lunedì 5 ottobre 2020

Dalla parte dei "Non Garantiti"

 Alcuni ci hanno criticato per la vicenda del Bar Monica, su cui per altro non avevamo espresso giudizi, non conoscendo i fatti, ma solo definito troppo “violento” il provvedimento di chiusura, a tempo indeterminato.

In questa Pandemia l’Italia si è divisa in due: i “Garantiti”, quelli a reddito fisso e i “Non Garantiti”, quelli che se non lavorano, non mangiano.

L’Industria, l’Agricoltura, il Commercio, l’Artigianato, il Turismo, le Professioni, sono le vere vittime della Pandemia. Gli altri hanno avuto solo il problema di mettere le mascherine, a parte le crudeli perdite di vite umane, come per tutti.

In un mondo profondamente cambiato e dove il vivere di tutti è stato stravolto dobbiamo avere rispetto, considerazione, solidarietà a chi oltre i danni alla salute vede crollare tutta la propria vita.

A questi vanno aggiunti anche le centinaia di migliaia di lavoratori che perderanno il lavoro con la inevitabile fine del blocco dei licenziamenti e della Cassa Integrazione.

Per questo riteniamo che chi è Garantito, chi lavora in attesa di riscuotere il 27 di tutti i mesi, magari dal divano di casa, dovrebbe avere più sensibilità verso gli altri, anche verso quelli che sbagliano, ma che spesso lo fanno per cercare di sopravvivere.

Giusto far rispettare la Legge. Giusto punire! ma avendo presente il momento tragico che stiamo vivendo.

Abbiamo comprensione per i Residenti che perdono qualche ora di sonno, meno per quelli che si scagliano contro la riapertura dell’Isola Pedonale, che il Comune dovrà per forza, fare nuovamente.

Se chiudono le attività che producono reddito, crolla tutto il sistema economico ed allora anche i percettori di reddito fisso saranno colpiti con la Patrimoniale o con il Prelievo forzoso dai Conti Correnti, come già successo nel 1992.

Per cui, in questa Pandemia, anche i “Garantiti” debbono sostenere la sopravvivenza dei “Non Garantiti” e i Riformisti sono con loro.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva




 

 

 

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