giovedì 4 luglio 2024

Il nuovo Vangelo secondo Matteo che i Riformisti vorrebbero.

L’insuccesso elettorale delle forze liberaldemocratiche non solo in Italia, con l’estremizzazione a destra e sinistra, ha creato incertezza e preoccupazione.

In tutta Europa, ma soprattutto in Italia.

Con questo ritorno forte al bipolarismo si sono aperti scenari politici nuovi…anzi vecchi.

Alcuni dei Partitini del fallito tentativo unificante di Stati Uniti d’Europa, si sono già prostrati al PD.

Lo stesso Calenda pare avviato sulla stessa strada frenato solo dal fatto che perderebbe metà Partito che emigrerebbe in Forza Italia…ma alla lunga anche lui tornerà nella casa madre PD.

Matteo Renzi, dopo aver giustamente convocato il Congresso, si pone ore due strade, invero opposte: Proseguire nel tentativo di realizzare il Terzo Polo anche con un suo passo indietro o tornare ad una seconda scialba edizione di Margherita due, un Partito satellite del PD adibito alla cattura dei riformisti che aborrano votare per eredi del Comunismo.

Per i Riformisti di TTR la strada è una sola: Terzo Polo o, meglio, un nuovo Partito, Liberal-democratico di Centro senza se e senza ma.

Un Partito di “Riformisti al Centro” politicamente indipendente dalla sinistra e dalla destra, entrambe largamente populiste nella conduzione.

Lodevole e coraggioso il tentativo di Marattin e Costa, ma le aggregazioni di più Partitini sono già fallite, più volte.

La proposta, anche questa populista: partiamo dal basso, con una Costituente aperta a tutti e un Leader da trovare in primarie aperte, non è condivisibile, perché irrealizzabile.

I Riformisti credono che non servano scorciatoie e che la via maestra non sia né breve né facile e deve passare da precisi atti politici conseguenti.

Innanzi tutto, Italia Viva, perché la realtà più strutturata.

Come proposto da Matteo, un Congresso straordinario di Italia Viva per definire nella chiarezza programmi, ruolo e posizionamento.

La definizione di una politica con un voto Congressuale e non per e. News del Leader.

Un Congresso vero, Politico, che dia certezze all’elettorato di una scelta di campo, chiara e precisa, verso un vero CENTRO, senza simpatie, ammiccamenti, nostalgie al PD.

Una scelta che sfoltirà di alcuni “orfani del Pd” che con le loro condotte a livello locale, contradditorie con quelle chiare di Renzi, anche a Lucca, hanno contribuito a confondere l’elettorato moderato e liberale, a non fidarsi della proposta di Stati Uniti d’Europa e a preferire la lista di un morto o non partecipare al voto.

Il prossimo Congresso di Italia Viva deve concludersi con l’approvazione di una linea politica inequivocabile.

Se vi sarà una forte maggioranza sulla scelta Centrista, anche nelle Province, potremo passare alla seconda fase con il cambiamento del nome.

Riformisti al Centro (RC) a noi piace molto e siamo per l’organizzazione di un Partito vero, non certo ottocentesco per il funzionamento degli organi, ma dove si discute di politica ad ogni livello e siamo coerenti con la scelta politica fatta a livello nazionale.

Un Congresso aperto a tutti coloro che vogliano costruire assieme un nuovo Partito Liberal-democratico non frutto del solito accordicchio fra leader ma fondato su una mozione politica inequivocabile e votata.

Leader: dovrà uscire dal Congresso, ma il miglior segnale sarebbe quello di un gruppo dirigente allargato ed eletto, che non rinneghi il passato ma faccia capire che il nuovo Partito “Riformisti x il Centro” non è più un Partito del Leader, ma un Partito politico pluralista nella gestione e nelle scelte.

Matteo Renzi, deve fare questa scelta coraggiosa, di umiltà ma fedeltà alla causa liberal-democratica.

Per questo auspichiamo che Matteo Renzi rimanga Presidente anche del nuovo Partito ma con l’elezione di un Segretario che questo nuovo Partito lo sappia costruire effettivamente soprattutto nelle Province.

Nuovi giovani dirigenti preparati con due sole prerogative: eletti e liberi.

Soprattutto in Toscana dove gli effetti presunti o reali di un Giglio Magico fiorentino hanno negativamente influito sull’esito elettorale.

E’ inammissibile che il Presidente Regionale Danti sia ancora al suo posto e non sia stato cacciato, dato che non ha avuto neppure la dignità di dimettersi, dopo l’incresciosa decisione di non accettare la candidatura alle Europee perché insoddisfatto del suo porzionamento in lista dopo dieci anni di Parlamentare Europeo e aver staccato il telefono e non si sia fatto più vedere in tutta la campagna elettorale.

Quanti migliaia di voti è costata questa defezione, soprattutto alla coraggiosa candidatura a Sindaco di Firenze, di Stefania?

Abbiamo bisogno di scelte politiche chiare, ma anche di coerenza e serietà.

In Toscana come in Italia persone preparate, politicamente affidabili ce ne sono molte in Italia Viva come nel mondo liberal-democratico.

Giovani, liberi e liberali, da dare all’elettore la percezione che c’è la volontà politica di costruire veramente qualcosa di nuovo al Centro.

Francesco Colucci, Riformisti x Think Tank Reformists



 

 

     

 

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