La Ministra Azzolina consente che nelle classi italiane si canti “Bella Ciao” e le altre canzoni partigiane: Una grande iniziativa in questi momenti di revanscismo fascista.
La nostra libertà e la nostra Costituzione, piaccia o no,
sono figlie della Resistenza.
Che la scuola formi i giovani nel rispetto della nostra
Storia è essenziale.
E’ senz’altro giusto e opportuno chiudere le ferite di una
guerra civile di oltre settanta anni fa, una lotta fratricida che ha avuto vinti
e vincitori e di questo è altrettanto giusto farsene una ragione.
Chiedere di sopire dopo tanti anni il dramma umano di tanti
morti italiani sotto bandiere contrapposte è legittimo, ma senza volerne
annebbiarne la conclusione.
La Costituzione e la Storia di un grande Paese come l’Italia
non può essere messa in discussione né cambiata, a posteriori, nei suoi valori:
quella è e quella rimane.
Giusto raccontarla alle nuove generazioni, perché gli errori
tragici commessi dalla dittatura fascista debbono essere ricordati come monito
perché non si ripetano: dalla Guerra alle leggi razziali, dalla odiosa
persecuzione degli ebrei alla carcerazione per gli oppositori del regime,
dall’esaltazione della supremazia della razza ariana allo sterminio di eritrei,
abissini e libici.
Insegnare ai giovani a cantare “Bella Ciao”, esaltare i i
sacrifici fatti da pochi per ridare libertà e dignità a molti, è ancor più
utile ai giorni nostri, dove hanno ripreso forza movimenti e partiti che non
solo si richiamano ad un passato condannato dalla Storia ma ne scimmiottano le
tragiche parole d’ordine: “Prima gli Italiani” “Europa matrigna” “Difendiamo i
confini della Patria” “Ringrazio Voi, gli Italiani e la Beata Vergine Maria”
“Il cuore di Maria Immacolata ci porterà alla Vittoria” e altro ancora. Quali
differenze con le frasi di Mussolini: “Dio,
Patria, Famiglia” “Dio e Patria: ogni altro affetto, ogni altro dovere vien
dopo.“ “Dio stramaledica gli inglesi” “Lo spazio vitale dell’Italia” “Un posto
al sole” “Per noi fascisti le frontiere, tutte le frontiere, sono sacre. Non si
discutono: si difendono“.
Allora “Il fiore del Partigiano, Morto per la libertà” sia
per i nostri giovani un valido simbolo per difendere sempre i valori della pace
e della libera convivenza fra i popoli.
Ricordiamo a tutti l’art. 3 della Costituzione Repubblicana: Tutti
i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,
di condizioni personali e sociali.
Non parole vuote ma fondamento del nostro Stato e allora cominciamo a dire con chiarezza che chi le contesta, chi le mette in discussione è fuori dalla Costituzione Italiana.
Francesco Colucci Riformisti x Italia Viva.
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