giovedì 25 aprile 2024

25 aprile 2024 - ieri Stalin oggi Hamas

I Riformisti x Think Tank Reformists ricordano per il 25 aprile, le decine di migliaia di morti nella guerra di liberazione: quelli che combatterono dalla parte giusta e quelli che lo fecero dalla parte sbagliata.

Ricordano anche le migliaia di vittime civili, i deportati, ebrei e non, nei campi di sterminio, i soldati italiani trucidati lontano dalla Patria.

Non dimentichiamo che per la liberazione dell’Italia il maggior numero di caduti sono stati soldati americani, che in oltre 90.000 non sono tornati a casa e sono sepolti nei 42 cimiteri americani sul suolo Italiano.

Si quei “americani” tanto odiati nel dopoguerra da molti italiani preda della folle ideologia comunista inneggiante a Stalin:” …Perciò la vittoria militare sul fascismo avrà nella storia prima di tutto il nome di Stalin…”Palmiro Togliatti 1953.

Ieri nelle università e nelle manifestazioni si inneggiava a Stalin oggi ad Hamas...se non è zuppa è pan bagnato.  




lunedì 15 aprile 2024

PD: il suo suicidio politico è un bene per la sinistra e per l’Italia

Il PD è diventato, in questi ultimi anni, un mostro politico che ha inquinato la vita politica dell’Italia, per consegnarla infine alla destra più estrema.

È stato costruito a freddo, a tavolino, quindici anni fa fra i vertici post-comunisti e i cattolici progressisti.

I comunisti erano nella necessità di dare una verniciata moderna e paciosa ad una delle ideologie mondiali più primitive e funeste, che si è retta e si regge nei pochi paesi dove resiste, solo su carrarmati e milioni di morti.

I cattolici più integralisti erano alla ricerca di coniugare i valori più estremi della loro religione, per gli umili e i poveri, con una proposta politica coerente con le problematiche di uno Stato moderno ad economia libera, fondato sul lavoro, sul merito, sul fare impresa, sull’iniziativa privata, sul legittimo guadagno.

Fondamento di questo connubio fra comunisti e cattolici progressisti è stata la creazione di una nuova filosofia: il “politicamente corretto” coniugata da questo PD in maniera maniacale.

Nei regimi e nei partiti comunisti vigeva il dogma: “il partito ha sempre ragione” nel PD: quello che affermiamo noi è “politicamente corretto” tutto quello che dicono gli altri no. 

Una casta politica “eletta” diversa e unica rispetto agli altri.

Il “verbo” del PCI allora e del PD ora, è la discriminante politica: sono loro che davano e danno le patenti di democrazia, antifascismo, cultura, onestà, agli altri Partiti e alle persone.

Ovviamente a parole…nella pratica la carenza di onestà si è fatta sentire e democrazia e antifascismo sono finiti ad essere solo slogan discriminatori.

All’interno del PD il vero potere decisionale è quello di chi ha l’imprimatur “comunista” quello che è comunemente conosciuto come “la Ditta”.

Ai cattolici si può lasciare il comando, le cariche, se si cammina sulla strada indicata dalla Ditta, se si scelgono strade autonome e diverse va di moda il bastone e non la carota.

Basta ricordare la feroce guerra interna fatta al Segretario Matteo Renzi reo di aver portato il PD al 40% e di volere una Italia diversa, più libera e democratica. Colpevole indiscusso di voler emarginare la Ditta, una volta per sempre.

La Ditta usa sempre i metodi dell’allora PCI, scelti da Togliatti: il controllo di parte della Magistratura come lotta politica e quello di parte della Scuola, come indottrinamento.

La guerra indecorosa fatta a Silvio Berlusconi, reo di vincere le elezioni al posto del PCI prima e del PD dopo è durata trent’anni e non è finita nonostante la sua morte.

Una guerra “stalinista” per “uccidere politicamente” l’avversario che non si riesce a battere con il voto democratico.

Una guerra politicamente suicida perché alla fine ha indebolito un avversario democratico e moderato come il Cavaliere per trovarsi davanti, vincente, la destra più pericolosa della Meloni.

L’immagine più veritiera dell’attuale PD è quella pugliese, meglio quella di Michele Emiliano, Magistrato sempre in ruolo, che ricorda le Satrapie orientali, per le sue “normalizzazioni” che tutto avvolgono, tutto addomesticano.

La Giunta Regionale ne è l’emblema: assessori di destra, sinistra, populisti e estremisti rivoluzionari.

Ritenersi intoccabili, porta a commette degli errori fatali e quello che sta avvenendo il Puglia può portare veramente al suicidio del PD.

Italia Viva ha la coscienza a posto, ha sempre combattuto il PD di Emiliano e se alla fine questo PD si dissolverà, non può che essere positivo per la sinistra e per l’Italia.

Quello che è stupefacente è vedere i Riformisti che si dicono ancora presenti del PD, ma c’è da dubitarne.

Silenti, passivi, unicamente interessati al mantenimento di quelle poltroncine che la Ditta gli lascia molto volentieri, purché non disturbino il manovratore.

Dobbiamo lavorare per la Lista SUE, Stati Uniti d’Europa, perché il successo di questa lista è determinante per l’Italia e l’Europa, lasciando il PD alla sua deriva suicida.

Non un voto, non un pensiero nostalgico a questo PD

Francesco Colucci, Riformisti x Think Tank Reformists



sabato 13 aprile 2024

Una iniziativa dei Radicali per Israele e per gli Ebrei che i Riformisti Toscani condividono e sostengono.

Sabato 13 aprile dalle ore 11 alle ore 12.30, manifestazione in Piazza Duomo (Siena), promossa dal Partito Radicale, dal titolo “Stella di David, stella di libertà”. Ha aderito l’associazione Libdem, ma auspichiamo che altre associazioni e partiti vogliano essere al nostro fianco.

Questa iniziativa sarà l’occasione per Siena per non dimenticare il 7 ottobre, per non dimenticare il massacro delle donne israeliane, per ricordare che circa 100 ostaggi israeliani sono ancora in mano ad Hamas.

Questo momento non è facile, per questo pensiamo che si debba essere vicini a Israele e a tutti gli ebrei del mondo. Non possiamo dimenticare e non possiamo ignorare che Israele è l’unica democrazia in Medio Oriente, l’unico Paese dell’area in cui vige lo Stato di Diritto, mentre Hamas è e rimane una crudele organizzazione terroristica colpevole nei decenni dell’uccisione di migliaia di civili inermi palestinesi e israeliani.

Come tutte le democrazie Israele può commettere errori, ma è pur sempre una democrazia. Riprova ne è che migliaia di cittadini israeliani negli ultimi mesi sono scesi per le strade per chiedere nuove elezioni, in protesta alle politiche del primo ministro Benjamin Netanyahu. Mi domando in quale altro Paese del Medio Oriente sarebbero possibili manifestazioni contro il governo.

E in questo quadro così complesso gli israeliani trovano comunque la forza di trasmettere un messaggio chiaro e coraggioso: “vogliamo manifestare contro il nostro primo ministro ma allo stesso tempo la maggior parte di noi è convinta che la sicurezza di Israele e la costruzione di una democrazia in Palestina non possa che passare dall’eliminazione di Hamas”.

Con questa manifestazione di sabato vogliamo ricordare e non dimenticare, sicuramente non abbiamo le forze per riempire le piazze, ma comunque è importante dire e far sapere che noi ci siamo.

Giulia Simi, membro del Consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento Transpartito Transnazionale, membro del direttivo Libdem Cellulare 3391029814