lunedì 30 novembre 2020

Ministro Speranza non è tempo di sofismi.

Il Presidente della Regione, Giani, ha più volte dichiarato che, sulla base dei dati scientifici raccolti, la Toscana è ormai saldamente nei parametri delle zone arancioni.

Approviamo le dichiarazioni di Giani e lo invitiamo ad essere coerente a portare avanti con decisione le riaperture delle attività economiche previste per le zone arancioni, almeno da sabato 5 dicembre, se non prima.

Fanno obbrobrio le voci informali del Ministero della Salute che sofisma sul fatto che la Toscana sia entrata in zona rossa il 14 novembre e che i 14 giorni di dati positivi, partono dal 15, come se il giorno 14 non contasse.

Comunque sia da domani 1° dicembre la Toscana è di diritto in zona arancione, mancando però i passaggi burocratici che lo ufficializzino.

Presidente Giani: chieda con forza che il Comitato Ministeriale Tecnico Scientifico che deve certificare l’avvenuto rispetto dei parametri scientifici per il passaggio alla zona arancione, si riunisca prima del previsto 3 dicembre, per consentire la riapertura delle attività economiche, almeno sabato 4 dicembre, come da Lei stesso ha chiesto.

Se il Ministro insisterà sui tempi dilatati, previsti dalla ottusa burocrazia, lo informi che un minuto dopo che il Comitato Ministeriale Tecnico Scientifico avrà certificato il legittimo passaggio della Toscana in zona arancione, Lei farà un decreto per aprire, dal giorno dopo, tutte le attività economiche concesse alla zona arancione.

Lasci che sia Speranza a decidere di ricoprirsi di ridicolo se impugnerà il suo decreto per aver bruciato quei tempi burocratici che stavano danneggiando migliaia di imprese e di cittadini toscani.

Ogni giorno perso, dal 1° dicembre, in burocrazia, ha costi rilevanti per l’economia Toscana. 

In una situazione drammatica come questa devono contare solo i parametri scientifici e i costi economici e non i tempi biblici di una burocrazia stupida.

Presidente Giani, non si fidi delle mezze promesse del Ministro, valuti i pro e i contro ed agisca in fretta perché sulla riapertura della Toscana per sabato 5 dicembre Lei si gioca la faccia.

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva


Foto ripresa da Dagospia e il Tempo di osho


 

 

 

 

 


sabato 28 novembre 2020

Presidente Giani: subiamo il Covid, ma la burocrazia NO!

Stupisce la decisione di passare la Lombardia a zona arancione e la Toscana no, quando pressoché tutti i parametri di quest’ultima sono migliori dell’altra.

Scopri poi che la motivazione è data da una norma burocratica stabilita dal Governo per cui per scalare da rosso ad arancione debbono passare 14 giorni di parametri in discesa, propedeutici alla fascia più bassa.

Per la Lombardia erano passati i 14 giorni per la Toscana no, i 14 giorni scadono oggi 28 novembre, essendo la zona rossa scattata il 14 stesso mese.

Perché la zona arancione della Toscana dovrebbe scattare dal 3 dicembre e non dal 29 novembre?

Per una regola burocratica sempre decisa dal Ministro Speranza, per cui il Comitato Ministeriale che deve decidere il passaggio si riunisce una volta per settimana e la prossima appunto è il 3 dicembre.

La decisione poi deve essere pubblicata sulla Gazzetta ufficiale e quindi entrare in vigore il 4 o il 5 dicembre.

Presidente Giani, qui non si tratta di ignorare i parametri stabiliti dagli esperti per collocare le regioni in una delle tre fasce, ma di usare il buonsenso per la loro applicazione e non la burocrazia vetero-comunista di Speranza.

Se la Toscana ha parametri migliori della Lombardia e della Calabria non può essere scavalcata perché al 27 novembre manca un giorno di dati o peggio ancora ritardare di riaprire negozi essenziali perché il Comitato si riunisce il 3 dicembre, anche se i 14 giorni di dati in discesa, scadono il 29 novembre.

Presidente Giani, giusto essere ossequienti alle disposizioni stabilite per contenere la Pandemia, ma non accetti supinamente stupide regole burocratiche ministeriali.

Pretenda che il Comitato Ministeriale, che deve decidere, si riunisca subito!

Il fatto che migliaia e migliaia di attività economiche Toscane continuino a soffrire, danni ingenti rimanendo illegittimamente in zona rossa, anche per un solo giorno in più, perché chi deve decidere si riunisce una volta per settimana, è inaccettabile.

Per finire: Bar e Ristoranti sono due dei settori che stanno pagando più di tutti questa Pandemia, al di là del colore delle zone, se non vogliamo distruggere queste attività occorre riaprire almeno mezza giornata fino alle 18 le loro attività in presenza, confermando tutte le regole stringenti già previste sui distanziamenti, sul numero delle persone da ammette per tavolo, sulla sanificazione degli ambienti.

In Discoteca gli assembramenti sono inevitabili, ma la presenza ad un Bar o a un Ristorante è gestibile, in sicurezza, con il rispetto delle norme: basta volerlo.

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva



 

 

 

mercoledì 25 novembre 2020

L’equivoco Calenda

 Il Corriere delle Sera, nel tentativo di pompare Carlo Calenda, si è inventato da molti mesi una specie di gara a chi è avanti nei sondaggi fra Italia Viva e Azione

Ogni settimana un sondaggio ed un sottotitolo: Renzi a pari, Calenda sorpassa, tornano pari e così via. Nessun altro sondaggista ha questi dati.

I sondaggi anche in periodo elettorale hanno mostrato limiti di attendibilità, figurarsi poi quelli fatti ogni settimana, in periodi in cui le persone hanno altro a cui pensare e che per forza delle cose, sono condotti su una platea, molto ridotta e similare.

Vi è un dato incontrovertibile che rende questa “gara creata ad hoc” una fake news anzi una disinformazione politica mirata.

Le percentuali assegnate a Matteo Renzi, sono reali, corrispondono sempre, guarda caso, a quanto ottenuto da Italia Viva, nelle varie elezioni, Regionali, Comunali e per i seggi vacanti in Parlamento.

Sono voti espressi da cittadini che sono usciti di casa si sono recati ai seggi e nel segreto dell’urna hanno votato il simbolo di Italia Viva.

Le percentuali assegnate a Calenda, sono solo virtuali con un aggravante, mai le liste di Azione si sono presentate ad una qualsiasi elezione e mai, credo, si presenteranno.

Calenda sa bene che le sue ambizioni personali si giocano sul tavolo del PD e mai presenterebbe una lista in concorrenza.

L’unica sua ricerca elettorale è quella legata ad una sua candidatura, a Roma come altrove e solo in quella occasione vedremo, forse, una lista di Azione, per la prima ed ultima volta.

Cairo l’ambizioso editore del Corriere delle Sera e della 7, era sul punto di presentare un suo partito al centro dello schieramento italiano ammiccante a Calenda ed è stato bruciato dall’ iniziativa di Matteo Renzi con Italia Viva.

Da allora, curiosamente, giornali e tv del suo gruppo sono i più accaniti contro Renzi e a sostegno di Calenda.

Morale, questa finta corsa mediatico-sondaggista è una fake news destinata a crollare quando in primavera ci sarà un importante tornata elettorale, dove Italia Viva ci sarà per consolidare e aumentare i risultati del 2020, ad undici mesi dalla nascita del nuovo partito di Matteo Renzi e delle liste del partito di Calenda non ci sarà traccia da nessuna parte, come successo quest’anno.

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva



 

martedì 24 novembre 2020

SI VAX e NO VAX

Siamo un popolo strano, impaurito dal Covid19, ha aspettato con ansia l’uscita di un Vaccino per debellarlo: ora che c è, lo demonizza.

Adesso che siamo a un passo per averne tre a disposizione è già iniziata la polemica se deve essere obbligatorio, come il cervello consiglierebbe o libero come i NO VAX, pretendono.

I Vaccini sono vicini ma non ci saranno subito per tutti, per cui meglio la libera scelta, così chi vorrà vaccinarsi lo potrà fare avendo a disposizione, anche quelli di coloro che decideranno di non farlo.  

Tutte le grandi Pandemie del passato sono state sconfitte solo dai Vaccini (Vaiolo, Morbillo, Polio, Influenze, Spagnola, ecc.) molti dei quali obbligatori nel tempo.

Adesso siamo in un Mondo dove prevale la scelta individuale all’interesse collettivo, dove si contesta la scienza sulla base di fake news, dove molti ragionano con l’istinto e la pancia e non con l’intelletto.

Dobbiamo prenderne atto, il convincimento non serve, bisogna rassegnarsi con dolore

Vacciniamo subito chi lo vuol fare, mettiamo al sicuro chi usa la testa e si fida della scienza, lasciamo al loro destino chi privilegia convinzioni errate.

Ci penserà il Covid a far ragionare gli stolti.

E’ cinismo? Si, ma quando ci “vuole ci vuole”, la pazienza con i negazionisti è finita.

Con il Vaccino diminuirà la platea degli infettabili e la Pandemia perderà l’impatto su ospedali e terapie intensive.

Inutile quindi obbligarli: d’altronde il “Libero Arbitrio” è anche accettato da nostro Signore e dalla nostra Religione.

Se e quando i Negazionisti e i NO VAX si pentiranno, porte aperte al Vaccino per tutti, ora pensiamo subito ai SI VAX.

Torna attuale una macabra locuzione medievale: “mors tua vita mea” che fotografa l’assurda situazione attuale.

Stiamo rivivendo la tragedia di Euripide, “Alcesti”, alla rovescia.

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva



sabato 21 novembre 2020

Continuiamo a farci del male

Circa 40 anni fa l’on. Piero Angelini, Sottosegretario al Governo di allora e in misura, molto minore, il sottoscritto Assessore alla Regione Toscana, riuscirono a portare a Lucca cospicui finanziamenti, per molti lavori pubblici. Quasi tutti inutilizzati.

Fra tanti, due su tutti: fondi per realizzare la nuova circonvallazione di Lucca e per realizzare un parcheggio sotterraneo nei pressi di Porta a Vapore.

Sorsero immediatamente i soliti comitati del NO, le solite denunce alla Magistratura: le due opere furono bloccate, i finanziamenti persi e anche i primi piloni stradali, già costruiti, abbattuti.

Anni dopo il Presidente del Senato di allora, Marcello Pera, presentò un ardita proposta per un collegamento fra Modena e Lucca che nel tratto finale avrebbe liberato la circonvallazione di Lucca del traffico pesante. Un’opera colossale.

Altri comitati del NO e una Regione fiorentinocentrica contraria a fare di Lucca il collegamento principale fra il Nord, la direttrice tirrenica e il porto di Livorno.

Tutto saltato e anche qui cospicui finanziamenti disponibili, dispersi.

In 40 anni nulla è cambiato: La nuova circonvallazione e i parcheggi nel centro storico erano e rimangono due essenziali problemi irrisolti, per la città.

Da anni abbiamo nuovi Assi Viari pronti e finanziati, per incanalare il traffico dalla Valle del Serchio all’autostrada, liberando le Mura, ma bloccati dal Presidente-Sindaco Capannori, che per non farsi mancare nulla ostacola anche il nuovo ponte sul Serchio, il raddoppio della Ferrovia, il nuovo Casello di Mugnano. Sfruttando una rendita di posizione da far invidia a Ghino di Tacco.

Ora è il restauro della ex Manifattura ad essere preda ambita della Lucca del NO.

“Non possumus” è la loro bandiera, più forte anche dell’amore per la Fondazione CRLucca, da anni benefattrice di tanti e ora dipinta come, matrigna, speculatrice, venduta al diavolo. Di tutto e di più, purché nulla si muova.

La Storia non ha insegnato niente: la perdita di centinaia di milioni di euro, andati ad altri Comuni, i danni fatti all’economia e alla salute dei lucchesi, la decadenza inevitabile di un territorio, senza viabilità, senza ferrovia efficiente, senza parcheggi nel centro storico, non basta, l’importante è dire come Bartali: Gl'è tutto sbagliato, gl'è tutto da rifare!  

Passano i decenni: nessun progetto va bene! E mai andrà bene.

Soleva dire F.D.Roosevelt: ci sono molti modi di andare avanti, ma solo un modo di stare fermo.

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva



 

 

 

 

martedì 17 novembre 2020

Per Natale rinunciamo agli acquisti online sull'estero.

Abbiamo deciso come Riformisti x Italia Viva di lanciare una petizione al Popolo Italiano perché si astenga per Natale dagli acquisto online sull'estero. 


La crisi che sta colpendo il Commercio italiano sta distruggendo la nostra economia e tante famiglie italiane.

Si spera che per le Feste di Natale si possa tornare a circolare liberamente e a poter acquistare in presenza nei nostri negozi.

Riservate i vostri denari per gli acquisti nei negozi in Italia, in presenza o anche online da quelli italiani che si sono attrezzati per la vendite diretta al cliente.

Ignorate per questi mesi Amazon, Ebay e tutti gli altri siti stranieri di acquisto online, sull'estero.

Facciamo un regalo di Natale ai nostri commercianti italiani, ma anche alla nostra economia e quindi a noi tutti, comprando solo da loro, in presenza e se attrezzati anche online e possibilmente solo merci prodotte in Italia.

Tutte tutte quelle prodotte in Italia, non solo Italiane, per salvaguardare la nostra economia e il lavoro italiano nel rispetto delle Convenzioni Europee.

Essere solidali verso i non garantiti è dovere di ognuno di noi, così come sarà opportuno, appena sia consentito, tornare nei Ristoranti, nei Cinema, nei Teatri insomma ovunque la chiusura per la Pandemia abbia recato danni materiali e morali.

Come ha detto il Presidente Mattarella è l'ora di essere uniti e solidali

Per firmare la petizione clicca su   http://chng.it/LsjPdWcPYS

Grazie!

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva







lunedì 16 novembre 2020

Abbiamo trovato Giustizia e un grande Prefetto.

 La conclusione positiva dell’assurda vicenda del Bar Tessieri ci rasserena con la Pubblica Amministrazione, in questi momenti così delicati.

Apprezzabile non è solo aver riconosciuto un errore giuridico che può starci, ma di averlo fatto con grande tempestività, per non far perdere giorni di chiusura al commerciante, già assediato da mille problemi legati alla Pandemia.

La Prefettura ha lavorato di Domenica per risolvere con tempestività il corto circuito accaduto e questo certamente per decisione del Prefetto.

Lo stesso Prefetto che ha voluto personalmente chiamare il titolare del Bar per comunicargli l’errore intercorso e la decisione di farlo riaprire subito.

Un gesto di grande sensibilità e di coraggio assumendosi correttamente, come Capo, responsabilità non certo sue.

Giustizia è fatta, ma questo episodio ci ha fatto scoprire un grande Prefetto, arrivato da non molto, in punta di piedi, ma dalle idee chiare e felici nel rapporto Cittadino Istituzioni.

Tocca a noi dire adesso che abbiamo fatto una battaglia giusta ma abbiano sbagliato messaggio, questo Prefetto non si tocca, ma si condivide.

Ho ricordato solo ora che avevo conosciuto e apprezzato il dott. Esposito quando è stato a Lucca, Vice di Lo Cocciolo, commissario prefettizio al Comune di Lucca, dopo le dimissioni del Sindaco Fazzi.

Fu grazie anche alla sua collaborazione che riuscimmo a portare a conclusione il trasferimento dei Comics nel centro-storico di Lucca. E non mi par poco.

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva



 

 

domenica 15 novembre 2020

Qualcuno si deve dimettere!

Il Bar Tessieri in via S. Croce è uno storico e prestigioso locale, con una gestione seria e compassata. 

Un Bar per il thè delle cinque e per l’acquisto di chicchi e vini rari.

Abbiano letto di una vicenda che lo riguarda, che se confermata, sarebbe gravissima.

Violerebbe la Costituzione Italiana agli art. 3 e 27, che postulano, nel loro combinato disposto, l’applicazione della ragionevolezza nell’applicazione delle pene e impone altresì che la sanzione comminata debba essere congrua al fatto come in concreto verificatosi.

Il principio della proporzionalità della pena rispetto al reato commesso, riaffermato da Cesare Beccaria e fondamento di tutto il Diritto Italiano e Internazionale, rappresenta un limite cui è soggetta ogni forma di esercizio del pubblico potere ed un canone di controllo sulle limitazioni dei diritti fondamentali, con ampi richiami anche nella giurisprudenza delle Corti europee.

Aver dato un Caffè nel lockdown di Marzo, già punito, con pena scontata, di multa e chiusura del Bar x 15 giorni, non può essere ulteriormente sanzionato, a posteriori,  con una pena accessoria, il doppio di quella iniziale, di dubbia legittimità, per una violazione di legge di modesta portata.

Il nostro ordinamento penale prevede, oltre alle pene principali, le pene accessorie. 

Esse, pur essendo disciplinate diversamente, devono sottostare ai medesimi principi Costituzionali e non possono confliggere con il requisito di proporzionalità, previsto dalla Costituzione e di recente valorizzato anche dalle fonti sovranazionali ed Europee.

Soprattutto non possono, normalmente, essere superiori alla pena principale.

Questo per il Diritto. 

Per il Buonsenso, commisurare una pena accessoria di una chiusura di una attività commerciale nella misura doppia di quella già scontata oltre le multe, dimostra la insensibilità di alcuni funzionari pubblici, comodamente assettati al caldo delle loro confortevoli stanze ad aspettare di riscuotere il lauto stipendio mensile.

Punizioni eccessive e palesemente inique possono mettere a rischio oggi, anche la pace sociale.

Sempre affermiamo che se c’è una violazione di legge, essa deve essere punita, ma con proporzionalità al reato commesso e in questa situazione di disperazione  dei non garantiti, quelli delle partite IVA, anche con moderazione e intelligenza.

Chi nella Pubblica Amministrazione, fa questi errori giuridici e di sensibilità sociale, in momento così delicato, chiunque sia, deve essere chiamato a risponderne e se di nomina politica, si deve dimettere.

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva






 

 

martedì 10 novembre 2020

Ripensare la Sanità Pubblica

Simona Bonafè, Segretaria del PD Toscano ha affermato: "La decisione di collocare la Toscana tra le zone cosiddette arancioni è una scelta obbligata, per abbassare i contagi e alleggerire la pressione sulle strutture sanitarie affinché il sistema non arrivi al collasso". Vero, ma perché è in pericolo il sistema sanitario di tutta Italia? 

Perché in questi ultimi anni è stata portata avanti una politica di diminuzione dei posti letto, di un accorciamento delle degenze ospedaliere, per spostare sul territorio l’assistenza pre e post ospedalizzazione.

Una teoria opinabile aggravata dal fatto che la riduzione dei posti letto è stata veloce e drastica, anche a Lucca, ma sul territorio è stato approntato poco o nulla.

Abbiamo avuto così la dismissione dei vecchi nosocomi per nuovi ospedali con posti e filosofia di accoglienza molto ridotti, senza che il territorio sia stato attrezzato per un filtro preventivo ai ricoveri e una convalescenza e cura post ospedaliera pubblica.

Il Covid ha reso drammatica ed evidente questa scelta infelice, ma già in questi ultimi anni, la crisi dei Pronto Soccorso, degli esami ospedalieri esterni, della mancanza di assistenza pubblica post ricovero, del ruolo dei medici di base, avevano dato segnali di crisi annunciata, colpevolmente ignorati.

Che queste mancanze fossero reali è documentato dell’aumentato ruolo della sanità privata negli esami clinici strumentali e nell’accoglienza post ospedaliera. Forse far crescere la sanità privata erano fra gli obiettivi della scelta politica portata avanti in questi ultimi anni?

Basta vedere la Sanità Lombarda considerata, nel privato, una delle migliori d’Europa, ma la prima a soccombere nella parte pubblica.

Contiamo che l’amara lezione di questa Pandemia, porti ad una riflessione della politica sanitaria italiana, visto le previsioni sulle future probabili Pandemie.

Si ritorni nell’immediato a dare ampiezza a ricoveri ospedalieri, che vuol dire a Lucca, rimettere in funzione il Campo di Marte per alcuni reparti e per l’effettuazione degli esami strumentali esterni, con l’aumento di medici e infermieri, per poi intervenire nelle deficienze emerse per i Pronto Soccorso e i Medici di Base.

Ripensiamo tutta la Sanità pubblica valutando se il fallimento di queste moderne teorie sia dipeso solo dal ritardo nell’attrezzare il territorio sugli interventi pre e post ospedalizzazione o se invece il ruolo centrale degli Ospedali, debba essere comunque recuperato per far sì che possano rispondere in ogni momento e con efficacia all’aumento dei ricoveri e degli esami strumentali esterni.

Senza parlare della follia dogmatica di non attivare il MES e della bocciatura del Referendum Renzi per un Coordinamento Nazionale sulla Sanità Italiana.

Francesco Colucci, Rifornisti x Italia Viva

 


 

 

domenica 1 novembre 2020

Virus e Proteste

 L’Italia sta attraversando un difficile momento schiacciata da due Pandemie ambedue preoccupanti: quella Sanitaria e quella Economica.

L’incombere di questi due disastri nazionali sta provocando giuste proteste ed esecrabili violenze.

Le proteste hanno valide giustificazioni, le violenze nessuna, anzi dobbiamo sostenere le forze dell’ordine contro questi criminali distruttori.

Si protesta perché terrorizzati dalla seconda ondata dopo aver costatato che nessuno ha fatto nulla per prevenirla o per farci trovare preparati ad affrontarla.

Tutti sanno che la tragedia di non poter curare gli infettati, se la Pandemia non si riesce a fermarla, è dovuta, dalla mancanza di posti letto Covid e attrezzature negli Ospedali, alla mancanza di personale medico e infermieristico e soprattutto nel numero limitato di posti in terapia intensiva.

Tutte cose che potevano essere mitigate se non evitate intervenendo in questi sei mesi, utilizzando i 36 miliardi del MES, una somma ingentissima e immediata, che avrebbe reso possibile di tutto e di più.

Compresa una campagna preventiva con i tamponi e non con l’improvvisazione con cui si effettuano ora, la loro scarsa attendibilità, la mancanza di altri esami più veloci.

Si protesta anche per le chiusure delle attività economiche decise in maniera confusa dal Governo e dalle Regioni, senza alcuna spiegata causa scientifica.

La divisione del Paese in due, fra i Garantiti che continueranno a riscuotere il loro stipendio lavorando da casa, magari in poltrona e i Non Garantiti che oltre avere un declino del loro lavoro e dei loro introiti si vedono costretti a limitazione di orario e a chiusure, condannando le Partite IVA a morte certa.

Facile x un impiegato pubblico invocare la chiusura totale, difficile accettare anche solo quelle parziali da chi svolge lavoro autonomo, che se non lo svolge, non mangia.

La protesta trova anche fondamento nello spettacolo indecoroso di scienziati ed esperti, sproloquiare in TV lautamente pagati, affermando tutto e il suo contrario, creando ulteriori apprensioni e paure nella gente, nulla loro sapendo di certo.

Per non parlare di Ministri, Parlamentari, Politici che cercano di sfruttare queste paure a fini di parte.

Il “Campione” è Matteo Salvini che da marzo ad oggi è riuscito a dire più volte chiudiamo tutto e più volte apriamo tutto, a secondo di dove parlava, battendo un record per averlo detto lo stesso giorno: La mattina a Radio Uno “ …è giusto farlo…” e la sera su Facebook “…parlano di un nuovo lockdown, io farò di tutto perché questo non ci sia, perché non avvenga".

Tutto questo e altro rendono giustificate le proteste, anche liberatorie, di un popolo che si sente impotente, indifeso, con una guida politica incerta e di scarso respiro, preda di un diluvio di parole al vento che lo confondono sempre più.  

Ci vorrebbe un Leader concreto e preparato di grandi prospettive come Matteo Renzi, ma è antipatico perché troppo bravo ed allora avanti piano, quasi fermi, con quelli simpatici: Zingaretti, Di Maio, Salvini.

Chissà se queste Pandemie faranno riflettere le persone che per Governare occorrono delle qualità che pochi hanno e che è meglio avere una guida competente e intelligente anche se antipatica.

Francesco Colucci Riformisti x Italia Viva