Due
sono le questioni spinose, irrisolte da decenni, per Lucca. La difesa dalle
acque e la nuova viabilità per liberare la cerchia delle Mura Cinquecentesche
dalla morsa del traffico pesante.
TERRITORIO E VIABILITA'
sono
da oltre trent'anni che si discute e si progettano soluzioni per liberare il
centro storico dalla morsa del traffico pesante che opprime e inquina tutta la
zona, con una nuova circonvallazione, che tutte le altre città toscane hanno
già da molto tempo realizzata.
Molti
anni fa, l'on.le Piero Angelini con la DC e il sostegno dei Socialisti, trovò i
fondi per fare la nuova circonvallazione e i collegamenti nord sud e est ovest.
Furono appaltati e anche iniziati i lavori, costruiti i primi piloni dei ponti
(abbattuti decenni dopo), ma l'opposizione di comitati popolari legati alle
proprietà terriere e la solita Magistratura militante, riuscirono a bloccare
tutti i lavori, fino a far saltare l'appalto fatto e i finanziamenti ottenuti.
Tutti
i progetti successivi, anche quelli di ora, vogliono risolvere il problema
della circonvallazione di Lucca, attraverso il territorio del Comune di
Capannori, per far transitare il traffico proveniente dalla Valle del Serchio
verso l'autostrada, al Frizzone. Con il risultato che tutto si ferma di fronte
alle anche giuste difficoltà portate avanti da Capannori, per un
attraversamento "difeso" di buona parte del suo territorio, ormai
fortemente urbanizzato e già molto compromesso.
La
soluzione ora allo studio, anche carente di finanziamenti, sarà di difficile
realizzazione per questi motivi e realizzarla "a raso" senza
protezioni, come vuole Capannori, sarebbe un altra inutile spesa, come già
fatto con la fondovalle Ludovica, già ora, a pochi anni dal suo completamento,
assediata da nuove costruzioni e innesti di vie e viuzze locali e quindi
destinata a non svolgere più il suo compito di arteria di collegamento veloce e
protetta, per cui era stata costruita.
Dobbiamo
renderci conto da Lucchesi, che il problema è nostro e che sul nostro
territorio dobbiamo risolverlo. Senza se e senza ma.
Per
questo la proposta dei Riformisti è prendere il coraggio a piene mani e
affrontare l'unica soluzione possibile sul territorio comunale realizzando il
passante nord sud, sulla riva destra del Serchio, da Ponte a Moriano fino a
S.Quirico di Moriano e da qui, in galleria, passando sotto Monte
S.Quirico, ritornare sulla sponda del
Serchio a Sant'Alessio, fino all'intersezione con la proiezione di Via Enaudi a
Sant'Anna, da raggiungersi con un nuovo ponte sul Serchio, al posto di quello
ora previsto a San Quirico.
Un
tracciato che non ha costi superiori a quello ora alla studio in quanto assai
meno invasivo e con pochissimi attraversamenti con ponti, che compenseranno,
credo anche con ulteriori economie, la spesa del traforo sotto Monte S.Quirico.
Da
Via Enaudi il collegamento con le autostrade è rapido e abbastanza protetto. Il
traffico proveniente dalla Fondovalle va in prevalenza verso Pisa, Livorno e il
Sud, oppure Massa, Genova, Parma Milano, ma anche il traffico che dovesse
andare verso Firenze farà teoricamente qualche chilometro di più che l'innesto
veloce sulle autostrade a11 e A12 compenserà in termini di tempo.
Per
il tracciato Est Ovest, come Riformisti siamo ancora per una soluzione diversa
da quella ora proposta, soluzione che crediamo essere assai meno ingombrante e
devastante per il territorio: accelerare, in accordo con la società Autostrade,
la realizzazione delle Terza corsia autostradale dal casello del Frizzone a quello
Lucca est, non facendo pagare il transito locale fra i due caselli. In questa
maniera non si faranno ulteriori strade protette sul territorio di Capannoni e
Lucca, altrimenti diverrebbero ben otto le corsie stradali da far passare sul
territorio urbanizzato e sotto l'acquedotto monumentale del Nottolini. Una
soluzione pulita, a basso costo e la società Autostrade potrebbe essere molto
interessata ai finanziamenti per realizzare l'opera, che avrebbe anche una
accelerazione su tutto il percorso. Una esigenza primaria per i collegamenti di
Lucca con il mondo.
AMBIENTE:
Sulle
acque, per chi appassionato come me, della storia, del lavoro dei nostri Avi,
dei toponimi, lo studio attento del territorio evidenzia come nei secoli
passati i lucchesi di allora, giustamente preoccupati, vivendo in una zona
paludosa, di preservare il territorio, case e campi coltivati, dalla invasione
delle acque, siano esse del Serchio o dei numerosi rii che scendono dalla
colline vicine, avevano lavorato duramente e con intelligenza per
regimentare le stesse, creando un
reticolo di fosse e fossette, in una quadro complessivo articolato e preciso di
smaltimento complessivo.
Negli
ultimi cinquanta anni molto di questi lavori idraulici perfetti sono stati
distrutti con cecità degli amministratori pubblici e per voracità di guadagno,
da costruttori frettolosi.
La
nostra proposta di Riformisti è di lanciare un piano poliennale per il recupero
dello smaltimento delle acque originale, ripulendo e sistemando quello ancora
esistente e ricreando il nuovo ove il vecchio fosse irrimediabilmente stato
distrutto.
Ugualmente
si deve procedere alla ripulitura annuale delle fosse e dei fossetti, esistenti
e da riscavare ove perduti, da parte del Consorzio e del Comune per quelli
pubblici, intimando ai frontisti la pulizia per quelli dei privati. In
particolare occorre sollecitare le società autostradali e l'Anas per le strade
di rispettive competenze alla pulitura annuale degli attraversamenti delle
acque, perchè sono la grandi strade che creano i principali sbarramenti al
regolare deflusso delle acque.
L'Autorità
del Bacino del Serchio, deve continuare con la meritoria opera intrapresa per
pulire o ricreare le antiche casse di espansione esistenti o da creare ex novo,
che sono indispensabili per la sicurezza del territorio.
In
questo quadro, valutiamo interessante e da esaminarne la fattibilità, la
proposta di riscavare il terreno prospiciente le Mura cinquecentesche, per
riportarlo alla quota originale e avere a disposizione una enorme cassa di espansione
a difesa estrema della città e dei quartieri vicini.
Tra
l'altro si otterrebbe una nuova visione originale delle Mura stesse, assai più
maestosa e imponente di quella attuale, con grandi ritorni anche turistici. Già
ora questi luoghi diventano laghetti incontrollati durante periodi piovosi e
quindi un regimentazione nuova non potrebbe che fare bene, senza timori, perchè
già da quando sono state edificate, secoli fa, era stata prevista e ricercata
la presenza delle acque sotto le Mura.
francesco
colucci x riformisti Lucca
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