giovedì 18 febbraio 2021

Intergruppo 5Stelle-PD-Leu (in ordine di grandezza)

Un remake di un vecchio film: “Ritorno al passato”.

Ove questa scelta, voluta da Zingaretti e Marcucci, rimanga confinata nel Parlamento, avrà scarsi effetti pratici: cercare di isolare, invano, Matteo Renzi e dare un lecca-lecca al bastonato Conte.

Se invece questa scelta “federativa” esce dal Parlamento e diviene la linea di politica nazionale di questi tre partiti, ovvero di un PD, mezzo 5Stelle e mezzo Leu, la rilevanza politica cambia completamente.

Avremo una versione aggiornata del vecchio “fronte popolare” per una politica massimalista e populista, di sinistra.

Questo schieramento politico è completamente antitetico alle posizioni di Italia Viva nella stessa maniera come lo è Fratelli d’Italia della Meloni.

Due concezioni populiste e totalitarie, una di destra e una di sinistra, che richiameranno, per contrappeso, una vecchia teoria: quella degli “opposti estremismi”, che dovrà essere tolta dalla naftalina.

Se questo novello “fronte popolare” 5Stelle-PD-Leu sarà esteso, come sembra, alle prossime elezioni locali, da Roma a Milano e a gli altri Comuni dove si voterà, si pone per Matteo Renzi e tutti noi, il problema delle alleanze.

Dovremo ripetere con forza e chiarezza: ovunque venga proposto il “fronte popolare”, Italia Viva lo combatterà e sarà dall’altra parte.

Matteo Renzi dovrà lanciare, come abbiamo auspicato tempo fa, una Costituente Riformista, aperta a tutte le forze del “cosiddetto centro”, da Calenda alla Bonino, ai Socialisti, ai Cattolici, ai Verdi, alle liste civiche democratiche, ma anche a Toti e Berlusconi e con un occhio attento ai cambiamenti che sta facendo Salvini, sull’Europa e sui migranti.

Il Governo Draghi è stato uno tsunami, ha scardinato vecchie politiche e alleanze, ha provocato cambiamenti epocali impensabili poche ore prima.

Pensare che tutto questo sia dovuto al caso ci pare fanciullesco.

Berlusconi e Salvini, resisi conto che l’Europa non avrebbe mai consentito un Governo sovranista, che Trump era evaporato, che Biden avrebbe ripreso la leadership sui paesi della Nato, hanno iniziato a riportare la parte democratica del centro-destra, nel solco dell’Europa e del Partito Popolare Europeo.

Matteo Renzi ha capito questa loro necessità ed è stato abile a giocare di sponda e a favorire questo loro tentativo di riposizionarsi al centro e di rimettersi in gioco a tutto campo.

Anche l’Europa ha visto con interesse la possibilità di rompere ed isolare il fronte sovranista europeo e Draghi non si è fatta sfuggire l’occasione.

Si aprono per Italia Viva enormi spazi politici, da esplorare, senza ipocrisie, titubanze e vecchi tabù.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva



 

 

 

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