Non
capiscono perché questa trattativa fra Comune e Soprintendenza sulle modalità
di nuova copertura del Benassai non si sia espletata alla richiesta di
autorizzazione certamente fatta dal Comune, prima di iniziare i lavori su
canale.
La
Acordon motiva la sua richiesta di lasciare scoperto un tratto del fosso, per
una lunghezza di 30 metri, per lasciare visibilità e testimonianza delle
antiche spallette dello storico canale, che il Comune ha previsto di distruggere
per qualche centinaio di metri, per l’inserimento di grandi scatolari prefabbricati,
in cemento.
La
decisione del Comune di distruggere una parte delle antiche spallette, per poter inserire gli
scatolari, ha portato alla necessità di avere l’approvazione della Commissione
Regionale per il Patrimonio Culturale, che non arriverà prima di fine agosto,
lasciando il quartiere e i commercianti in una situazione di grave disagio.
Crediamo che l’Assessore ai Lavori Pubblici dovrebbe chiarire alcune questioni:
- Perché non si è ricercato un accordo con la Soprintendete, prima di decidere che tipo di lavori fare su canale Benassai ed acquistare i grandi scatolari?
- La scelta di utilizzare i grandi scatolari, con tutti i permessi e i ritardi che ne sono derivati, era l’unica possibile?
- Potevano essere percorse altre strade, meno impattanti, di più rapida e facile realizzazione e, soprattutto, non irreversibili?
- Era possibile prevedere la messa in opera di scatolari meno ingombranti, salvaguardando così le antiche spallette e avere tempi burocratici più rapidi?
- E’ vero che l’attuale fosso Benassai è perennemente in secco perché non trasporta più parte dell’acqua del fosso pubblico adiacente alla Mura, verso l’Ozzeri, così come fu concepito, secoli fa?
- Se così fosse e il Canale Benassai non serve più a trasportare parte delle acque del condotto pubblico, ma solo le acque di scolo adiacenti, perché prevedere un così ampio "scatolamento", che oltre tutto renderà difficoltoso lo scolo delle acque del territorio?
Riformisti per Lucca Viva
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