Il PD è diventato, in questi ultimi anni, un mostro politico che ha inquinato la vita politica dell’Italia, per consegnarla infine alla destra più estrema.
È stato costruito a freddo, a tavolino, quindici anni fa fra
i vertici post-comunisti e i cattolici progressisti.
I comunisti erano nella necessità di dare una verniciata
moderna e paciosa ad una delle ideologie mondiali più primitive e funeste, che
si è retta e si regge nei pochi paesi dove resiste, solo su carrarmati e
milioni di morti.
I cattolici più integralisti erano alla ricerca di coniugare
i valori più estremi della loro religione, per gli umili e i poveri, con una
proposta politica coerente con le problematiche di uno Stato moderno ad economia
libera, fondato sul lavoro, sul merito, sul fare impresa, sull’iniziativa privata, sul legittimo guadagno.
Fondamento di questo connubio fra comunisti e cattolici
progressisti è stata la creazione di una nuova filosofia: il “politicamente
corretto” coniugata da questo PD in maniera maniacale.
Nei regimi e nei partiti comunisti vigeva il dogma: “il partito ha sempre ragione” nel PD: quello che affermiamo noi è “politicamente corretto” tutto quello che dicono gli altri no.
Una casta politica “eletta”
diversa e unica rispetto agli altri.
Il “verbo” del PCI allora e del PD ora, è la discriminante
politica: sono loro che davano e danno le patenti di democrazia, antifascismo,
cultura, onestà, agli altri Partiti e alle persone.
Ovviamente a parole…nella pratica la carenza di onestà si è
fatta sentire e democrazia e antifascismo sono finiti ad essere solo slogan
discriminatori.
All’interno del PD il vero potere decisionale è quello di chi
ha l’imprimatur “comunista” quello che è comunemente conosciuto come “la
Ditta”.
Ai cattolici si può lasciare il comando, le cariche, se si
cammina sulla strada indicata dalla Ditta, se si scelgono strade autonome e
diverse va di moda il bastone e non la carota.
Basta ricordare la feroce guerra interna fatta al Segretario
Matteo Renzi reo di aver portato il PD al 40% e di volere una Italia diversa,
più libera e democratica. Colpevole indiscusso di voler emarginare la Ditta,
una volta per sempre.
La Ditta usa sempre i metodi dell’allora PCI, scelti da
Togliatti: il controllo di parte della Magistratura come lotta politica e
quello di parte della Scuola, come indottrinamento.
La guerra indecorosa fatta a Silvio Berlusconi, reo di
vincere le elezioni al posto del PCI prima e del PD dopo è durata trent’anni e
non è finita nonostante la sua morte.
Una guerra “stalinista” per “uccidere politicamente”
l’avversario che non si riesce a battere con il voto democratico.
Una guerra politicamente suicida perché alla fine ha
indebolito un avversario democratico e moderato come il Cavaliere per trovarsi
davanti, vincente, la destra più pericolosa della Meloni.
L’immagine più veritiera dell’attuale PD è quella pugliese,
meglio quella di Michele Emiliano, Magistrato sempre in ruolo, che ricorda le Satrapie
orientali, per le sue “normalizzazioni” che tutto avvolgono, tutto addomesticano.
La Giunta Regionale ne è l’emblema: assessori di destra,
sinistra, populisti e estremisti rivoluzionari.
Ritenersi intoccabili, porta a commette degli errori fatali e
quello che sta avvenendo il Puglia può portare veramente al suicidio del PD.
Italia Viva ha la coscienza a posto, ha sempre combattuto il
PD di Emiliano e se alla fine questo PD si dissolverà, non può che essere
positivo per la sinistra e per l’Italia.
Quello che è stupefacente è vedere i Riformisti che si dicono
ancora presenti del PD, ma c’è da dubitarne.
Silenti, passivi, unicamente interessati al mantenimento di
quelle poltroncine che la Ditta gli lascia molto volentieri, purché non
disturbino il manovratore.
Dobbiamo lavorare per la Lista SUE, Stati Uniti d’Europa, perché
il successo di questa lista è determinante per l’Italia e l’Europa, lasciando
il PD alla sua deriva suicida.
Non un voto, non un pensiero nostalgico a questo PD
Francesco Colucci, Riformisti x Think Tank Reformists
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