Una Assemblea di iscritti al PD Fiorentino ha deciso con 137 voti a favore 24 contrari e 8 astenuti il candidato a Sindaco alle prossime elezioni comunali a Firenze.
Firenze, una delle città più belle e importanti al mondo,
366.527 abitanti, un patrimonio artistico e culturale ineguagliabile avrà come
possibile Sindaco una signora cresciuta a pane e politica scelta con 102 voti
di scarto da iscritti ad un partito che sulla carta raccoglie nel comune oltre il
30% degli elettori.
Cassate le primarie per paura che il gruppo di potere dei
duri e puri potesse soccombere, si cerca di fare di Firenze un ring per abbattere
lo storico nemico della “ditta”.
Una agognata vendetta anelata da anni, verso chi aveva
dimostrato che un partito democratico rinnovato e autenticamente Riformista
poteva governare bene e a lungo una Italia moderna e competitiva.
A Firenze una candidatura “chiusa” non per governare al meglio una grande città ma solo per abbattere il Mostro, sacrificando gli interessi dei Fiorentini alle vendette di parte.
Un’alleanza a sinistra fondata
non sui programmi ma sul comune odio per Lui.
E’ da chiedersi come fanno gli spauriti riformisti rimasti
nel PD ad accettare tutto questo, come fanno i consiglieri regionali Mercanti e
Puppa, che abbiamo conosciuto ed apprezzato in anni di politica lucchese a
rimanere dentro questo PD, che certamente non li ricandiderà.
Due Consiglieri che sono determinanti per la maggioranza in Regione.
Come fa il Presidente Giani a farsi mallevatore di queste
scelte, sapendo bene che sarà lui che la prossima vittima sacrificale sull’altare
della “pulizia etnica” del renzismo, da sbiancare con la varichina.
Per questi riformisti del PD è l’ultima chiamata, o si fanno sentire ora o non toccheranno più palla, la "ditta" non dimentica, blandisce, ma non perdona.
Se nulla accadrà nei prossim giorni occorrerà prendere atto che a sinistra, in toscana, non c’è più nulla da fare e cominciare a guardare altrove.
Francesco Colucci, Riformisti
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