sabato 3 aprile 2021

Tambellini, seguace di Stalin o no?

Alcuni hanno trovato fuori luogo aver bollato Tambellini, come staliniano, per il modo in cui ha destituito Celestino Marchini, da assessore.

La decisione Tambelliniana, drastica nei tempi e nei modi, troncando quindici anni di amicizia e collaborazione con Marchini, è assimilabile, a nostro parere, ai metodi di Stalin, per le motivazioni che l’hanno ispirata.

La Giunta mancata da parte di Marchini era una delle tante dedicata a risolvere l’importante questione della Manifattura su cui Tambellini deve prendere una difficile decisione.

La sua decisione, al di là di ogni giudizio di merito, correre il rischio di ricorsi e di denunce penali.

Tambellini sa che ogni tentennamento in questa fase finale porterebbe alla disgregazione della sua maggioranza a pochi mesi dalle elezioni ed ha bisogno di dimostrare forza e autorevolezza, per non chiudere con una clamorosa debacle, la sua decennale esperienza di Sindaco.

La titubanza di Marchini gli ha dato l’occasione di dare un segnale forte ai suoi partner di Giunta e di Consiglio Comunale e far capire che non ci sono spazi per differenziazioni e incertezze: o con me o contro di me.

“Colpisci uno per insegnare a cento”: così Josif Stalin, gestiva la sua politica, così ha fatto Tambellini.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva

 


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