Pubblichiamo la lettera che Nicola Danti ha scritto al Direttore dell'Avvenire sui tragici fatti di Crotone.
Nicola Danti è il Coordinatore Toscano di Italia Viva, dal 2014 europarlamentare e attuale Vice-Presidente del gruppo Renew Europe in seno al Parlamento europeo
Caro direttore,
Sgombriamo subito il campo da possibili illazioni.
Noi non vogliamo credere, almeno fino a prova contraria, che
qualcuno abbia ordinato di non far intervenire i mezzi di soccorso a largo di
Crotone.
Troppa disumanità, troppa ‘bestialità’, 67 vite umane, tra le
quali quelle di molti neonati e bambini, per ipotizzare che si sia scelto di
stare a guardare.
A leggere certe dichiarazioni però il sospetto è davvero troppo inquietante, non si può ignorare, la politica tutta, certamente in primis la Presidente del Consiglio, i ministri Salvini e Piantedosi, devono ostinarsi a ricercare la verità senza fare sconti a nessuno.
Questo sospetto
non può essere in alcun modo lasciato senza risposta.
Il dolore per quelle povere vite, per quella spiaggia, è
troppo forte, per poter chiudere un occhio.
Non possono farlo le istituzioni, la politica italiana, non può farlo l'Europa che come ben sappiamo ha il dovere di dare risposta una volta per tutte al tema dell'immigrazione e della gestione comune dei flussi.
Quello della solidarietà è uno dei principi su cui si fonda la nostra Unione,
non possiamo e non dobbiamo mai dimenticarlo".
Grazie al direttore dell'Avvenire per aver pubblicato la
lettera che con Giosi Ferrandino abbiamo scritto.
Perché di fronte a certe tragedie, a certe dichiarazioni non
possiamo in nessun modo chiudere gli occhi.
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