venerdì 31 luglio 2020

Lucca, Le candidature PD di Francesca Fazzi e Alberto Veronesi sono fake news?

La scelta dei candidati del PD a Lucca per le elezioni regionali è la cartina di tornasole delle feroci divisioni interne, del clima da lunghi coltelli, ma anche dell’inaffidabilità politica, per l’esistenza di due PD lucchesi: i Marcucciani e gli Anti-marcucciani.

L’ex potente Senatore Marcucci, indebolito da due elezioni perse nella sua Barga e dal tradimento a Matteo Renzi, sta cercando con ogni mezzo di serrare le fila per non perdere altro consenso..

Lo scontro con l’assessore regionale Remaschi sulle candidature per la Regione è stato cruento e gestito, in prima persona dal Senatore, ferocemente disceso nell’arena della Direzione PD  a Lucca, pur di battere Remaschi.

Accortosi di non poter vincere abbandonava la riunione tirandosi dietro il Segretario Politico PD Puppa, per di non far approvare dalla Direzione, i candidati alla Regione.

Singolare la figura del Segretario PD, Puppa, che utilizzando il suo ruolo ha cercato di cancellare dalla lista, chi reputa più forte elettoralmente puntando ad una lista elettorale debole, per riuscire a farsi eleggere lui.

Nel contempo lo stesso Segretario Puppa che ha impedito alla Direzione lucchese di designare i candidati per le elezioni, assieme alla Mercanti presenteranno, lunedì a Lucca,  ufficialmente, la loro “candidatura” (sic) dopo aver ricevuto il sostegno pubblico di Marcucci e del Presidente della Provincia di “Capannori”, Menesini.

Puppa e Mercanti si presentano pur non ancora nominati e allora Francesca Fazzi e Alberto Veronesi sono candidati o no? Loro non li presenta nessuno? Sono una fake news? Un riempitivo di lusso da esibire come “cimbelli”?

Il PD a Lucca non esiste più come Partito, vi è solo un residuale gruppo di potere, ormai alla frutta, unicamente impegnato a sopravvivere.

Agli elettori democratici, credo che sia chiaro che solo Matteo Renzi e Italia Viva sono la vera alternativa Riformista e che una loro affermazione a Lucca aiuterebbe anche la doverosa catarsi, nel PD Lucchese.

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva


 

 

 

 

mercoledì 29 luglio 2020

Perché Matteo Renzi e Italia Viva

Molti ci chiedono perché Matteo Renzi ha rotto con il PD e ha creato un nuovo Partito, Italia Viva. 
Due le motivazioni: La prima perché nel PD sta prevalendo nuovamente la componente vetero-catto-comunista, che porta avanti dogmi e programmi ormai superati da decenni, abbandonando la visione dei grandi Riformisti Europei e Americani, da  Blair a Mitterrand, da Brandt a Macron e da Roosevelt a Kennedy, da Clinton a Obama ed ora a Biden.
La seconda perché il PD è ormai divenuto un covo di serpenti, di fratelli coltelli, dove prevale l’ambizione personale sull’interesse pubblico e sulla democrazia.
Vedere a Lucca un Segretario del PD, che si candida alla Regione, cercare di cancellare a colpi di “minoranza”, dalle liste elettorali i candidati che pensa possono raccogliere più voti di lui, è la cartina di tornasole dell’invivibilità dell’attuale PD, succube di gruppi di "potere", logori e oppressori.
Matteo Renzi, ha dato a noi anziani, ormai senza alcuna velleità elettorale, il compito di costruire questo nuovo partito a  Lucca, puntando ad un giusto mix di giovani impegnati e di persone con esperienza e serietà, dimostrata negli anni.
Ci chiede di pensare e lavorare sempre e solo per il bene delle nostre popolazioni.
Italia Viva a Lucca ragiona di lavoro e di diritti, di  far lavorare le nostre imprese con la nuova legge sugli appalti, di interventi da affrontare subito con al Fondazione CrLucca per cancellare le rovine della Manifattura Tabacchi, di parcheggi da fare per salvare il Commercio del centro-storico, di interventi urgenti per la categorie del Turismo al collasso, di Opere Pubbliche da sbloccare, dalla Ferrovia al Ponte sul Serchio, devastato dagli errori della Provincia, dagli Assi Viari, fermi per gli interessi elettorali del Sindaco di Capannori, di partecipazione con i quartieri abbandonati.
Proponiamo sempre cose da fare nel silenzio assordante di un PD, impegnato solo nelle guerre intestine o negli schiamazzi urlati di una destra irresponsabile.
Italia Viva è aperta a tutti, democratici, liberali, riformisti. 
Accogliamo tutti a braccia aperte, tutti coloro che hanno voglia di lavorare ogni giorno per il nostro territorio.
Non è facile costruire un nuovo Partito fondato sulle intelligenze, le professionalità, la visione, l’europeismo, la solidarietà, la parità di genere, in una momento politico dove sembra prevalere il pressappochismo professionale, l’insipienza culturale, la politica fatta di beceri e consunti slogan o di lottizzazioni selvagge, le fake news, i no vax, un tragico e antistorico revanscismo nazionalista e para-fascista.
Ci stiamo provando fra mille difficoltà ma siamo certi il popolo Italiano in una situazione così difficile, per la Pandemia sanitaria e ora soprattutto economica, dovrà fare una scelta obbligata e coraggiosa: 
Scegliere fra dei Leader politici paciosi, simpatici ma incapaci e  bugiardi e un Leader come Matteo Renzi, antipatico e fiorentino, ma preparato, dinamico, efficiente, come dimostrato da Primo Ministro, con una grande visione, un grande progetto per il nostro Paese e per l’Europa.
Contiamo che prevalga la scelta intelligente e la salvaguardia del nostro futuro, dei nostri figli, della nostra economia, del nostro lavoro, della nostra democrazia, isolando incapaci e tromboni

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva





domenica 26 luglio 2020

Immigranti e Covid19: Matteo Renzi guidi la Sinistra a non fare i soliti errori.


Salvini e i sovranisti hanno raccolto, negli ultimi due anni, grandi consensi elettorali sfruttando cinicamente le paure degli Italiani per una immigrazione incontrollata nel nostro Paese.
La responsabilità maggiore è stata certamente della “Sinistra” Italiana:
Salvare la vita di chi attraversa il mare su vetusti gommoni per trovare ristoro da guerre, epidemie e povertà, è certamente giusto e nobile.
Consentire la diaspora di questi disgraziati per città e campagne Italiane, da clandestini, alla ricerca di una triste sopravvivenza e spesso costretti a delinquere è stato folle e da irresponsabili.
Gli accordi con al Libia, certo poco umanitari, stabiliti dal Ministro Minniti hanno in parte risolto il problema dei grandi numeri, limitando gli sbarchi.
La Pandemia sta rinfocolando l’emergenza di questa immigrazione, perché anche con i numeri limitati, troppo alta è la percentuale dei contagiati dal Covid19 e troppo disorganizzata la gestione della quarantena, spesso elusa da fughe e rivolte.
Sta riprendendo forza nel Paese la paura dell’immigrazione, ovviamente alimentata dall’irresponsabilità di Salvini, ma fondata sul pericolo reale di ritrovarci in una seconda ondata della Pandemia, frutto di una cattiva gestione degli immigrati ammalati e non, e di una cattiva comunicazione del Governo.
Italia Viva deve con coraggio intervenire su questo tema, pretendendo una gestione degli immigrati, giustamente salvati ma contagiati, rigorosa, trasparente, efficiente.
Occorre dimostrare al popolo Italiano, sofferente per le conseguenze della Pandemia, che i valori della solidarietà verso chi rischia la vita sul mare, sono accompagnati da una prevenzione seria e rigorosa, con una quarantena scrupolosa sopra navi-albergo e non sulla terraferma, per il costante pericolo di fuga di soggetti ancora  a rischio.
Saper coniugare i sacrosanti principi di accoglienza con una efficiente tutela della Salute sia degli immigrati sia di tutti noi è la grande sfida che ci aspetta, anche per rintuzzare la ripresa di una aberrante politica razzista che tenta di esasperare reali paure dei nostri concittadini.
Chiamiamo Matteo Renzi ad un scelta politica coraggiosa, pubblica e chiara perché con i contagi da Covid19 non si può ne minimizzare, ne far finta di nulla.
Il popolo Italiano deve poter contare sul una Politica Riformista che sappia accogliere chi ha bisogno, nella massima sicurezza per i suoi cittadini, liberandoli dalle paure indotte, con una organizzazione sanitaria efficiente e una comunicazione trasparente.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva


 

venerdì 24 luglio 2020

I “duri” del PD vogliono “spezzare le reni” a San Concordio


Vista la situazione di grande tensione nel popoloso paese di san Concordio per una serie di interventi sul territorio non graditi da una buona parte della popolazione, avevamo chiesto come Italia Viva e Riformisti Toscani, alla Giunta Comunale, di sospendere per due mesi i lavori previsti e di fare alcune assemblee popolari per spiegare meglio gli interventi in cantiere e cercare, se possibile, delle parziali modifiche per una soluzione accettata e pacifica.
Faceva impressione la distruzione del poco verde pubblico esistente sia per realizzare una passerella coperta di dubbia utilità che per edificare, in un parco giochi ragazzi, una nuova scuola assolutamente non necessaria..
Se aggiungiamo poi la realizzazione di una pista ciclabile dal percorso assai opinabile, la distruzione di una storica fontana, la cancellazione di molti parcheggi liberi, l’edificazione di una “Mega Tettoia”, dall’uso imprecisato, sulle vestigia dell’antico Porto fluviale di Lucca, si comprende il risentimento della popolazione di San Concordio.
E’ vero che il Comune aveva trovato finanziamenti vari per oltre dieci milioni di euro da spendere su san Concordio ma è anche vero che tanti interventi, tutti assieme, così pesanti su un territorio, necessitavano di una efficacie comunicazione alla ricerca di un minimo di consenso. E questo non c’è stato.
Noi stessi che avevamo riserve sulla realizzazione di una parte dei lavori previsti ci eravamo resi pubblicamente disponibili nel caso di una breve sospensione dei lavori a ricercare mediazioni possibili per risolvere le questioni aperte e far realizzare al Comune gli interventi.
La nostra richiesta della immediata convocazione di assemblee di Paese per verificare la possibilità di alcune modifiche condivise e, se non possibili, almeno per ben spiegare il senso di questi lavori e sdrammatizzare la cosa, non è stata accolta. Non era difficile prevedere cosa sarebbe successo.
I “duri” del PD locale vogliono risolvere con la forza questioni che andrebbero risolte con pazienza e intelligenza. Che vergogna!!

Francesco Colucci, Riformisti Toscani



martedì 21 luglio 2020

Il Blocco delle grandi Opere Pubbliche a Lucca ha un responsabile: Il Presidente della Provincia

Il Presidente della Provincia Luca Menesini ha annunciato per l’ennesima volta sul Ponte sul Serchio: “Il bando di gara è pronto. Partiamo appena ci danno il via da Palazzo Orsetti“. 
Questa affermazione, a dir poco inesatta, copre una sua responsabilità molto grave: tutte le procedure amministrative portate avanti dalla Provincia i questi anni per andare all’appalto dei lavori sono da riaggiornare.
La Provincia non si è accorta che la conformità urbanistica dell’opera, su cui si fondava la costruzione del nuovo Ponte, era scaduta, non da giorni, ma da anni.  
La Provincia dovrà chiedere nuovamente al Comune di Lucca una nuova variante per ripristinare la compatibilità urbanistica scaduta.
Tutto questo emerge dalle precise dichiarazioni pubbliche dell’Assessore all’Urbanistica del Comune di Lucca, Serena Mammini.
I tempi si allungheranno con un danno enorme per tutto il comparto economico lucchese.
Come Riformisti Toscani ci sembra grave non solo aver fatto questo pesantissimo errore, che porterà a nuovi importanti ritardi nell’esecuzione del Ponte, ma anche aver provato a nascondere le responsabilità della Provincia, cercando di scaricarle sul Comune di Lucca.
Se si tiene altresì conto che, sia sugli Assi Viari della Piana Lucchese, che sul nuovo Casello di Mugnano, in territorio di Lucca, è il Presidente della Provincia che tiene tutto bloccato per sostenere i propri disegni come Sindaco di Capannori, emerge chiaro di chi sono le responsabilità se le principali opere pubbliche del nostro territorio non partono mai, nonostante sia finanziate da tempo.
Quello che stupisce è l’assenza di ogni presa di posizione del PD, sia Provinciale che Lucchese quando è di così palese evidenza che il Presidente della Provincia unisce il fare errori amministrativi e politici rilevanti, a privilegiare gli interessi del suo Comune di Capannori a scapito di quelli di Lucca e della Valle del Serchio.
Il Blocco delle Opere Pubbliche danneggia tutte le categorie economiche lucchesi sia per i mancati lavori che per l’indotto che questi avrebbero determinato.
Non stupisce invece l’assenza di ogni politica seria di opposizione e controllo dei Partiti del Centro destra, sempre barricadieri su ogni piccola cosa e sempre assenti sulle grandi questioni che possono determinare lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio. 
Urlatori sulle piccole cose, orbi sulle grandi

Francesco Colucci, Riformisti Toscani x Italia Viva.






  


sabato 18 luglio 2020

KME, la Libellula, populismo spicciolo o interessi privati?


Italia Viva, il nuovo Partito di Matteo Renzi, è intervenuto sulla vicenda della KME, dopo aver ascoltato i propri iscritti che vivono da anni la realtà locale, cercando di portare nel dibattito, buon senso e legalità
Come Riformisti Toscani non ci piacciono persone e movimenti che fanno di ogni erba un fascio, che affermano sul proprio Blog che “gli amministratori e la politica” non tutelano gli interessi generali e  che “i cittadini” si debbono occupare in prima persona della tutela della salute e dell’ambiente, “per la mediocrità delle rappresentanze politiche”, che pure sono elette democraticamente.
Gli estremismi urlati per eccitare la pancia delle persone, rifiutando il ragionamento, la conoscenza scientifica, la valutazione oggettiva delle situazioni e la valenza delle Leggi, spesso nascondono interessi di parte.
La cosa curiosa è che queste fantomatiche associazioni nascono puntualmente quando si deve realizzare un opera pubblica o privata di grande dimensione e impatto, (ne potremmo citarne a dozzine, dalla TAV al TAP), sono sempre “contro” per bloccare un opera, mai propongono soluzioni economiche alternative, percorribili.
Plaudono quando gli Enti preposti danno loro ragione o li ritengono incapaci o corrotti quando danno loro torto. Hanno sempre e solo ragione loro.
Italia Viva ha dichiarato che occorre mantenere un giusto equilibrio fra sviluppo industriale e sviluppo turistico di una zona come la Valle del Serchio e i Riformisti sono d’accordo con loro. 
Il Covid19 ha bloccato ogni attività turistica e se non avesse tenuto il comparto industriale saremmo in una situazione disperata. 
Fornaci di Barga ha avuto in tanti anni la fortuna di un complesso industriale che ha dato lavoro e ricchezza a tutto il comparto economico locale e prima di rinunciarvi è giusto verificare ogni possibile soluzione, con serietà e oculatezza, senza isterismi, aspettando fiduciosi la conclusione di tutto l’iter autorizzativo previsto dalle Leggi.
Italia Viva e i Riformisti Toscani ritengono che lo sviluppo delle attività economiche, industriali, commerciali, turistiche, devono essere regolate da leggi nazionali e regionali, valide per tutti e a cui tutti si debbono attenere.
Riteniamo che se c’è una Industria che convive da oltre 100 anni con la Valle del Serchio, deve essere rispettata e trattata con l’applicazione rigorosa delle leggi e non con i tribunali popolari di Robespierre di periferia.
C’è la Regione e lo Stato delegati a stabile le compatibilità ambientali e industriali di ogni nuovo Progetto. C’è la Magistratura a tutela di tutti.
Rifiutiamo il giustizialismo populista, la professionalità acquisita con un click su Internet, l’uno vale uno, la folle decrescita felice.
Crediamo nella scienza, nella professionalità, nella buonafede dei Tecnici e dei Politici.
Riteniamo che lo sviluppo economico e la massima occupazione possibile debba essere perseguita sempre, in sintonia e nel rispetto di tutte le salvaguardie ambientali, stabilite dalle Leggi e solo dalle Leggi.

Italia Viva di “Lucca e i suoi Territori” – Alberto Baccini coordinatore
Riformisti Toscani – Francesco Colucci


mercoledì 15 luglio 2020

Misteri a Lucca nel Commercio cittadino


 Parlando con alcuni storici commercianti del centro-storico di Lucca sulla crisi in atto post Covid19, abbiamo avuto conferma dell’esistenza di qualche mistero sul commercio a Lucca, che da sempre ci aveva incuriosito..
Misteri che sono stati sempre presenti in città, ma che in questo momento paiono ancor più inspiegabili, ancor più visibili e da chiarire.
Vi sono negozi e attività nel centro storico che per la loro posizione centrale pagano affitti mostruosi, dai 5.000 ai 10.000 euro al mese, ma che visti da fuori sono un deserto, non solo ora, ma anche prima della Pandemia.
Siamo in un libero Stato e ognuno investe e perde i soldi come vuole, ma queste attività che tutti sanno avere rarissimi clienti, che pagano affitti ingenti, commesse, tasse, perché stanno aperti da un anno all’altro? E’ solo per puro masochismo?
Possibile che questa domanda ce la poniamo solo noi Riformisti?
La difesa e la ripresa del commercio tradizionale lucchese parte anche da qui..
La graduale scomparsa di negozi storici e tradizionali della città dipende quasi sempre dagli affitti molto alti praticati nel centro-storico, che sono frutto della disponibilità delle grande “catene” a pagarli, per accaparrarsi le migliori posizioni.
Un legge di Mercato, forse ingiusta ma legittima.
Ma se alcuni di questi negozi, che pagano canoni mensili esagerati, sembrano non avere alcuna visibile funzione commerciale, non alterano  il mercato degli affitti?
Non fanno un danno reale a tutto il commercio cittadino e soprattutto alle botteghe tradizionali e familiari?

Francesco Colucci, Riformisti Toscani x Italia Viva.




domenica 12 luglio 2020

Il bluff sull'Impianto di compostaggio rifiuti organici di Capannori

L’accordo pomposamente annunciato dal Sindaco di Capannori con il Sindaco di Livorno per spostare in terra labronica l’impianto di compostaggio rifiuti organici, previsto a Capannori, ci aveva lasciati allibiti e molto sorpresi.

Allibiti perché veniva presentato dal Sindaco come una grande affare economico per Capannori mentre è vero il contrario, sorpresi perché contraddiceva gli impegni presi con la Regione ma anche il programma elettorale dell’anno passato, la dove si scriveva “…. ridurre la produzione di rifiuto, incentivare il riciclo e il riuso e favorire lo sviluppo di un Distretto per l’economia circolare…” 

Gli interventi dell’ex Assessore all’Ambiente, comunale e regionale, Eugenio Baronti, che condividiamo in pieno, ci hanno confermato che non eravamo soli ad aver visto una palese anomalia nell’esaltazione di questo accordo, che in sostanza si tratta del solito vecchio modo democristiano di fare la politica su rifiuti zero, economia circolare, impianti di recupero e compostaggio: vanno tutti benissimo se si fanno nel territorio di altri Comuni, pronti a gravare di un costo, come in questo caso, il bilancio comunale anziché avere una entrata certa, per molti anni.

Il tutto per non fare scelte che potrebbero turbare le esigenze elettorali locali, ben più importati dei principi ambientali esaltati, ma solo in teoria.

E’ evidente che dietro i grandi e “strani” successi elettorali di Menesini, vi sono cambiali "politiche" da pagare oltre la massima attenzione a tutte le piccole esigenze di questo o quello, abbandonando le grandi scelte che avevano posto, con il Sindaco Del Ghingaro, il Comune di Capannori nell’élite dei Comuni innovatori e precursori nella gestione dei rifiuti.

 

Francesco Colucci, Riformisti Toscani

mercoledì 8 luglio 2020

Sindaci PD lanciati in ardite esternazioni tarocche, a fini elettorali.


 I Sindaci PD della Lucchesia riemergono da un lungo letargo e si esibiscono in esternazioni molto contradditorie, alla ricerca di consensi, ormai persi.
Il Sindaco di Altopascio annuncia di aver deciso di cancellare l’attivazione della tecnologia 5G sul territorio comunale, mentre il Governo con il PD punta molto sulla attivazione di questa tecnologia 5G su tutto il territorio nazionale.
Il Sindaco di Capannori si esibisce in due ardite esternazioni:
la prima esaltando l’accordo con il Sindaco di Livorno che si farà carico di  realizzare un impianto di smaltimento di rifiuti organici concedendo a Capannori uno sconto “segreto” sulle tariffe di conferimento dei rifiuti. Quell’impianto, per gli accordi regionali, avrebbe dovuto essere realizzato a Capannori con gli altri Comuni toscani che avrebbero dovuto pagare Capannori per i loro conferimenti.
Ancor più sfacciata la seconda esternazione il cui il Sindaco-Presidente chiede al Governo che gli Assi Viari della Piana lucchese rientrino fra le opere strategiche da realizzare subito, con il Decreto semplificazioni, scordandosi che è lui stesso, nella veste di Presidente della Provincia, a bloccare i lavori di questa annosa superstrada, su richiesta del Sindaco di Capannori: cioè di lui medesimo. 
Il Sindaco di Lucca interviene per difendere i contestati lavori nel quartiere di San Concordio, facendo quattro esternazioni epocali, su: “nuove aree verdi e parchi giochi”, “piste ciclabili per spostarsi in sicurezza da San Vito a Pontetetto” Piazze Coperte per socialità e scuole, Porto della Formica.
Le verità sono altre:  Le aree verdi e i parchi giochi vi erano a San Concordio, fatti dalle amministrazioni precedenti, ma i lavori ora previsti li stanno distruggendo. Parchi Giochi cementificati, costruzione di una inutile nuova scuola contaminando l’unica area a verde di San Concordio est.
Piste ciclabili in parte realizzate ma pericolose da utilizzare per la mancanza di  semafori a chiamata, su via Consani, una autostrada urbana, per consentire il suo attraversamento in sicurezza a pedoni e ciclisti. La vera emergenza è la ciclabile su via Squaglia per raggiungere in sicurezza il sottopasso di Via Ingrellini (ancora col nome sbagliato)
Infine le Piazze Coperte, ne sono previste addirittura tre, due nei pressi della Montagnola e una enorme sul Porto della Formica, su cui candidamente il Sindaco ha dichiarato: “..resterà al suo posto, lì dove è oggi, interrato a due metri di fianco all’edificio”

Francesco Colucci, Rifomisti per Italia Viva




domenica 5 luglio 2020

Giustizia malata, Politica pavida: Riforme e Verità


Da anni i più attenti Costituzionalisti e molti altri con loro, parlavano di una Giustizia malata, non solo per la lunghezza dei processi, la disorganizzazione dei Tribunali, ma anche perché una parte della Magistratura, soprattutto inquirente, dedicava la sua azione prevalentemente alla ricerca del potere politico in violazione della divisione dei Poteri prevista dalla Costituzione.
Da tangentopoli si è visto un ruolo sempre più “politico” di alcune Procure, di certe inchieste, di alcune incriminazioni tese ad abbattere ogni Leader politico che riscuotesse consenso fra il popolo Italiano, per delegittimare tutta la Politica.
I Giustizialisti di mestiere, anche per interessi personali, hanno sempre messo alla gogna chi diceva queste verità, tacciandoli di lesa maestà alla Giustizia.
Con le intercettazioni del caso Palamara e quelle relative ad uno dei tanti processi Berlusconi, siamo passati dalle supposizioni alle prove provate di una Giustizia gestita da una parte “malata” della Magistratura, che si è valsa in tutti questi anni della complicità di alcuni giornalisti ingaggiati per creare l’acqua di vegetazione alla cultura giustizialista, per esaltare la carriera di alcuni Magistrati.
Di questo disegno sono stati complici i Grillini ma anche alcuni esponenti politici del PD, tesi spregevolmente a lucrare sulla “defenestrazione” degli avversari politici, per mano Giudiziaria e a fomentare l’odio verso la politica e i leader avversari.
La Politica, quella vera, non può tirarsi indietro dalle responsabilità e dai suoi doveri.
La riforma del CSM, l’organo di autogoverno della Magistratura, gestito da pochi capi di correnti “politicizzate”, dalla prevalenza di magistrati inquirenti, dal “do ut des” da Suk arabo, dall’immunità di gregge, deve essere realizzata in tempi brevi.
Occorre mettere mano alla separazione delle Carriere, al divieto di rientro immediato nella carriera attiva di Magistrato ha chi ha svolto impegno politico e di governo, alla abitudine di consulenze pagate interne ed esterne al Ministero della Giustizia.  
Prioritario anche andare a rileggere questi ultimi 30 anni di attività della Magistratura con una Commissione Parlamentare di Inchiesta su queste deviazioni Costituzionali di cui i casi Palamara e Berlusconi, sembrano essere solo la punta di un iceberg.
Personalmente condivido, firmerò e rilancerò anche l’appello popolare per la nomina di Silvio Berlusconi a Senatore a vita quale ristoro per la violenta e  immotivata espulsione dal Parlamento Italiano: uno degli atti più vili e antidemocratici compiuti in questa nostra democrazia, in nome di un becero giustizialismo e dell’odio di parte.

Francesco Colucci, Riformisti Toscani per Italia Viva.