venerdì 27 novembre 2015

Licenziati i dipendenti del GAL e tutto tace......

Le vicende del GAL Garfagnana tornano all'attenzione, perché sono stati improvvisamente licenziati, dal liquidatore, sei dipendenti, che tra l'altro non riscuotevano lo stipendio da giugno.
Eravamo invero in attesa di conoscere dal liquidatore, ma anche dagli Enti pubblici soci, che cosa era successo in questi anni per determinare il passivo denunciato e provocare la liquidazione della società che da molti anni gestiva i contributi della Comunità Europea, transitati dalla Regione Toscana.
Invece di avere notizie sui conti arrivano i licenziamenti del personale, in un silenzio irreale.
Cosa curiosa invero perché, se una azienda privata licenzia improvvisamente dei dipendenti, succede giustamente un quarantotto. Qui l'azienda che licenzia ha una maggioranza di soci pubblici, Comuni, Unioni di Comuni, Parchi Nazionali e Regionali ed era sotto il controllo della Regione Toscana. Possibile che nessuno dica nulla?? Solo una flebile voce di due sindacalisti in disarmo. Il sospetto è che si cerchi di coprire con un silenzio tombale, una vicenda, ancora tutta di decifrare, ma certamente nata e cresciuta nelle faide interne del PD, che amministra pressochè tutti gli enti pubblici coinvolti. Il motto del PD sembra: silenzio, non disturbate il manovratore, abbiamo avuto degli incagli nella gestione, ma ora rimediamo al tutto. Zitti il nemico vi ascolta.
L'impressione è che tutto questo è sì emerso, per una lotta di potere, fra renziani e non, della Valle del Serchio, ma anche per il progressivo sgretolamento di quel substrato di potere locale che era concatenato allo sviluppo della Cooperazione, sostenuta dalla Regione: dai Consorzi del Turismo, a quelli dell'Ambiente e della Forestazione, al GAL, tutti in crisi anche per la difficile situazione economica generale. Il fallimento di queste politiche di aggregazione sociale che hanno avuto certamente in passato anche positivi ritorni economici su un territorio indubbiamente in difficoltà, ha forse determinato un "redde rationem" all'interno del PD sulle responsabilità o più probabilmente sulle prospettive e sui i nuovi equilibri di potere.
Gli Enti pubblici coinvolti in questo disastro, ad iniziare dalla Camera di Commercio, socio determinante, anche nella liquidazione della società, hanno il dovere di chiarire: passato, presente e futuro del GAL Garfagnana. E spiegare perché non si è potuto difendere il diritto allo stipendio e al posto di lavoro degli incolpevoli dipendenti, facendoli fuori, prima ancora che tutta la vicenda sia chiarita. Questo silenzio assordante non può continuare, ne va della credibilità delle Istituzioni.

Riformisti Italiani Lucca




martedì 24 novembre 2015

L'inesorabile declino della Lucca tambelliniana

Il Sindaco ha illustrato nei quartieri alla presenza di pochi reclutati le realizzazioni dei primi tre anni della sua amministrazione. Faccio un riepilogo anch'io, per una comune pubblica valutazione, iniziando dalla Cultura i cui Tambellini è anche altezzoso assessore.
Comics: Tambellini sta per perfezionare l'acquisto dei Vivai Testi che con la loro sistemazione costerà al Comune quasi un milione di euro, per togliere il grosso dei Comics dal centro storico, quando la vicina area esterna alle Tagliate, dove erano prima, non costava nulla....solo che all'esterno delle Mura, i Comics vendevano un massimo di 40.000 biglietti, mentre ora in centro, oltre 200.000.
Summer Festival: la sempre mai celata avversità a questo evento internazionale, rimasuglio di un vetero odio di classe, ha già fatto perdere il Winter e sta mettendo in crisi irreversibile il Summer, che i Sindaci PD della Versilia, se lo stanno accaparrando.
Collezione Salotti: un grande scultore lucchese contemporaneo con Opere nei più importanti Musei del Mondo, sfrattato vergognosamente dalle Mura, con l'intento di impacchettarlo in un magazzino, non visitabile, di Palazzo Guinigi.
Palazzo Guinigi: chiuso sia il Museo della Città che le sale per le Mostre, ridotto in pochi mesi ad un magazzino maleodorante di ingombranti cianfrusaglie varie, tale da renderlo inservibile a qualsiasi evento. Restauro costato milioni di euro, buttato, nel tombale silenzio della Soprintendenza.
Museo del Fumetto: chiuso e nel dimenticatoio.
Casermette sulle Mura: un fallimento fatto e uno in corso.
Centralità e Decoro del Centro Storico: parole ormai perse nel vento del oscurantismo



 

giovedì 12 novembre 2015

Tambellini "l'onesto" che si dovrebbe dimettere....

L'assoluzione piena del Sindaco Favilla e dell'Assessore Chiari, che si è fatto anche qualche settimana al "Gabbio", dopo i tre giudizi della Magistratura, pone una domanda: quanto hanno influito le decisioni della Procura nella elezione di Tambellini a Sindaco? Molto, sia nella diaspora del centro destra prima, che, dopo, nel voto. Gli elettori del centro destra, disgustati dalle accuse infamanti sulla Giunta Favilla uscente, non sono andati a votare e Tambellini è stato eletto al ballottaggio con solo il 30,5 % degli aventi diritto al voto.
Che le incriminazioni della Procura, respinte poi dalla Magistratura giudicante, potessero avvantaggiare, involontariamente, la sua campagna elettorale, Tambellini se ne è reso immediatamente conto: corveggiando nei corridoi della Procura, partecipando alle conferenze stampa, gracchiando a gran voce: "sia fatta giustizia". Adesso che Tribunale, Appello e Cassazione ci dicono ufficialmente che nessun reato era stato commesso, cosa farà il Sindaco Tambellini? Se volesse essere coerente con quella aureola di "onestà" con cui si auto-dipinge dovrebbe dimettersi per nuove elezioni, visto che tutta la sua campagna elettorale è stata costruita su accuse alla Giunta Favilla, poi accertate come non vere, che hanno determinato l'astensionismo dei moderati lucchesi.
In più, ora, Tambellini ricorre in Procura, contro l'archiviazione della sua querela al Consigliere Angelini, reo, a suo giudizio, di appannare, (invero con motivate argomentazioni), la sua "aureola di santità" in cui è solito specchiarsi, chiedendo ancora a gran voce: "giustizia". Forse Favilla e Chiari e tutto il centro-destra avrebbero qualcosa di più da chiedere a Lui, che si è così tanto speso per avere vantaggi decisivi, da una ingiustizia così eclatante. Tambellini dovrebbe ricordarsi di Gesù: "Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello".

francesco colucci x riformisti italiani di Lucca






domenica 1 novembre 2015

Un super dirigente leccapiedista da cassare subito......

Alcune considerazioni sulla vicenda pirallendiana del corso di formazione indetto dal nuovo super commissario Morello al Resort del Ciocco, che è costato quasi centomila euro alle USL accorpate di Firenze, Prato, Empoli, Pistoia.
Non ritengo credibile che il Senatore Marcucci, della famiglia proprietaria del Ciocco, possa aver brigato per ottenere quella commessa, è assurdo, ma che il super dirigente abbia fatto una sua scelta autonoma per "arruffianarsi" con i Marcucci ed acquisire meriti, lo credo invece molto probabile.
Incredibili poi le giustificazioni adottate da Morello, su questa vicenda.
Da quella che non vi erano in provincia di Firenze, hotels con un numero di camere e servizi, per i 179 partecipanti, quando il comprensorio fiorentino è uno dei maggiori e più attrezzati per l'accoglienza in Italia, in Europa e forse nel Mondo.
All'altra, che non era a conoscenza che il Ciocco fosse di proprietà dei Marcucci, fatto già poco credibile, per il Senatore Andrea e totalmente assurdo, per una persona che da molti anni è dirigente di varie strutture ospedaliere in Toscana, per la sorella Maria Lina Marcucci, per cinque anni vice Presidente della Giunta Regionale Toscana.
Tanto la ruffianesca scelta del Ciocco quanto le giustificazioni presentate, offensive della comune intelligenza, dovrebbero portare il Presidente Rossi a cassare questo super dirigente.
Un Manager dai poteri enormi, che dovrà fare acquisti e gare per milioni di euro, per la nuova più grande USL della Toscana, deve avere requisiti di indipendenza e credibilità, tali da scoraggiare le potenti lobby economiche e politiche che non mancano mai, dietro e davanti, al PD come ad altri partiti. E in Toscana conta solo il PD.
Il Capogruppo d'opposizione Mugnai sembra assai agguerrito su questa assurda vicenda e il gruppo del PD in Regione pare intenzionato a non coprirsi di ridicolo avvallando questa  decisione leccapiedistisca di Morello e pretende chiarezza sui fatti. Bene, staremo a vedere!!

francesco colucci x riformisti italiani Lucca