martedì 10 novembre 2020

Ripensare la Sanità Pubblica

Simona Bonafè, Segretaria del PD Toscano ha affermato: "La decisione di collocare la Toscana tra le zone cosiddette arancioni è una scelta obbligata, per abbassare i contagi e alleggerire la pressione sulle strutture sanitarie affinché il sistema non arrivi al collasso". Vero, ma perché è in pericolo il sistema sanitario di tutta Italia? 

Perché in questi ultimi anni è stata portata avanti una politica di diminuzione dei posti letto, di un accorciamento delle degenze ospedaliere, per spostare sul territorio l’assistenza pre e post ospedalizzazione.

Una teoria opinabile aggravata dal fatto che la riduzione dei posti letto è stata veloce e drastica, anche a Lucca, ma sul territorio è stato approntato poco o nulla.

Abbiamo avuto così la dismissione dei vecchi nosocomi per nuovi ospedali con posti e filosofia di accoglienza molto ridotti, senza che il territorio sia stato attrezzato per un filtro preventivo ai ricoveri e una convalescenza e cura post ospedaliera pubblica.

Il Covid ha reso drammatica ed evidente questa scelta infelice, ma già in questi ultimi anni, la crisi dei Pronto Soccorso, degli esami ospedalieri esterni, della mancanza di assistenza pubblica post ricovero, del ruolo dei medici di base, avevano dato segnali di crisi annunciata, colpevolmente ignorati.

Che queste mancanze fossero reali è documentato dell’aumentato ruolo della sanità privata negli esami clinici strumentali e nell’accoglienza post ospedaliera. Forse far crescere la sanità privata erano fra gli obiettivi della scelta politica portata avanti in questi ultimi anni?

Basta vedere la Sanità Lombarda considerata, nel privato, una delle migliori d’Europa, ma la prima a soccombere nella parte pubblica.

Contiamo che l’amara lezione di questa Pandemia, porti ad una riflessione della politica sanitaria italiana, visto le previsioni sulle future probabili Pandemie.

Si ritorni nell’immediato a dare ampiezza a ricoveri ospedalieri, che vuol dire a Lucca, rimettere in funzione il Campo di Marte per alcuni reparti e per l’effettuazione degli esami strumentali esterni, con l’aumento di medici e infermieri, per poi intervenire nelle deficienze emerse per i Pronto Soccorso e i Medici di Base.

Ripensiamo tutta la Sanità pubblica valutando se il fallimento di queste moderne teorie sia dipeso solo dal ritardo nell’attrezzare il territorio sugli interventi pre e post ospedalizzazione o se invece il ruolo centrale degli Ospedali, debba essere comunque recuperato per far sì che possano rispondere in ogni momento e con efficacia all’aumento dei ricoveri e degli esami strumentali esterni.

Senza parlare della follia dogmatica di non attivare il MES e della bocciatura del Referendum Renzi per un Coordinamento Nazionale sulla Sanità Italiana.

Francesco Colucci, Rifornisti x Italia Viva

 


 

 

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