lunedì 1 giugno 2020

Riflessioni per i "Talebani" lucchesi


Questa tragica Pandemia ha portato alcune decine di migliaia di malati e di morti, ma il peggio deve ancora venire per la catastrofica situazione economica del Paese, con le nuove povertà, la disoccupazione, la chiusura di molte aziende, che riguarderà, in questo caso, milioni di Italiani.
E’ scattata in tutta Italia e anche a Lucca una solidarietà spontanea verso chi ha rischiato la propria vita per curare gli altri, per tenere in funzione i servizi essenziali, ma anche verso il bisogno, con mobilitazioni assistenziali a tutto campo.
Ma in questa grave emergenza, vi sono esempi di egoismi mai immaginabili, pochi per fortuna e a questi poveri di cuore che chiediamo di riflettere.
Alcuni residenti del centro storico, di fronte a una situazione visibile e concreta di un commercio fermo per mesi e sull’orlo della bancarotta per centinaia di famiglie di titolari e dipendenti, non sono disponibili a fare un minuscolo sacrificio per pochi mesi, sui parcheggi a loro esclusivamente dedicati, per consentire che, solo durante il giorno, la loro esclusiva fruizione sia condivisa con visitatori parcheggianti a pagamento.
Non provano vergogna questi “Talebani lucchesi” a anteporre piccoli privilegi con il diritto al lavoro e alla vita di molti loro concittadini?
Anche la Giunta Comunale di Lucca ha poca sensibilità su questo ma anche sul resto, continuando a proporre pannicelli caldi alla più catastrofica crisi del Turismo che lascerà senza reddito e lavoro migliaia di cittadini lucchesi. Penso alla Guide Turistiche, alle Agenzie di Viaggio e di Bus Turistici, ai Tassisti, agli Agriturismi, alle Fattorie del Vino, alle Case per Vacanze e altri ancora, che assieme, ma ancor più, di Hotel e Ristoranti, perderanno il loro unico sostentamento.
Un Comune assente, con poche e confuse proposte, senza iniziative e le poche messe in campo solo di facciata, senza un disegno compiuto di sostegno reale e di rilancio a settori cardine della economia lucchese: Turismo, Commercio, Artigianato.
Come non rendersi conto che se non si da concreto e tempestivo aiuto a chi soffre, ci potremmo trovare, le avvisaglie ci sono, a situazioni di rivolta sociale drammatica?
Anche i percettori di redditi immobiliari e redditi fissi, devono sentirsi in causa perché questa crisi economica si sa come parte e non come si svilupperà e la Grecia insegna che se non riparte l’economia reale, quella che produce ricchezza, poi rischiano non solo le professioni, ma anche tutti gli altri.

Francesco Colucci, Riformisti per Italia Viva






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