Il tremendo Virus ha
messo a nudo una cruda realtà: ci sono due Italie, quelle degli Italiani veri e
quella dei quaquaraquà. Da una parte eroi senza nome, medici e personale tecnico
e infermieristico che lottano per tutti noi, persone che continuano
diligentemente ad andare a lavorare per non bloccare il Paese, donne e uomini che si attengono in silenzio
alle disposizioni date, negozianti che rinunciano a stare aperti per il bene
comune, alunni che studiano da casa, Istituzioni Nazionali e locali che
lavorano seriamente per affrontare una situazione mai sperimentata prima,
Amministratori, Sindaci che per non interrompere il rapporto con il cittadino
rischiano e spesso subiscono il contagio, Politici di ogni razza che cercano di
costruire e stare tutti assieme.
Di contro abbiamo i
quaquaraquà, coloro che si credono furbi nell’aggirare i divieti e se ne
gloriano, coloro che sul web insultano i contagiati, le Istituzioni che
lavorano, gli avversari politici. Coloro che intasano i numeri di emergenza per
vedere l’effetto che fa e poi denunciano l’intaso.
I politici che sentono
sfuggire la terra sotto i piedi e dicono sempre + UNO.
Un discorso a parte va
fatto sui Diritti: Chi confonde la Libertà di parola con libertà di insulto, di
dispregio, di propagare notizie false, creare allarmi inesistenti, di essere No
Vax, cioè potenziali untori di noi tutti.
Con tutti questi
quaquaraquà passata l’emergenza l’Italia vera deve regolare i conti. Non
possiamo più accettare che, sui Social e sui Mass media, libertà voglia dire
offendere, deridere, falsare le notizie, inventarle, divertirsi nell’anonimato
a colpire gli altri.
Non sono per
provvedimenti restrittivi della Libertà, ma chi fa queste cose deve essere inibito per un tempo o per sempre
dai Social, dalla tastiera selvaggia, dai Mass media, così come si fa con i
Daspo nello sport.
Senza togliere libertà
e diritti dobbiamo tornare all’Italia del rispetto, dell’educazione, dei
rapporti civili, dove la Politica è scontro di idee e non di uomini, non di odio
ma di comprensione. Della Politica ragionata e non urlata, di quella che parla
alla testa e non alla pancia, che lavora per realizzare cose e non per
inseguire consensi e sondaggi.
Se così sarà questa
difficile prova che il Paese sta affrontando con coraggio, non sarà stata solo dannosa e tragica.
Siamo certi che l’Italia
vera ce la farà, senza e a dispetto dei quaquaraquà.
Francesco Colucci,
Riformisti Toscani per Italia Viva.
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