Un remake di un vecchio film: “Ritorno al passato”.
Ove questa scelta, voluta da Zingaretti e Marcucci, rimanga
confinata nel Parlamento, avrà scarsi effetti pratici: cercare di isolare,
invano, Matteo Renzi e dare un lecca-lecca al bastonato Conte.
Se invece questa scelta “federativa” esce dal Parlamento e diviene
la linea di politica nazionale di questi tre partiti, ovvero di un PD, mezzo
5Stelle e mezzo Leu, la rilevanza politica cambia completamente.
Avremo una versione aggiornata del vecchio “fronte popolare”
per una politica massimalista e populista, di sinistra.
Questo schieramento politico è completamente antitetico alle
posizioni di Italia Viva nella stessa maniera come lo è Fratelli d’Italia della
Meloni.
Due concezioni populiste e totalitarie, una di destra e una di
sinistra, che richiameranno, per contrappeso, una vecchia teoria: quella degli “opposti
estremismi”, che dovrà essere tolta dalla naftalina.
Se questo novello “fronte popolare” 5Stelle-PD-Leu sarà esteso,
come sembra, alle prossime elezioni locali, da Roma a Milano e a gli altri
Comuni dove si voterà, si pone per Matteo Renzi e tutti noi, il problema delle alleanze.
Dovremo ripetere con forza e chiarezza: ovunque venga proposto
il “fronte popolare”, Italia Viva lo combatterà e sarà dall’altra parte.
Matteo Renzi dovrà lanciare, come abbiamo auspicato tempo fa,
una Costituente Riformista, aperta a tutte le forze del “cosiddetto centro”, da
Calenda alla Bonino, ai Socialisti, ai Cattolici, ai Verdi, alle liste civiche
democratiche, ma anche a Toti e Berlusconi e con un occhio attento ai cambiamenti
che sta facendo Salvini, sull’Europa e sui migranti.
Il Governo Draghi è stato uno tsunami, ha scardinato vecchie
politiche e alleanze, ha provocato cambiamenti epocali impensabili poche ore
prima.
Pensare che tutto questo sia dovuto al caso ci pare
fanciullesco.
Berlusconi e Salvini, resisi conto che l’Europa non avrebbe
mai consentito un Governo sovranista, che Trump era evaporato, che Biden
avrebbe ripreso la leadership sui paesi della Nato, hanno iniziato a riportare la
parte democratica del centro-destra, nel solco dell’Europa e del Partito
Popolare Europeo.
Matteo Renzi ha capito questa loro necessità ed è stato abile
a giocare di sponda e a favorire questo loro tentativo di riposizionarsi al
centro e di rimettersi in gioco a tutto campo.
Anche l’Europa ha visto con interesse la possibilità di rompere
ed isolare il fronte sovranista europeo e Draghi non si è fatta sfuggire l’occasione.
Si aprono per Italia Viva enormi spazi politici, da esplorare, senza ipocrisie, titubanze e vecchi tabù.
Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva
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