mercoledì 19 giugno 2024

Gay Pride a Lucca

 I Riformisti di Think Tank Reformists parteciperanno al Gay Pride a Lucca, in settembre.

I Riformisti credono fermamente nella libertà in ogni sua forma e nel diritto di ogni essere umano, di decidere della sua vita, di essere rispettato e tutelato dallo Stato nella sua dignità e nella sua integrità fisica e morale.

Il diritto alla libertà delle proprie idee è principio inalienabile dei Riformisti e per questo, in occasione del Gay Pride, massimo evento di libertà per tutti, i Riformisti di TTR parteciperanno alla Manifestazione con le bandiere di Israele e della Ucraina.

La libertà di continuare ad esistere di questi due popoli e di questi due Stati deve essere patrimonio di tutti e non può mancare questa presenza significativa al Pride lucchese.

Nelle prossime settimane saranno fornite tutte le informazioni per partecipare con i Riformisti e con queste bandire, al Gay Pride a Lucca.

Francesco Colucci, Riformisti

3480533233




 

venerdì 14 giugno 2024

Lettera aperta a Matteo Renzi dei Riformisti di TTR

Caro Matteo,

noi Riformisti x Think Tank Reformists vogliamo ringraziarti per la lunga e faticosa campagna elettorale che hai fatto per Stati Uniti d’Europa, assieme a pochi altri dirigenti e candidati.

Una campagna brillante e propositiva che meritava molto di più, ma cosa vuoi pretendere dal 44% del popolo italiano che da mezzo milione di preferenze al Generale di Salvini.

Abbiamo perso una sanguinosa battaglia ma non la guerra e contiamo che tu sappia superare lo sconforto e proseguire alla nostra guida.

Crediamo che proposta politica per costruire il CENTRO non debba essere abbandonata, ma rilanciata con più forza, chiarezza e determinazione.

L’elettore ancora non si fida di noi perché ha paura che siamo fiancheggiatori occulti della sinistra. E molti di noi lo sembrano veramente.

Troppi gli “orfani del Pd” nelle nostre file, troppi che continuano a dire “siamo di sinistra”, parola che va bandita dalla nostra comunicazione.

Per questo i moderati preferiscono votare la memoria di un morto, che noi.

A sinistra non c’è trippa per gatti, se non per ruoli marginali e ancillari.

Occorre una svolta epocale come quella con cui Bettino Craxi, in un celebre articolo, toglieva Marx e la sua interpretazione leninista ortodossa, dal pantheon socialista e vi issava il socialista libertario Pierre-Joseph Proudhon.

Avevi iniziato splendidamente la campagna elettorale con lo slogan “al Centro con Renzi” poi appannato dopo l’accordo per Stati Uniti d’Europa.

Riparti dal CENTRO, un centro vero, dove sui territori si scelga veramente il miglior candidato a Sindaco, sia di destra che di sinistra e non come ora solo di sinistra.

La svolta al CENTRO deve essere chiara, cristallina, dobbiamo convincere l’elettorato che ci crediamo, che non imbrogliamo, che siamo determinati, che si può fidare, che saremo veramente equidistanti da destra e sinistra.

Italia Viva non esiste senza Matteo Renzi, andiamo al Congresso o ancor meglio a una Costituente aperta a chi ci sta per un nuovo Partito che si chiami CENTRO, senza se e senza ma.

Sui territori lanciamo giovani, persone nuove, non vecchi “orfani” amici degli amici, che soffrono l’astinenza da PD e dalla sinistra.

Calenda continuerà la sua opera distruttiva al servizio del PD, gli ex riformisti del PD mai lasceranno le loro comode poltrone. La Schlein ci vuole estinguere.

Loro affiggono uno storico poster: Matteo Renzi: Wanted, Dead or Alive

La Schlein è una nostra avversaria come la Meloni, facciamocene una ragione.

Niente passi indietro, metti la barra al Centro e riproviamoci, senza tentennamenti, con obiettivo le elezioni Politiche.  

I Riformisti per TTR, quattro gatti, vecchi e rognosi, di ex socialisti, sono con te.

Francesco Colucci, 348 0533233



sabato 8 giugno 2024

Ti propongo un voto intelligente

Un voto per una idea meravigliosa, che è il futuro:

 "STATI UNITI D’EUROPA"

RICORDA:

Se voti Calenda disperdi il voto perché non raggiungerà il quorum

Se voti PD incoraggi la svolta grillina e sinistrosa della Schlein

Se voti Forza Italia regali i voti e le idee di Berlusconi alla Meloni.

Se voti Meloni, Salvini, Conte premi le promesse mai realizzate dei populisti.

Non disperdere il voto Riformista in Partiti che portano avanti politiche populiste, liberticide, sovraniste, che pagheranno poi i nostri figli e nipoti.

Non farti prendere per i fondelli da chi come Schlein, Meloni, Calenda, Tajani, ti chiedono il voto e poi in Europa non andranno e manderanno dei portaborse.

L’Europa ha bisogno di Leader Italiani autorevoli e una squadra Matteo Renzi, Emma Bonino, Mario Draghi è la migliore nazionale italiana che puoi schierare.

Dai un voto intelligente!

Un Voto per gli Stati Uniti d’Europa



Francesco Colucci, Riformisti x Think Tank Reformists

 

 

 

mercoledì 5 giugno 2024

Elezioni europee: recarsi alle urne e votare per la lista Stati Uniti d'Europa di Paolo Razzuoli

Inizio queste mie brevi riflessioni con una citazione di Luigi Einaudi che, oltre ad essere stato un grande presidente della Repubblica, è stato un acutoeconomista, un raffinato intellettuale ed un illuminato politico:

"La necessità di unificare l’Europa è evidente. Gli Stati esistenti sono polvere senza sostanza. Nessuno di essi è in grado di sopportare il costo di unadifesa autonoma. Solo l’unione può farli durare. 

Il problema non è tra l’indipendenza e l’unione: è tra l’esistere uniti e lo scomparire".

Parole queste che, nella loro semplice ma eloquente chiarezza, sarebbero sufficienti ad indicare il senso di una scelta: quella di non sottovalutare questeelezioni e, nel contempo, di scegliere rappresentanti che, convintamente, credano nella prospettiva degli Stati Uniti d'Europa.

 Parole, quelle di Einaudi, particolarmente profetiche avendo presente la temperie politico-culturale in cui sono state pronunciate. 

Da poco l'Europa era uscita da una delle più grandi tragedie della sua storia. Una tragedia che ha insanguinato il continente con una guerra terribile che proprio in Europa ha visto il punto d'innesco.

Sarà forse per l'immane tragedia vissuta che una classe dirigente particolarmente illuminata ha saputo nel secondo dopoguerra, se pur incontrando difficoltà, impostare le scelte di fondo su cui poggiano le attuali istituzioni europee.

Ho citato Einaudi; ma molti altri hanno contribuito, se pur appartenenti a culture diverse, alla costruzione del percorso europeo: Altiero Spinelli ed Ernesto

Rossi, gli autori del manifesto di Ventotene; De Gasperi, Schumann ed Adenauer, quali statisti convinti propugnatori della visione europeista nei lororispettivi Paesi.

Non è certo questa la sede per tracciare il percorso storico delle istituzioni europee. Una storia però che andrebbe conosciuta, soprattutto dai più giovani ai quali maggiormente appartiene il futuro.

Oggi va tanto di moda criticare l'Europa. Lo si fa con particolare superficialità in Italia dove si tende sempre ad addossare ad altri la responsabilità delle proprie inefficienze.

Lo si fa spesso senza alcun pudore, senza rendersi conto dei danni che siffatti atteggiamenti producono.

Nessuno è tanto ingenuo da non rendersi conto dei difetti che hanno le attuali istituzioni dell'Unione Europea.

Ma nessuno può essere altrettanto ingenuo, o peggio in malafede, da non capire che senza le istituzioni europee la storia di questo continente non avrebbe consentito il raggiungimento dei traguardi di sviluppo economico e civile che ha raggiunto. 

Non importa dilungarsi troppo; basta confrontare la storia europea della prima metà del Novecento con quella successiva.

Il tempo che viviamo è particolarmente complesso. La rapidità delle trasformazioni e le sfide gigantesche con cui siamo chiamati a confrontarci, impongono lungimiranza e grande senso di responsabilità. Siamo immersi in un trauma della storia dal quale non è facile prevedere il percorso d'uscita.

Certo la strada non potrà essere quella, peraltro già percorsa con le tragiche conseguenze che conosciamo, dell'esaltazione dei sovranismi, dell'evocazione dei fantasmi dei nazionalismi, insomma del ripiegamento su un passato che ci ha portato sull'orlo di un abisso senza ritorno.

E' pertanto fondamentale che nel Parlamento di Strasburgo si affermino forze sinceramente europeiste: è importante affinché il nostro continente possa proseguire il suo percorso di sviluppo in un mondo sempre più polarizzato, è importante affinché l'Europa possa accreditarsi quale faro della democrazia rappresentativa, in un contesto in cui appare minacciata da fattori esterni ed interni.

In estrema sintesi, basta pensare alla deriva populista e autoritaria, che sta inquinando molte democrazie anche ben consolidate.

In quest'ultima prospettiva, le elezioni Europee e quelle americane del prossimo novembre, costituiscono un banco di prova per la verifica della capacità di tenuta delle istituzioni di democrazia rappresentativa: in questo senso il 2024 potrebbe presentarsi quale spartiacque della storia non può poi essere ignorato il versante economico-politico, rispetto al quale l'Europa si trova di fronte ad un bivio: imboccare la strada dell'unità o essere condannata all'irrilevanza. ciò è vero per la dimensione economica, ormai appannaggio di giganti quali Usa e Cina, o di economie emergenti quali quella indiana.

Mentre sul versante più prettamente politico appare evidente come solo un'Europa unita potrà far sentire la propria voce di fronte alle mire neoespansioniste della Russia di cui la guerra Ucraina è un chiaro segnale, oppure negli altri scenari di crisi che si stanno accendendo in varie parti del pianeta.

Un contesto che non credo richieda ulteriori esempi. 

Le elezioni europee sono quindi particolarmente importanti proprio per ciò che si va ad eleggere. In Italia, ma probabilmente non solo, le elezioni europee vengono vissute quale termometro di consenso delle forze politiche interne. 

No, queste elezioni non vanno vissute con gli occhi rivolti all'interno (a Roma) bensì con occhi e testa rivolti all'europa (Bruxelles e Strasburgo) : la nostra casa comune che dobbiamo consolidare e far crescere.

Qualche mese fa ho visto la lungimirante proposta di un politologo, Angelo Panebianco, di presentare per il Parlamento Europeo liste omogenee su base transnazionale.

Una proposta che, se accolta, avrebbe rappresentato uno straordinario scatto riformatore.

Naturalmente, come purtroppo spesso capita alle proposte veramente innovative, non se n'è fatto di nulla. Tuttavia possiamo sempre mandare nel Parlamento Europeo rappresentanti che ci credono e che - se eletti - scelgano quel ruolo in modo pieno e consapevole. L'impegno europeo non può essere di ripiego: richiede infatti studio, dedizione, passione, conoscenza del territorio, delle culture, dei costumi, della storia.

E' quanto mi sembra di rinvenire nella proposta della lista Stati Uniti d'Europa, di cui indico alcuni punti:  

L’obiettivo principale è trasformare l’Ue in un "vero e proprio Stato".

Alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno i candidati di Italia Viva e Più Europa faranno parte della stessa lista, chiamata “Stati Uniti d’Europa”, insieme ad altri quattro tra partiti e movimenti politici: il Partito Socialista Italiano, i Radicali Italiani, i Libdem Europei e L’Italia c’è.

  Il programma è suddiviso in 12 brevi capitoli. «La nostra Unione europea, frutto di scelte coraggiose in un continente distrutto dalle guerre e diviso dalle ideologie, sta affrontando oggi la fase più critica dal secondo dopoguerra. 

Oggi l’Europa è a un bivio: o assume un ruolo centrale nel mondo o è destinata a rimanere marginale», si legge nel primo capitolo. «È ora di mettere mano ai Trattati istitutivi e fare passi avanti verso gli Stati Uniti d’Europa, con un governo che risponda al Parlamento europeo, una politica estera, di difesa, fiscale e migratoria comune e l’eliminazione del voto all’unanimità.

Un vero e proprio Stato Europeo».

L'8 e 9 giugno andiamo quindi a votare, e scegliamo personale che offra garanzie per una realistica e seria visione europeista. 

Al di là di certa squallida retorica nostrana, ricordiamoci che una seria politica europea è la "soluzione e non il problema".

 


domenica 2 giugno 2024

Perché votare Renzi per l’Europa è vitale per l’Italia.

Oggi, Festa della Repubblica, compio 81 anni.

Una parte di questi anni li ho dati alla Politica, quella con la P maiuscola, di cui si sono perse le tracce in questa invereconda nuova repubblica “politicamente corretta”.

Una Italia preda di populismi di destra e sinistra e di Leader da social.

L’Europa sta divenendo sempre più determinante nelle scelte di ogni Paese.

L’Italia sta perdendo sempre più potere decisionale e conta sempre meno, in Europa.

Molto è dovuto alla mancanza di leadership italiana a Bruxelles ed anche in questa elezione molti dei Partiti italiani stanno ripetendo gli errori del passato.

I maggiori leader italiani si candidano per il Parlamento europeo annunciando che, se eletti, NON ci andranno e lasceranno il loro posto al secondo arrivato della loro lista.

Meloni, Schlein, Tajani, Calenda imbrogliano gli Italiani chiedendone il voto per finta. Vota me…che a Bruxelles… mando un altro.

La verità è che manderanno a Bruxelles i loro galoppini e l’Italia perderà ancora considerazione e potere in Europa.

Solo Matteo Renzi ha dichiarato che, se eletto, lascerà il Senato Italiano e andrà nel Parlamento Europeo.

Avere in Europa un leader italiano autorevole e internazionalmente stimato è essenziale perché l’Italia ritrovi un ruolo di primo piano in Europa.

Una occasione unica che non può essere persa da chi crede in un nuovo Rinascimento dell’Italia e dell’Europa.

Inoltre, Renzi sosterrà, insieme a Macron, la candidatura di Mario Draghi ai vertici delle Istituzioni Europee.

Un tandem Draghi-Renzi sarebbe l’eccellenza per l’Europa e per l’Italia.

Decisivo è che Matteo Renzi vada in Europa con un grande successo elettorale della lista Stati Uniti d’Europa e con una pattuglia di donne e uomini validi e esperti.

Nelle liste di Stati Uniti d’Europa ce ne sono di eccellenti, dalla Bonino a Caiazza, dalla Tidei a Maraio, a Bellanova, Bernardini, Watson e molti altri.

Votare la Lista Stati Uniti d’Europa e dare la preferenza a Matteo, scrivendo Renzi nella prima riga, è vitale per gli interessi dell’Italia e dell’Europa.

Qui in Toscana, noi Riformisti, insieme a Matteo Renzi voteremo Marietta Tidei, una donna che, alle esperienze parlamentari e regionali, unisce una grande capacità nella politica internazionale ed ha molte possibilità di essere eletta.

Un Ticket Renzi-Tidei accanto al simbolo della lista Stati Uniti d’Europa è certezza di un voto utile e determinante per l’Italia in Europa.

Francesco Colucci, Riformisti di Think Tank Reformists