei, non credono che voglia fare questa battaglia fino in fondo e che questa si possa vincere.

Ma io la farò, in prima persona e la vinceremo insieme.

Un messaggio chiaro ai dubbiosi, ai tremebondi, a coloro che si sono accoccolati nel caldo e comodo nido del PD.

Alcuni dicono, con voce sempre più afona, che nel PD ci sono ancora molti riformisti e ancora molti amici.

Se così fosse è l’ora che questi riformisti e questi amici prendano atto che questo PD non è più quello di prima, Matteo docet, che sono ininfluenti e marginali per contrastare la linea Grillina e populista, della Schlein.

Devono capire che oggi la battaglia di Matteo è per la sopravvivenza del Riformismo e di una visione diversa e moderna di essere di “sinistra”, contrastando chi la sta invece ricollocando nel passato, nelle grinfie della “ditta” di comunista memoria.

L’unica loro scelta è uscire dal PD e venire con Italia Viva, come hanno fatto coraggiosamente altri, in questi anni.

In queste elezioni Italia Viva e Matteo Renzi, si giocano tutto.

Ogni incertezza, contraddizione, pavidità, compromesso, intrallazzo amicale, sulla linea politica scelta da Matteo, non è accettabile e va contrastata, anche pubblicamente.

Tre i nostri avversari: il Governo Meloni, il PD, le nostre paure.  

Quattro gli obiettivi da raggiungere:

1.   Una doppia cifra elettorale alle europee, in Toscana

2.   Il 5% in Italia, alle prossime elezioni.

3.   Una scelta coraggiosa al ballottaggio di Firenze,

4.   La perdita della maggioranza assoluta del PD, alle prossime elezioni regionali.

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva




 

 

 

venerdì 15 marzo 2024

Matteo Renzi vuole il Centro…siamo tutti d’accordo?

In una bellissima Leopolda, Matteo Renzi ha collocato Italia Viva in maniera chiara e convincente al Centro dello schieramento politico italiano, attaccando PD, Grillini e sinistra estrema, da un lato e Meloni e Salvini, dall’altro.

Una posizione cristallina che i Riformisti condividono in pieno e che deve trovare attuazione anche nelle varie situazioni locali.

Avremo i soliti “orfani” che diranno: “Matteo ha detto così ma voleva dire diverso, parlava di Firenze quando ha detto questo PD non è più quello che abbiamo conosciuto… PD, partito delle poltrone…

Le solite manfrine, parole al vento perché nelle prossime settimane e non fra anni, la campagna elettorale per le Europee esploderà nelle piazze e sui mass media, confermando la nostra posizione al Centro, equidistanti dai populismi di sinistra e di destra, rimarcando le grandi differenze con il PD e la destra sovranista.

Sia che si chiuda l’accordo ricercato con +Europa, Socialisti e LDE, che dovrebbe sancire la lista Stati Uniti d’Europa, per Renew Europe, che si vada da soli, sarà una proposta politica che ci legherà sempre più a Macron, su una chiara collocazione nel campo Liberale e Riformista, sulla governance europea e sulla guerra in Ucraina.

Con questa lista unitaria o da soli se l’accordo non si chiuderà andremo a conquistare lo spazio politico al Centro e lo dobbiamo fare con coerenza in ogni territorio.

Inutile dire che siamo equidistanti da destra e sinistra, battagliare il PD per trovare spazi elettorali riformisti e poi appoggiare candidati sindaci unicamente del PD.

Nessuno ci capirebbe, nessuno ci voterebbe al centro: occorre iniziare ad appoggiate candidati Sindaci indipendenti o vicini a Forza Italia, anche se appoggiati dal CD.

Occorre ricercare liste con Azione, come a Prato, anche se Remaschi è antipatico a qualcuno, ma anche liste trasversali di destra e sinistra, come a Montecatini, candidato sindaco Fanucci di IV, contro la destra e il PD, con Grillini e Azione.

Proposte e soluzioni diverse guardando ai candidati e non agli schieramenti, come ci ha chiesto Matteo.

Dobbiamo lavorare solo per un successo alle Europee che sono vitali per Italia Viva, sacrificando anche qualche ambizione, perché è assurdo che Matteo dica PD…partito delle poltrone e noi a genuflettersi al PD…per uno sgabello.

Se Matteo ci guida su una linea politica chiara, dobbiamo essere coerenti anche in periferia, se no gli elettori non ci crederanno e non ci voteranno.

I Riformisti sono sereni perché anche sulle alleanze locali, Matteo ci stupirà nelle prossime settimane, ad iniziare dalla Lucania.

Francesco Colucci, Riformisti



 

 

 

lunedì 4 marzo 2024

PD: gli spioni a chi? A noi!

La vicenda di spionaggio politico giornalistico svelata a Perugia ha del surreale, ma spiega tanti cose sulla vita travagliata di Italia Viva.

Centinaia di politici e di VIP spiati sui dati segretati e protetti dalle leggi italiane.

Politici di tutte le razze, del governo ma anche dell’opposizione: Conte, Renzi, Calenda, gli unici non spiati sono quelli del PD.

Ma che strano, quelli del PD che sono anche gli unici che non si sono ancora indignati per questo scandalo, almeno per ora.

Fra gli spioni indagati un Magistrato della Procura Nazionale Antimafia e un Ufficiale della Guardia di Finanza, proprio quelli che dovevano lavorare per lo Stato.

I giornalisti indagati sono tutti del giornale di proprietà di Carlo De Benedetti, Tessera n. 1 del PD che il sindacato giornalisti ha subito difeso in nome delle libertà di stampa.

Libertà di delinquere forse, perché rivelare notizie che solo lo Stato ha su ogni cittadino e per questo protette dalle leggi italiane, messe a disposizione di pochi giornalisti, da servitori infedeli delle Repubblica, non fa parte delle libertà di stampa, ma è delinquenza.

Un Magistrato e un Ufficiale della Finanza, preposti al controllo delle operazioni bancarie che potevano avere rilevanza penale, non diffondevano ai giornalisti ipotesi di reato, ma quanto di legale e di riservato vi era sui conti correnti di alcuni politici ben individuati e di VIP.

Matteo Renzi è stato il primo bersaglio, guarda caso appena si è messo politicamente in proprio con Italia Viva, lasciando il PD.

Ci auguriamo che questa inchiesta riesca a far emergere quello che tutti sanno, il coinvolgimento di parte della Magistratura quella “Militante”, di parte degli organi dello Stato e di parte della Stampa cosi-detta di sinistra a difesa degli interessi del PD e per spiare, diffamare, sputtanare, scannerizzare, quelli che ne sono avversari politici. 

I Riformisti sono con Piero Calamandrei: Colla legalità non vi è ancora libertà; ma senza legalità libertà non può esserci. Perché solo la legalità assicura, nel modo meno imperfetto possibile, quella certezza del diritto senza la quale praticamente non può sussistere libertà politica.»

Francesco Colucci, Riformisti





 

 

 

 

 

 

 

giovedì 8 febbraio 2024

Due Mozioni, per ora, per l'Assemblea Nazionale di LDE. Una è di Francesco Colucci di Lucca

 

Due iscritti ci hanno chiesto di divulgare le loro proposte di Mozione per promuoverle alla libera sottscrizione e raggiungere il numero di firme occorrenti (20, inlcuso il primo firmatario) per sottoporle al voto.

Le riportiamo di seguito con i dati dei promotori, che, se interessati ad apoggiarel le Mozioni, potrete contattare direttamente per organizzare la raccolta delle firme. 

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A) 

 

Mozione presentata dal socio Michele Albo sull’OdG proposto dal Direttivo con il seguente tema:

  1. Delibera su mozioni di indirizzo politico in merito al posizionamento dell’Associazione sulle prossime elezioni europee. 

 

Premessa: considerata la mia esperienza lavorativa ed associativa nonché di studi tecnici in chimica e da autodidatta acquisendo una ampia cultura in filosofia, storia, economia, sindacalismo, diritto e politica sono giunto alle seguenti conclusioni:

Gli italiani vogliono la realizzazione di un sistema sociale, giuridico e politico istituzionale per la nazione basato sui valori liberaldemocratici confermato da un sondaggio di SVG nel 2023. 

 

Per il 75% gli italiani vogliono: Parità tra uomo e donna; Ordinamento democratico; La libertà di pensiero e azione; La laicità dello stato; L’uguaglianza di tutti difronte alla legge; La libertà d’impresa; La persona viene prima dello Stato.

 

Per l’84% gli italiani vogliono: Chi vuole vivere nelle società occidentali deve accettarne i valori fondativi; La tolleranza non può essere assoluta; Lo stato non può tollerare comportamenti contrari ai suoi principi di base (con riferimento alle manifestazioni recenti con sfondo antisemita); e il 67% chiede di rafforzare le proprie frontiere per limitare i fenomeni migratori e prevenire pericoli di guerra.

 

E’ quindi esplicito che gli italiani vogliono una rappresentanza politica che con intransigenza si pone la realizzazione completa dei valori liberaldemocratici che i migliori accademici e premi nobel hanno delineato per l’Occidente.   

 

Dopo il fallimento dell’avvio per la nascita di un partito di tutta l’area liberaldemocratica italiana per cui è nata l’Associazione LDE, Il Direttivo ci pone il quesito su come e se dobbiamo partecipare alla prossima campagna elettorale. 

Per me è dirimente agganciare la scelta alla partecipazione se l’Assemblea delibera la seguente strategia di LDE che gli organi esecutivi dovranno applicare entro l’anno:

 

Il Presidente di LDE, accompagnato da almeno un altro componente dirigente, deve prima consultarsi con le associazioni culturali liberaldemocratici come: Liberal forum - Pietro Riggio di Matera; Liberamente - Sandro Scoppa di Catanzaro; Lodi Liberale - Lorenzo Maggi di Lodi; Movimento Libertario - Leonardo Facco di Treviglio; Oltre le illusioni - Michele Boldrin e Costantino di Blasi di Milano; IBL - Alberto Mingardi di Milano; germinal-controvoce.it – Aldo La Ganga di Nicosia-Sicilia; Cenerentola.info, Luciano Nicolini di Bologna, USI, Giuseppe Martelli di Roma e altri. 

 

A costoro LDE dovrà fare una semplice domanda: Siete favorevoli che LDE vi rappresenti per partecipare alle elezioni europee in alleanza con almeno uno dei partiti: Azione; IV; +Europa? Se la risposta dovesse essere affermativa, si dovrebbero accogliere le loro richieste.

 

Dopo suddetta consultazione, la delegazione di LDE, dovrà incontrare le segreterie di Azione; IV; +Europa con la posizione di LDE, che intende partecipare in alleanza elettorale con uno o più soggetti dei tre partiti all’elezione europee. Il logos elettorale dovrà contenere i simboli dei soggetti che aderiscono e con i quali si concordano le liste dei con candidati e la suddivisione dei lavori inerente la campagna elettorale, formando un comitato rappresentativo elettorale.      

Qualora non si raggiungesse accordo con nessune dei tre partiti, LDE non parteciperà alle elezioni europee.

 

Subito dopo questa fase di consultazione, sia che LDE partecipa, sia che non partecipa alle elezioni europee, l’assemblea delibera la fase di costituzione del partito LDE per giungere al primo congresso nazionale come segue:

 

La Direzione di LDE dovrà avviare la convocazione di congressi provinciali o in presenza o on line in cui si eleggono le segreterie provinciali che a loro volta eleggano un segretario ed un tesoriere con un proprio statuto e autonomia giuridica finanziaria, come organi provinciali di LDE. Terminati i congressi provinciali, l’attuale Direzione di LDE convoca le segreterie provinciali a Congresso nazionale con presenza fisica, per approvare lo Statuto definitivo, eleggere il Presidente e i componenti della direzione nazionale in base al neo-statuto approvato in congresso. Ogni segreteria provinciale ha il diritto di portare al congresso modifiche all’attuale stato.  

 

Programma politico elettorale identitario di LDE

 

  1. Riduzione del debito pubblico almeno del 50%, mediante vendita del patrimonio pubblico azionario delle aziende di stato e di tutti gli immobili e terreni demaniali dello stato. La vendita deve essere virtuosa, secondo indagine di mercato preventivo, rivolto solo ai cittadini occidentali e con diritto di prelazione per gli italiani. Con il ricavo strutturale, per mancato pagamento degli interessi sul debito, si affronta la riforma del welfare, in cui verrà istituito un solo sussidio di disoccupazione o di invalidità per tutti gli italiani che scelgono di iscriversi agli uffici preposti per ottenere un lavoro che gli stessi gli offrono nel territorio provinciale di residenza, in attesa, verrà riconosciuto uno sussidio dal valore economico pari al salario minimo di un operaio con mansioni esecutive. Chi si iscrive a suddetti uffici avrà l’obbligo di accettare un lavoro con una remunerazione pari o superiore al sussidio.   Questo obiettivo risponde al valore morale identitario dell’occidente che, con la DUDU e per l’Italia con l’applicazione dell’art. 3 della Costituzione, si pretende di liberare ogni cittadino dalla paura della povertà. La riforma del welfare, con l’avvio del sussidio, cancella ogni emolumento precedente. La gestione ed il monitoraggio per individuare gli eventi diritto viene assegnato ad uffici territoriali composti dai professionisti Assistenti Sociali, che hanno anche l’obbligo di gestire l’avvio al lavoro dei disoccupati, mediante le richieste che le Aziende obbligatoriamente devono fare agli stessi uffici. Gli altri cittadini capaci, che non vogliono iscriversi agli uffici, sono liberi di entrare direttamente nel mercato del lavoro. 
  2. Riforma del sistema giudiziario: Per rendere effettivo il diritto alla giustizia in tempo reale, è necessario una riforma radicale del sistema giudiziario. In cui si prevede autonomia gestionale ed economica dei Tribunali che accorpano tutte le specialità esistenti, detengono la contabilità in partita doppia con relativo bilancio e inviano fattura di pagamento al ministero economico per ogni causa con sentenza finale. Il governo, mediante l’Istat, ricava il prezzo medio regionale di ogni tipo di causa e rappresenta il prezziario che i Tribunali devono applicare. Il cittadino verrà dotato di una tessera di riconoscimento in cui è inscritto il reddito. Il cittadino con sussidio o salario pari al sussidio, non paga ticket, né per la scelta dell’avvocato di fiducia che del Tribunale, mentre gli altri cittadini e le persone giuridiche pagheranno un ticket proporzionale al loro reddito come per l’Irpef. I cittadini e le persone giuridiche hanno il diritto di scegliere il loro giudice naturale annualmente e lo devono comunicare entro il 31 dicembre di ogni anno al ministero del Tesoro, chi non esercita tale diritto acquisisce automaticamente l’obbligo di rivolgersi al Tribunale naturale della provincia di residenza. Questa suddetta facoltà di scelta farà emergere nel tempo la qualità giuridica diversificata di ogni Tribunale e quindi si avvierà un processo concorrenziale che premierà il merito dei giudici in ogni Tribunale e il loro relativo stipendio. La riforma dovrà prevedere anche la separazione delle carriere tra PM e Giudice e la responsabilità economica del danno al cittadino, provocato per mala giustizia o errore grave giudiziario a carico del Tribunale, come soggetto giuridico. L’ organo di autogoverno della magistratura (CSM) sarà composto solo da eletti tra i magistrati giudicanti e inquirenti e tra eletti dell’ordine degli Avvocati al 50%. Il CSM avrà solo competenze disciplinari sui giudici e la gestione delle richieste di trasferimento da un Tribunale ad un altro e la stesura di un libro giurisprudenziale aggiornato periodicamente come riferimento giuridico per le sentenze dei Giudici. Le Assunzioni per selezione concorsuale vengono espletati dai Tribunali.
  3. Riforma del sistema Scolastico: gli Istituti scolastici e le Università dovranno autogovernarsi come soggetti giuridici, in concorrenza tra loro. Il Ministero dell’Istruzione e Università provvede al pagamento delle rette, mediante un tariffario regionale, per ogni alunno che sceglie l’Istituto e l’Università che preferisce annualmente. Ogni alunno sarà dotato di una Tessera identitaria in cui verranno trasferiti, i dati anagrafici, il curriculum formativo e il reddito della famiglia. Gli alunni, con reddito familiare pari a quello del sussidio non paga ticket di iscrizione e neanche per acquisto di libri, strumenti informatici per lo studio e canoni per residenze universitarie, gli altri pagheranno un Ticket proporzionale al reddito familiare. La riforma con queste peculiarità risponde al diritto dei valori liberaldemocratici occidentali in cui si sancisce l’eguaglianza di partenza dei cittadini, per garantire il diritto formativo professionale a ogni cittadino. 
  4. Riforma del sistema sanitario: Analogamente alla riforma scolastica, anche per la riforma sanitaria si dovrà prevedere la concorrenza tra soggetti e strutture sanitarie. La libera scelta del cittadino per il medico specialista e per il medico di medicina generale di fiducia, da cui intende farsi curare annualmente. Pertanto, la riforma, dovrà prevedere l’obbligo per gli Ospedali di autogovernarsi come soggetti giuridici e per gli altri medici si dovrà prevedere la libera scelta in libera professione. I cittadini saranno dotati di una tessera sanitaria, simile a quella attuale, in cui viene riportato il reddito familiare. Nel caso di reddito pari a quello del sussidio, il cittadino è esonerato dal pagare Ticket e per gli altri verrà previsto un ticket progressivo per reddito. Il tariffario esistente denominato DRG, sarà aggiornato regione per regione, viene applicato da tutti i soggetti che forniscono prestazioni sanitarie secondo i LEA. Questo tipo di riforma eliminerà le discriminazioni tra ricchi e poveri che necessitano di cure e diagnostica essenziale specialistica e implementa la concorrenza tra i soggetti professionali della sanità, che è l’unico modo per eliminare gli sprechi e premiare il merito, che la dissennata gestione politica sta distruggendo. (detto da uno che ci ha lavorato per 36 anni).
  5. Il sistema previdenziale INPS sarà gradualmente dismesso verso una previdenza privata mediante i fondi pensioni in concorrenza tra loro.
  6. L’Inail sarà chiusa e verrà avviata la libertà di mercato del sistema assicurativo obbligatorio per gli infortuni sul lavoro.   
  7. Il mercato e la concorrenza sarà la legge naturale per tutti e tutti dovranno rispettare le regole legali di libero mercato e chi non li rispetta dovrà essere sanzionato dal giudice su denuncia del soggetto danneggiato. Tutte le attività produttive e commerciali e del terziario saranno libere di operare ma non avranno sussidi. L’utile di impresa investito nell’azienda non sarà tassato. Le tasse riguarderanno i soggetti fisici e giuridici che operano nel mercato azionario-finanziario ed/o i prodotti in vendita. 
  8. La Unione Europea, dovrà dotarsi di una Costituzione in cui saranno sancite il funzionamento e le SOLE competenze per gli organi politici europei che, noi di LDE, sosteniamo che devono essere SOLO: gestione della difesa comune, gestione della politica estera e diplomatica, gestione del sistema monetario e finanziario, le regole, competenze e gestione del sistema giudiziario europeo, le regole di funzionamento del libero mercato europeo. Ciò che gestisce gli Stati Uniti d’Europa non possono gestire anche i singoli stati. 

 

Da questo programma gli organi del partito LDE, i singoli iscritti, possono declinare slogan per la propaganda. 

            

Michele Albo (Dongo - CO) 05/02/2024

 

Caro/a collega socio di LDE, condividi questa mia mozione? A risposta affermativa, Ti chiedo cortesemente di inviarmi esplicita volontà di sottoscriverla con nome e cognome allegando la Tua copia della Carta di Identità,

come stabilito nel regolamento per l’assemblea, deliberato dal Direttivo di LDE.

L’invio della sottoscrizione mi deve essere comunicata alla seguente mail: malbo2948@gmail.co, Cell. 3775482955 per Whatsapp, per coloro che vogliono usare detto canale.

 

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B) MOZIONE LIBERALE UNITARIA Proposta di Francesco Colucci, Lucca

 

Premessa: 

 

Il 24 febbraio gli iscritti a LDE voteranno in assemblea se allearsi con altri partiti per fare una lista unica RENEW EUROPE alle prossime elezioni europee.

 

Sono iscritto quasi dalla nascita a LDE e quindi parteciperò alle votazioni che avverranno su Mozioni, presentate da almeno 20 iscritti.

 

Sono vicino ormai a 81 anni e vorrei vedere decollare il sogno di una vita: un nuovo Partito di Centro, riformista e liberaldemocratico.

 

Per questo ho deciso di provare a presentare una mozione per una lista unica di tutti i partiti che ci stanno in nome degli “Stati Uniti di Europa”.

 

La Mozione chiamata “Liberale Unitaria” riporterà in ORDINE ALFABETICO le firme di chi vorrà sottoscriverla e che quindi sarà di tutti i sottoscrittori senza paternità precostituita. 

 

Una mozione dal basso con finalità unitarie a prescindere.

 

Chi vuole aderire può farlo per whatsapp a 3480533233 o scrivendo a colucci.lucca@gmail.com,  Francesco Colucci

 

Ecco il testo proposto.

 

MOZIONE “LIBERALE UNITARIA”

 

LDE ha sempre mirato e continua a mirare alla più ampia convergenza possibile dei liberaldemocratici in chiave nettamente alternativa ai due schieramenti in campo: quello di destra, oggi al governo, e quello di sinistra allargato al Movimento Cinque Stelle.

 

Non vogliamo dar vita da soli ad un altro piccolo partito: vogliamo contribuire con altri alla nascita di un nuovo grande movimento, liberale e riformatore.

 

Non vogliamo e non possiamo consegnare l’Unione europea a chi vorrebbe ridurla a una piccola confederazione di Stati divisi

 

Per questo vogliamo che la LDE si allei elettoralmente per le prossime elezioni Europee con tutti coloro che condividono la proposta “Stati Uniti d’Europa”.

 

Una lista unica per le elezioni europee aperta a tutti coloro che accettano senza condizioni di stare assieme condividendo le posizioni politiche di RENEW EUROPE, di ALDE e di PDE.

 

Una lista elettorale italiana di RENEW EUROPE UNICA in tutte le circoscrizioni elettorali.