domenica 12 luglio 2020

Il bluff sull'Impianto di compostaggio rifiuti organici di Capannori

L’accordo pomposamente annunciato dal Sindaco di Capannori con il Sindaco di Livorno per spostare in terra labronica l’impianto di compostaggio rifiuti organici, previsto a Capannori, ci aveva lasciati allibiti e molto sorpresi.

Allibiti perché veniva presentato dal Sindaco come una grande affare economico per Capannori mentre è vero il contrario, sorpresi perché contraddiceva gli impegni presi con la Regione ma anche il programma elettorale dell’anno passato, la dove si scriveva “…. ridurre la produzione di rifiuto, incentivare il riciclo e il riuso e favorire lo sviluppo di un Distretto per l’economia circolare…” 

Gli interventi dell’ex Assessore all’Ambiente, comunale e regionale, Eugenio Baronti, che condividiamo in pieno, ci hanno confermato che non eravamo soli ad aver visto una palese anomalia nell’esaltazione di questo accordo, che in sostanza si tratta del solito vecchio modo democristiano di fare la politica su rifiuti zero, economia circolare, impianti di recupero e compostaggio: vanno tutti benissimo se si fanno nel territorio di altri Comuni, pronti a gravare di un costo, come in questo caso, il bilancio comunale anziché avere una entrata certa, per molti anni.

Il tutto per non fare scelte che potrebbero turbare le esigenze elettorali locali, ben più importati dei principi ambientali esaltati, ma solo in teoria.

E’ evidente che dietro i grandi e “strani” successi elettorali di Menesini, vi sono cambiali "politiche" da pagare oltre la massima attenzione a tutte le piccole esigenze di questo o quello, abbandonando le grandi scelte che avevano posto, con il Sindaco Del Ghingaro, il Comune di Capannori nell’élite dei Comuni innovatori e precursori nella gestione dei rifiuti.

 

Francesco Colucci, Riformisti Toscani

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