Avevamo bollato come “Talebani
nostrali” quei pochi residenti che per non perdere qualche privilegio si
scagliavano, con odio, contro i commercianti..
Abbiamo enfatizzato questi
episodi perché si collocano in un disegno più generale dove, anonimi rancorosi,
si scagliano contro tutti i ceti produttivi dell’Italia.
Un odio su tutti
coloro che sfruttando le loro capacità e mettendosi in gioco, gestiscono aziende
produttive, piccole o grandi che siano e le professioni private.
Questi ottusi odiatori
seriali non si rendono conto che chi crea ricchezza e lavoro in questa Italia, sono
coloro che gestiscono industria, agricoltura, commercio, turismo, artigianato e
le professioni che aiutano e sostengono.
Tutto il sistema regge
e si espande grazie alla ricchezza prodotta delle attività private e senza non
ci sarebbero, ne dipendenti pubblici, ne denari per le pensioni.
Teorie comunistoidi
che blateravano di mezzi di produzione tutti dello Stato sono state spazzate
via dal fallimento del collettivismo sovietico e anche in Cina regge una
dittatura che si proclama comunista ma dove le produzioni sono in gran parte
privatizzate e Cinesi sono i maggiori miliardari al Mondo.
Sepolto il comunismo,
ad alimentare la stupidità contro la produttività privata, sono apparsi i
grillini con la decrescita felice, l’assistenzialismo totale a carico dello
Stato, che fa il paio con le teorie economiche di Salvini: usciamo dall’Europa
e stampiamo moneta italiana, all’infinito.
Le società moderne
sono divise grossolanamente in due: i privati che costruiscono la ricchezza del
Paese e lavoratori pubblici che per conto delle Istituzioni gestiscono i Servizi
essenziali, il Welfare e fanno funzionare lo Stato.
Ambedue sono
fondamentali e complementari per una società civile evoluta ed è folle chi
vuole contrapporre gli uni agli altri e cerca di fomentare l’odio sociale.
I primi che dovrebbero
dare una mano ai settori produttivi distrutti dalla Pandemia sono i percettori
di reddito fisso e di rendite immobiliari, perché se non riprendono velocemente
quei settori sarà difficile mantenere in piedi tutto il sistema.
Francesco Colucci,
Riformisti x Italia Viva
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