giovedì 29 ottobre 2015

GAL della Garfagnana, forse sarebbe bene chiarire.......

Si legge qua e là, di una crisi profonda del Gal Garfagnana, Ambiente e Sviluppo S.c.r.c.l, con i dipendenti che non riscuoterebbero lo stipendio da giugno e anche di una messa in liquidazione della società cooperativa stessa, che come noto da moltissimi anni è riconosciuta dalla Regione Toscana quale soggetto attuatore dei programmi europei Leader Plus e altri, con i relativi cospicui finanziamenti pubblici assegnati anno per anno.
I Gal in Toscana sono sempre stati oggetti poco conosciuti, ma costantemente e abbondantemente finanziati dalla Regione Toscana anche con Fondi Europei.
Provo a cercare di capire cosa sono, come funzionano, a chi sono andati e vanno tutti questi cospicui finanziamenti, senza alcuna volontà polemica o di parte: solo per capire. 

Per farlo inizio dal Sito dell'Assogal Toscana, una sorta di confindustria del Gal della Toscana, ove nella prima pagina si legge:
".....Nella Regione Toscana la precedente iniziativa Comunitaria, "Leader +" è stata gestita dai Gruppi di Azione Locale: si tratta di società di diritto privato a capitale misto, costituite da Enti pubblici e soggetti privati rappresentativi del tessuto economico e sociale del territorio di competenza. 
Nel periodo di programmazione 2000-2006 in Toscana hanno operato otto GAL che, non soltanto hanno gestito l’Iniziativa Comunitaria Leader +, ma, proprio per la loro natura di organizzazioni rappresentative degli enti e delle realtà produttive del territorio, hanno acquisito competenze e professionalità che oggi ne fanno delle vere e proprie agenzie di sviluppo locale. In molti casi le Società hanno svolto e svolgono attività di consulenza per la progettazione, gestione e rendicontazione di progetti, in altri, si stanno attrezzando per realizzare sistemi di informazione e divulgazione in merito a bandi e opportunità finanziarie comunitarie, nazionali e regionali, a servizio di Enti pubblici ed imprese. 
Nel maggio del 2000 gli otto Gruppi toscani hanno dato vita ad un’associazione denominata “Assogal Toscana” che rappresenta una solida rete di collaborazioni tra i GAL e che nasce dalle specifiche esigenze della programmazione Leader. In questi anni l’Associazione ha costituito un solido punto di riferimento per i GAL Toscani nelle strategie d'applicazione dei programmi comunitari, è in oltre presente a livello internazionale (unico rappresentante italiano) come membro di ELARD (European Leader Association for Rural Development) associazione delle reti nazionali volontarie a carattere europeo nata nel 1999 a supporto dello sviluppo rurale e regionale secondo la filosofia Leader....." 


Nello stesso Sito alla voce "Gal della Garfagnana" si legge:
".....Garfagnana Ambiente e Sviluppo è il Gruppo di Azione Locale per l’area della Garfagnana, della Media Valle del Serchio, dell’Alta Versilia, dell’Area Lucchese e dell’Appennino Pistoiese. Si tratta di una società consortile a responsabilità limitata, non a scopo di lucro, con capitale misto pubblico-privato, impegnata nel sostegno e nella promozione dello sviluppo dell’occupazione, nello sviluppo delle attività produttive e nella valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico del territorio. La società è stata costituita nel 1991 con lo scopo di gestire l’iniziativa Leader I, ponendosi fin da subito sul territorio come agenzia di sviluppo, di animazione e servizi. In particolare gli Enti Pubblici soci hanno sempre visto nella società stessa uno strumento di supporto ed integrazione per l’attuazione delle loro programmazioni sul territorio. Un ruolo che si è consolidato nel tempo anche grazie ad una azione di sostegno economico diretto da parte dei soci e di aumento del capitale sociale in modo da porre anche le basi economiche per sostenere gli investimenti necessari per l’attività extra Leader.
L’area di intervento sulla quale opera ricade all’interno delle province di Lucca e Pistoia, in un’area dove le attività prevalenti sono quelle legate alla tutela dell’ambiente, al turismo, all’agriturismo, alle produzione tipiche, all’artigianato e alla cultura. Si tratta di un territorio prevalentemente montano, con i rilievi dell’Appennino e dell’Apuano, interessato negli ultimi anni da un marcato esodo, soprattutto di giovani, verso altre zone della regione o d’Italia...."

Dunque Garfagnana Ambiente e Sviluppo è il GAL che opera nella nostra Provincia e in quella di Pistoia. I soci pubblici sono chiari per Pistoia, l'Unione dei Comuni della Montagna Pistoiese, per Lucca invece, visto che il sito del Gal Garfagnana è bloccato, non sono riuscito a capire se sono ancora i Comuni o sono subentrate le Unioni dei Comuni, ma non mi sembra importante.....sono tutti enti pubblici.
Importane è il fatto che una società pubblico privata nel cui consiglio di amministrazione erano e sono anche amministratori pubblici chiude per troppi debiti e viene messa in liquidazione, da un nuovo Presidente appena eletto, che trovandosi centinai di migliaia di euro di debiti, non ancora tutti certificati, getta la spugna e vuole ricercare le responsabilità.
Responsabilità di cui non si potrà esimere la Regione Toscana che di fatto ha ampiamente sostenuto e finanziato il Gal Garfagnana per oltre 25 anni.
La cosa più strana è che i dipendenti del Gal Garfagnana sono senza stipendio da giugno ed ora forse perderanno anche il posto di lavoro e nessuno dice nulla. Nessuno protesta, la CGIL sembra non esistere, nessun Parlamentare, della Valle del Serchio, chiede interventi, salvataggi, tutto sotto silenzio. La Regione poi assente totale.
Siamo alle tre scimmiette, Non Vedo, Non Sento, Non Parlo.
E allora provo a tirare un sasso nello stagno di questa silente palude....e mi auguro, sinceramente, per i tanti amici che ho nel Gal, che non sia una palude..... puzzolente.

francesco colucci, riformisti italiani di Lucca





lunedì 19 ottobre 2015

Partito Democratico ovvero il Grande Inganno

Le recenti prese di posizione della corposa minoranza del PD, Bersani i testa, contro l'abolizione delle tasse sulla prima casa, decisa dal Governo Renzi, segretario del PD stesso, confermano ancora una volta che il Partito Democratico è composta da due Partiti opposti fra loro, uno riformista che si rifà alle grandi socialdemocrazie europee di governo e l'altro Comunista anzi catto-comunista legato agli schemi classici di un passato massimalista e alle componenti più settarie della CGIL.
Quando la metà del PD definisce le decisioni del Governo Renzi sull'abolizione delle tasse sulla prima casa un regalo alle classi abbienti e una violazione della Costituzione, il passo a definire la proprietà privata un furto, è assai vicino. E' folle definire la prima casa, che l'80% delle famiglie italiane possiedono, acquistata in anni di sacrifici, con mutui poliennali, un lusso da continuare a colpire con una tassazione che negli ultimi anni è aumentata vertiginosamente, rubando la tredicesima mensilità alla maggioranza delle famiglie italiane, che la utilizzavano per le loro spese annuali straordinarie.
I veri ricchi non hanno una casa sola, ne hanno molte e su queste rimane la tassazione come prima.
E anche la capziosa affermazione che vi sono case di 45 e ville di 300 mq. dimostra che si vuole continuare a perseguitare il ceto medio, che è quello che ha pagato maggior dazio dai provvedimenti anti crisi di questi anni ed è, in proporzione, il ceto che più si è impoverito in Italia, ma anche quello che in maggioranza vota centro-destra e per questo, per i catto-comunisti va distrutto.
Indro Montanelli lo ripeteva spesso nei sui articoli:


L'abolizione delle tasse sulle prime case era stata ideata e realizzata per primo dal Governo Berlusconi e solo nel pieno della crisi di questi anni, reintrodotta su pressione e ricatto dell'Europa.
Questo Europa, non più dei popoli, ma dei burocrati, infatti insiste per mantenere le tasse sulle abitazioni tutte, perchè le potenti lobby economiche europee, fanno facili pressione sugli euro-burocrati in favore della diminuzione della tassazione sulle imprese, anch'essa necessaria, al posto di quelle sulle famiglie, che invece è ben più urgente se vogliamo far ripartire i consumi, dare equità sociale e salvare il commercio.
Il Grande Inganno è questo PD che sta insieme per avere i vantaggi di una legge elettorale maggioritaria, che gli regala centinaia di deputati che altrimenti non eleggerebbe, salvo poi avere due linee politiche, non solo diverse, ma contrapposte e conflittuali su tutti i temi. Sono due Partiti contrapposti che si uniscono per rubare il premio di maggioranza elettorale.
Considerazione finale: se voti PD non sai per che cosa voti, per quali programmi, se voti per l'espansione di una economia di mercato o per una economia statalista vetero Comunista.

francesco colucci, per riformisti italiani di lucca


giovedì 15 ottobre 2015

Lucca, tre anni con Tambellini di degrado, tristezze e rassegnazione.

Alessandro Tambellini, non è soltanto un Sindaco mediocre, che non ha saputo affrontare i problemi di Lucca ma è anche colui che ha affossato ogni prospettiva della società civile lucchese, ogni fremito per una crescita della città.
La Giunta Tambellini, eletta da meno del 25% degli aventi diritto al voto, è composta solo da fedelissimi che come le tre scimmiette: non vedono, non sentono e non parlano, senza alcun rapporto con la società lucchese. Una Giunta arroccata nella sua solitudine e nell'incapacità non solo di governo, ma anche di relazione, con le forze vive della città.
Quello che spaventa non è solo la disastrosa situazione amministrativa ma l'incapacità non tanto di costruire, ma anche di pensare al futuro della città, la cancellazione di ogni prospettiva di lungo periodo, di ogni dialogo sociale teso alla crescita.
Tutto è coperto da un lenzuolo nero di rassegnazione, ipocrisia, sconfitta.
Lucca sta divenendo una città senza "visione", grigia, che si sta adagiando a specchio di chi ora la governa, con una rassegnazione a Tambellini come quella di un povero malato terminale.
Il gruppo dirigente del PD ha responsabilità enormi, per questa situazione pari a quelle del PD romano, con Marino, con una somiglianza, in alcuni comportamenti, impressionante.
Lucca è una città al degrado, incredibilmente sporca, trascurata nell'arredo, invasa da accattoni molesti, insicura nelle abitazioni sempre più prese di mira da una micro-criminalità strutturale.
Peggio ancora, Lucca è una città privata di ogni prospettiva, ambizione, futuro, dove chi governa pensa solo a restare a galla, autopoietico, autorefereziale, fermamente convinto di essere l'unto del signore, con una sola missione: resistere, galleggiare, rimanere, per provare fra due anni a ricattare il suo partito: o mi confermate o vi faccio perdere, presentandomi da solo. Un Marino bis appunto.
Tambellini con la sua insipienza, inettitudine, indifferenza, ha ucciso la speranza e ogni volontà di cambiamento, affogando tutto e tutti in una nera palude limacciosa, dove si sono spente le resistenze della società lucchese a questo disastro e la rassegnazione ha preso il sopravvento.
E in tutto questo, il PD, partito di maggioranza assoluta, recita la parte che facevano gli Eunuchi nell'Harem del Sultano: guarda, vigila....si logora......

francesco colucci x riformisti italiani di Lucca


domenica 11 ottobre 2015

Chiari.....scuri...

Marco Chiari insiste nuovamente con illazioni mai documentate sui benemeriti lavori della Fondazione CRLucca e  sta diventando francamente stucchevole: in queste cose così delicate e importanti per Lucca, occorre serietà e non mi sembra che ci sia.
L'unica novità interessante l'ha fornita il Sindaco di Lucca, che ha smentito di aver chiesto alla Fondazione di intervenire economicamente per ristrutturare parte della ex Manifattura ad uffici, per cederli a privati, che poi sarebbero sempre i soliti noti che mischiano potere, politica e affari. Basta ricordare l' affollata cena elettorale di Tambellini, con i più maggiori "palazzinari" lucchesi.
La cosa comica è che il buon Tambellini nello smentire di aver chiesto alla Fondazione questo intervento, afferma che lo farà a breve...come dire ...non l'ho ancora fatto....lo farò.
Per carità non ho nulla contro uffici alla Manifattura, anche se un intervento pubblico sul mercato immobiliare lucchese alla canna del gas, mi sembra inopportuno e pericoloso.
A me interessa che il Sindaco confermi che, nelle parti meno nobili dell'ex stabilimento industriale, sia realizzato velocemente un parcheggio di 800/1000 posti auto per far rivivere il centro storico ormai morente. Questa è la vera priorità sulla Manifattura.
Solo un grande parcheggio a costi contenuti nel centro può ridare ossigeno a una vita lucchese del centro, stante l'invecchiamento della popolazione, unito al fatto che la bicicletta non è per molti una soluzione, per buona parte dell'anno.
Con l'occasione vorrei ricordare che a Lucca vi sono due ex Manifatture, perchè quella nuovissima e spettacolare di Mugnano è solo in minima parte utilizzata per fare Sigari, Toscano in testa, e non più sigarette, da Maccaferri e Montezemolo.
Nell'altra stragrande parte, i capannoni sono abbandonati a se stessi. Non so se la proprietà di questi sia della nuova o della vecchia gestione, quello che so che un intervento pubblico costato ai cittadini Italiani milioni di euro sta andando in rovina. Un ennesima costosissima cattedrale nel deserto.
Con l'allora Sindaco Favilla cercammo di convincere l'attuale positiva gestione del Sigaro Toscano a allargare le proprie produzioni, ma credo che Tambellini, nella sua noncuranza degli interessi della collettività lucchese, non abbia proseguito il discorso, che se incentivato e realizzato potrebbe portare nuova occupazione e ricchezza alla lucchesia.
Ma si sa per al "Marino" lucchese, quello che importa è solo il masochismo morale autoreferenziale, che come tutti gli altri tipi di moralismo, finisce sempre con le mani.... nella marmellata....Marino docet.

francesco colucci, riformisti italiani di Lucca


mercoledì 7 ottobre 2015

Fondazione CRLucca: Marco Chiari insiste,... mah...!!!

Marco Chiari ha inviato e la Gazzetta ha pubblicato una sua replica sulla vicenda dei lavori sulle Mura della Fondazione CRLucca, confermando che a suo parere sono appaltati per una cifra mentre poi, a consuntivo, chiudono con cifre molto, molto più alte. Ribadisce questo concetto, ma nulla porta a suffragio, ma anche così questo "sospetto" reiterato sta diventando una cosa antipatica.
La Fondazione può benissimo non rispondere a Chiari, se non lo ritiene un interlocutore accettabile, ma una volta riconfermate pubblicamente queste illazioni sarebbe bene per tutta la collettività lucchese che fossero pubblicati i consultivi degli appalti realizzati, che, è vero, sono eseguiti da un ente privato, ma è un ente di così grande rilevanza sociale e economica per la città, che forse sarebbe bene non dare adito a pensar male. Il non dare trasparenza, una volta posto il problema, al di là di chi lo abbia posto, può essere scambiato quanto meno per arroganza, supponenza, sentirsi al di sopra della città, con scarsa considerazione per il cittadino. Come dire: noi siamo i potenti, noi abbiamo i soldi e non dobbiamo rendere conto a nessuno, credo che il Presidente Lattanzi che conosco come persona corretta, attenta e sensibile, dovrebbe valutare, nella sua indipendenza, questi fattori.
In fin dei conti sono soldi della collettività lucchese ed  aprire le finestre è sempre positivo anche se le illazioni di Chiari si ritengono solo falsità.
Chiari poi apre un altra questione: spregiudicatamente lascia intendere che nelle segrete stanze, fra Comune e Fondazione, si stia parlando di possibili comuni interventi di recupero edilizio su parte della Manifattura Tabacchi, per fini economici e per darli in affitto ad un gruppo di imprenditori.
Queste affermazioni, più che rivelazioni, sembrano invero messaggi inviati a qualcuno: "state attenti io so cosa state tramando e per conto di chi"  Questo non può rimanere senza chiarimenti, dato che è chiamato in causa il Comune, che ha il dovere di smentire subito queste affermazioni, oppure chiarirle nel suo significato reale, perchè investire sulla Manifattura non è certo "peccato".
Il Sindaco deve dire la sua, anche querelando il Chiari, se si ritiene diffamato da queste  illazioni, ma sarebbe inaccettabile se non ci fossero risposte chiare sulle intenzioni del Comune.
L'affermazione poi di Chiari che chi ha i soldi e il potere può condizionare le scelte sul futuro della città ha senso e verità e sul futuro della Manifattura Tabacchi non ci possono essere cose segretate, tutto deve essere alla luce del sole e a mio parere, più che eventuali uffici per imprenditori, alla Manifattura, la città ha bisogno di parcheggi e di questi nessuno parla più. Speriamo che i fantasmini d'opposizione, di destra, sinistra e grillini, si facciano coraggio, bevano un Red Bull e riescano a dire qualcosa, anche se si tratta della divina Fondazione.

francesco colucci x riformisti italiani lucca