A Roma come a Lucca dobbiamo prendere atto che il PD è un partito non più affidabile, che non ha più alcun collegamento con la società civile, con la base sociale e culturale che ha sempre rappresentato, con quel buon senso che gli antichi Romani chiamavano “bonus pater familias”.
Il segretario del Pd Enrico Letta,
parlando nei giorni scorsi del rapporto con Leu e 5Stelle, ha affermato: «saremo
insieme alle prossime elezioni politiche, lavoreremo in questi mesi per
arrivare a quello: siamo persone che si stimano fra di loro, questa è
una marcia in più, incredibile. Noi dobbiamo fare una promessa a noi stessi: lavoriamo
per annaffiare questa capacità di stare insieme».
Togliatti e Berlinguer, ma anche De
Gasperi e Aldo Moro, si rivolteranno nella tomba: vedere il più imporrante
partito della sinistra italiana, fondare la sua unica prospettiva politica
nell’abbraccio con un confusionario movimento populista ed antisistema, frutto
di una indeterminata contestazione globale alla società italiana, né di destra
né di sinistra, in piena crisi identitaria, guidato da un comico maschilista.
5Stelle, un movimento NO TAV, NO TAP,
NO Ilva, NO Ponte sullo stretto, NO tutto, feroce giustizialista acritico,
culturalmente inesistente.
Letta sa bene, che con l’attuale
sistema elettorale, oltre il 50% dei candidati nei collegi uninominali comuni
saranno dei 5stelle, ponendo agli elettori del PD il dilemma di votarli,
tappandosi il naso, oppure volgere i loro consensi ai partiti Riformisti,
sempre coerenti con la loro tradizione progressista, mai populisti, mai
giustizialisti. Noi dobbiamo dare loro questo futuro.
A Lucca, due gestioni personali, di
Marcucci e di Tambellini, tengono il PD immobile e inesistente sui principali
problemi del nostro territorio.
Non una parola del PD:
sul blocco degli appalti degli Assi viari, già finanziati,
sul raddoppio ferroviario fermo sulla tratta che interessa il nostro territorio,
sul nuovo Casello di Mugnano,
sullo smaltimento dei rifiuti industriali, iniziando dal pulper di cartiera,
sulla sanità lucchese e della valle del Serchio, da ristrutturare e implementare con nuovo personale,
sul rilancio del turismo, del commercio, dell’agricoltura, dell’artigianato, piegati dalla Pandemia.
Su tutto, un silenzio tombale ma assordante.
Il PD a Lucca, governa, da solo, la
Provincia e buona parte dei Comuni del territorio, occupandosi solo alla
gestione del potere, non manifesta da anni, alcuna visione di sviluppo, di prospettiva,
di mete da raggiungere, gestisce con fatica, in mezzo a veti incrociati
interni, il tran tran quotidiano, senza mai volare alto.
Una eutanasia annunciata di un PD ormai avulso dai problemi della società lucchese e dalla politica riformista.
Francesco Colucci, Riformisti per
Italia Viva
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