L’accordo pomposamente annunciato dal
Sindaco di Capannori con il Sindaco di Livorno per spostare in terra labronica
l’impianto di compostaggio rifiuti organici, previsto a Capannori, ci aveva
lasciati allibiti e molto sorpresi.
Allibiti perché veniva presentato dal
Sindaco come una grande affare economico per Capannori mentre è vero il
contrario, sorpresi perché contraddiceva gli impegni presi con la Regione ma
anche il programma elettorale dell’anno passato, la dove si scriveva “….
ridurre la produzione di rifiuto, incentivare il riciclo e il riuso e favorire
lo sviluppo di un Distretto per l’economia circolare…”
Gli interventi dell’ex Assessore
all’Ambiente, comunale e regionale, Eugenio Baronti, che condividiamo in pieno,
ci hanno confermato che non eravamo soli ad aver visto una palese anomalia
nell’esaltazione di questo accordo, che in sostanza si tratta del solito
vecchio modo democristiano di fare la politica su rifiuti zero, economia
circolare, impianti di recupero e compostaggio: vanno tutti benissimo se si
fanno nel territorio di altri Comuni, pronti a gravare di un costo, come in
questo caso, il bilancio comunale anziché avere una entrata certa, per molti
anni.
Il tutto per non fare scelte che
potrebbero turbare le esigenze elettorali locali, ben più importati dei principi
ambientali esaltati, ma solo in teoria.
E’ evidente che dietro i grandi e
“strani” successi elettorali di Menesini, vi sono cambiali
"politiche" da pagare oltre la massima attenzione a tutte le piccole esigenze
di questo o quello, abbandonando le grandi scelte che avevano posto, con il
Sindaco Del Ghingaro, il Comune di Capannori nell’élite dei Comuni innovatori e
precursori nella gestione dei rifiuti.

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