sabato 8 maggio 2021

Responsabilità Civile dei Magistrati

1986: Socialisti, Liberali e Radicali promuovono la raccolta delle firme per il Referendum sulla Responsabilità Civile dei Magistrati sulla scia della clamorosa vicenda di Enzo Tortora.

La DC e il PCI furono contrari al Referendum, che la Corte Costituzionale aveva ammesso, fino a provocare elezioni anticipate per non farlo fare.

Dopo le elezioni il Referendum venne celebrato e nonostante l’opposizione di DC e PCI fu approvato con più dell’80% dei favorevoli, fra i votanti.

Il risultato popolare del referendum fu sabotato dopo pochi mesi, perché la lobby giudiziaria a livello politico, propose una legge sostitutiva delle norme abrogate, approvata a tamburo battente e l’errore di Craxi fu di non valutare bene la mistificazione di queste nuove norme.

L’applicazione di questa nuova legge si è rilevata, infatti, di una tale difficoltà da non produrre praticamente effetti di sorta.

Le toghe continuarono e continuano a godere di una sostanziale immunità civile.

Adesso i Radicali e la Lega ripropongono un Referendum sulla responsabilità civile dei Magistrati nonché sulla separazione delle loro carriere.

Due norme di grande civiltà e giustizia.

Se i quesiti referendari saranno limpidi e non solo strumentali, i Riformisti fanno appello a Matteo Renzi, perché Italia Viva li sostenga.

Renzi è un leader sensibile ai mali e i ritardi della Giustizia Italiana, alla presunzione di innocenza dei cittadini, alla garanzia di processi penali in cui accusa e difesa abbiano gli stessi diritti, alla politicizzazione di alcune Procure.

Siamo certi che non vorrà lasciare questa battaglia referendaria di diritti e di civiltà, come bandiera del solo Salvini.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva



 

 

 

 

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