Think Tank Reformists vuole ricordare il 1° maggio, in una maniera inusuale, con un racconto di Giovannino Guareschi.
Due le motivazioni: il suo racconto, "Il garofano rosso e il garofano bianco" è di una dolcezza infinita, parla di amore, di passione politica, di donare se stessi, nel giorno di un primo maggio in quella terra fra il fiume e il monte, dove il sole di cuoce la testa in estate e la nebbia la confonde in inverno.
La seconda perchè Giovannino Guareschi è nato il primo maggio dell'anno 1908, ed è lo scrittore italiano i cui libri, oltre 20 milioni, sono forse i più venduti al mondo, nonostante che in Italia sia stato odiato, perseguitato, sminuito.
La sua colpa gravissima: essere stato un feroce anticomunista, che si battè in prima linea nelle elezioni del 1948, tanto che il Times scrisse che le elezioni erano state vinte da De Gasperi e Guareschi.
Ha inventato e lanciato in quelle elezioni lo slogan elettorale più efficace e famoso al mondo: " Nel segreto della cabina elettorale: Dio ti vede, Stalin no"
Ha creato anche l'aggettivo "trinariciuto" per indicare un tipo di comunista che portava il "cervello all'ammasso" di obbedienza cieca e assoluta.
L'odio dei
comunisti non si placò mai, tanto che l'Unità alla sua morte nel 1968 titolò
"È morto lo scrittore che non era mai sorto".
Giovannino è
stato scrittore, giornalista, umorista e caricaturista, il Bertolo e il Candido
sono state le sue armi letterarie.
E' stato
arrestato una prima volta per le offese a Benito Mussolini e inviato al fronte.
Arrestato
una seconda volta per essersi rifiutato
di aderire alla Repubblica di Salò ed inviato a due lagher nazisti.
Ha fatto il
carcere per la satira su De Gasperi e i governi DC, rifiutando la domanda di
Grazia.
E' stato un
ribelle, un uomo che non voleva mosche sul naso, tutto di un pezzo, che ha
scritto centinaia di racconti bellissimi che ho letto tutti decine di volte: è
il mio autore preferito.
Ecco il suo racconto sul Primo Maggio:
Nessun commento:
Posta un commento