mercoledì 24 febbraio 2021

Ringhiere sulle Mura di Lucca

Un problema complesso che ci vede al contempo: favorevoli e contrari.

Concordiamo con la proposta della Giunta Tambellini sulla necessità di ringhiere nei punti più pericolosi nella parte interna delle Mura.

Siamo contrari ad ogni intervento sui bordi esterni di baluardi e cortine e sul metodo di compartecipazione della città a queste scelte.

Parte interna: già in alcuni tratti esistono le ringhiere, non vediamo il problema ad estenderne alcune, in altri tratti giudicati pericolosi e lo sono.

Parte esterna: nessun intervento se non di segnaletica, anche se la proposta fatta da Alessandro Sesti, una quindicina di anni fa, a me allora Presidente dell’Opera delle Mura, mi sembrava e mi sembra interessante, rientrando fra le opere di segnalazione pericolo e non di barriera.

Siamo anche d’accordo che in alcuni Baluardi e non solo, vi siano dispensabili lavori di definizione più netta dell’inizio dei bordi esterni sopraelevati, con tagli perpendicolari degli stessi, non escludendo neppure, in qualche caso, la realizzazione di un piccolo muretto di contenimento, all’interno, come già presente in alcuni tratti delle Mura (Baluardo San Paolino ed in alcune cortine).

Mattoni dell’epoca non mancano nei magazzini comunali frutto delle demolizioni di Casermette preesistenti, nel corso dei secoli.

Dove non siamo d’accordo con la Giunta Tambellini è sulla trasparenza di questi progetti. Perché non discuterli prima, pubblicamente, con l’esposizione di cartelloni, plastici, di come verrà l’intervento finito.

Spesso i cittadini protestano perché non vi è chiarezza nelle proposte e hanno buon gioco i populisti che fanno di ogni erba un fascio.

Ammantare ogni provvedimento importante sulla città di una riservatezza pelosa finisce per far pensare che ci sia qualcosa sotto di innominabile e provoca paure e preoccupazioni.

Pensiamo anche alla vicenda della Manifattura: se la proposta presentata a inizio 2020, fosse stata gestita, in prima persona dal Comune, con chiarezza e condivisione in ogni passaggio successivo, non inseguendo l’attivismo dell’invadente Fondazione CRLucca, forse sarebbe stata accettata con entusiasmo e non respinta, con sdegno, dai più.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva.



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