Questa tragica Pandemia
ha portato alcune decine di migliaia di malati e di morti, ma il peggio deve
ancora venire per la catastrofica situazione economica del Paese, con le nuove
povertà, la disoccupazione, la chiusura di molte aziende, che riguarderà, in
questo caso, milioni di Italiani.
E’ scattata in tutta
Italia e anche a Lucca una solidarietà spontanea verso chi ha rischiato la
propria vita per curare gli altri, per tenere in funzione i servizi essenziali,
ma anche verso il bisogno, con mobilitazioni assistenziali a tutto campo.
Ma in questa grave
emergenza, vi sono esempi di egoismi mai immaginabili, pochi per fortuna e a
questi poveri di cuore che chiediamo di riflettere.
Alcuni residenti del
centro storico, di fronte a una situazione visibile e concreta di un commercio
fermo per mesi e sull’orlo della bancarotta per centinaia di famiglie di
titolari e dipendenti, non sono disponibili a fare un minuscolo sacrificio per
pochi mesi, sui parcheggi a loro esclusivamente dedicati, per consentire che,
solo durante il giorno, la loro esclusiva fruizione sia condivisa con
visitatori parcheggianti a pagamento.
Non provano vergogna
questi “Talebani lucchesi” a anteporre piccoli privilegi con il diritto al
lavoro e alla vita di molti loro concittadini?
Anche la Giunta
Comunale di Lucca ha poca sensibilità su questo ma anche sul resto, continuando
a proporre pannicelli caldi alla più catastrofica crisi del Turismo che lascerà
senza reddito e lavoro migliaia di cittadini lucchesi. Penso alla Guide Turistiche,
alle Agenzie di Viaggio e di Bus Turistici, ai Tassisti, agli Agriturismi, alle
Fattorie del Vino, alle Case per Vacanze e altri ancora, che assieme, ma ancor
più, di Hotel e Ristoranti, perderanno il loro unico sostentamento.
Un Comune assente, con
poche e confuse proposte, senza iniziative e le poche messe in campo solo di
facciata, senza un disegno compiuto di sostegno reale e di rilancio a settori cardine
della economia lucchese: Turismo, Commercio, Artigianato.
Come non rendersi conto
che se non si da concreto e tempestivo aiuto a chi soffre, ci potremmo trovare,
le avvisaglie ci sono, a situazioni di rivolta sociale drammatica?
Anche i percettori di
redditi immobiliari e redditi fissi, devono sentirsi in causa perché questa crisi
economica si sa come parte e non come si svilupperà e la Grecia insegna che se
non riparte l’economia reale, quella che produce ricchezza, poi rischiano non
solo le professioni, ma anche tutti gli altri.
Francesco Colucci,
Riformisti per Italia Viva
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