mercoledì 7 aprile 2021

Covid, prudenza certo, ma ora dare speranza di vita e di lavoro.

Le crescenti proteste di intere categorie economiche, ma anche di migliaia di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, indicano che occorre iniziare, nella necessaria prudenza, a ragionare con più flessibilità sulle riaperture possibili.

Non si può obbligare a far fallire centinaia di migliaia di attività commerciali e non solo, costruite spesso con il sacrificio di intere generazioni e a mettere alla fame milioni di persone, dipendenti o autonomi, senza provare a ricercare, con più determinazione, possibili soluzioni di riaperture, limitando al minimo indispensabile le drastiche delle chiusure da zona rossa.

Vaccinare con più velocità e senza gli errori fatti dalla Toscana, ma anche maggiore prevenzione, prevedendo tamponi rapidi obbligatori gratuiti, con periodicità stretta, a coloro che sono in contatto con il pubblico, in qualsisia attività aperta.

Dare inoltre ad ogni cittadino un bonus per due tamponi gratuiti al mese da fare in tutte le strutture preposte, anche private, con in più la possibilità di altri tamponi a prezzi calmierati, al solo costo, nelle strutture pubbliche, per chi li vuole fare.

Vi possono essere scelte di aperture che non aggravano i possibili contagi, se disciplinate con rigore, soprattutto adesso che stiamo andando verso la buona stagione.

Condividiamo ad esempio la proposta del Presidente Menesini sulle attività che sono svolte all’aperto, consentendo, con il rispetto delle prescrizioni su igienizzazioni e distanziamento, le riaperture di ristoranti, bar, pizzerie, con tavoli plein air.

Cinema, Teatri, Mercati ambulanti, se disciplinati con giudizio, possono riaprire parzialmente.

Anche il commercio dovrebbe poter riaprire completamente, vincolando la presenza dei clienti, ai parametri di sicurezza.

Non si capisce perché dal panettiere si può entrare contingentati e si aspetta fuori il proprio turno e non si possa fare analogamente, per un negozio di scarpe o di altro.

Stare disciplinatamente in fila all’aperto, aspettando il proprio turno, è ormai una abitudine nei negozi di prima necessità, lo possiamo fare anche per entrare in tutti gli altri, qualunque attività svolgano, anche parrucchieri ed estetiste.

Seri studi parlano di rarissimi contagi all’aperto se si mantiene la distanza.

Hotels e altre strutture ricettive, Agriturismi e Fattorie: si consente oggi l’arrivo libero e la permanenza a chi si sposta per lavoro.

Si deve ricominciare a consentire la presenza anche per turismo, facendo riprendere, gradualmente, una delle principali risorse economiche del paese, superando le limitazioni territoriali ed introducendo il passaporto vaccinale, perché chi si è sottoposto al vaccino deve avere più diritti di chi non lo fa per scelta sua.

Vaccinare velocemente, impegnarsi in una maggiore prevenzione e maggiori controlli con i tamponi, meno rigidità burocratiche e più elasticità nell’applicare le giuste misure di contenimento, possono impedire l’espandersi del Virus, pur consentendo di iniziare a rivedere il futuro, alle persone e alle aziende.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva



 

 

 

 

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